Lana ha sette anni e si
occupa di suo fratello Nico che ne ha quattro. Il loro passatempo
preferito è guardare i loro pesciolini rossi nuotare nell’acquario.
Una mattina, mentre si preparano per la scuola, Nico scopre uno che
dei pesci galleggia a pancia in sù. Dopo averlo seppellito, perde
lo scuolabus. Tornando a casa incontrano un ragazzo, Nene, nascosto
in una scatola. Nene si è appena trasferito nell’appartamento
accanto. I due bambini lo invitano a conoscere Curly, il pesce
rosso superstite. Commosso, Nene convince Lana e Nico a
intraprendere un viaggio alla ricerca di un amico per il pesciolino
rimasto solo.
Una storia semplicissima che fa partire un road movie. Alexandre Rockwell ritorna ad un (quasi) lungometraggio mettendo in scena la sua famiglia e chi le sta intorno. Protagonisti assoluti i figli, Lana e Nico di una storia scritta a quattro mani, come recitano i titoli di coda scritti sull’asfalto dalla bambina, da “Lana e papà”. Echi di Jarmusch degli esordi, e anche in questo caso gli eroi lottano per una causa essenziale che poi passa in secondo piano mano mano che la storia si evolve. Tutti modi per espiare però un lutto, far finta che ci sia sempre un domani o un mondo parallelo in cui continua a vivere e vederci chi ci abbandona fisicamente da questo mondo.
Il perchè un regista
che è presente ai festival dal 1992, e che è stato vincitore di un
Sundance Film Festival, nel 1994 con In the soup, faccia un
film così semplice, è lui stesso a spiegarlo: “cercare
soldi e finanziatori mi stava togliendo la passione di fare il
cinema. Volevo tornare a fare qualcosa di semplice, autofinanziato,
con persone che amavo. Allora ho seguito le storie dei miei figli,
che sono in quel periodo della vita in cui tutto è
poetico”.
Dalla semplicità all’arte il passo è breve, basta sapere come fare, insomma.
Ad introdurre il film, un’altra opera di un regista esperto di lungometraggi che per la prima volta si è cimentato con un film di breve durata. Il regista cinese Yonfan Yonfan ha deciso di raccontare una storia che ha le sue radici nella mitologia classica cinese in Lu, cortometraggio che si svolge in un teatro durante una rappresentazione.
Ciò che resta, della messa in scena teatrale sono gli elementi essenziali anche in questo caso: la gestualità, i movimenti, i colori ed i costumi.