Benvenuti alla Festa Internazionale del Film di Bangkok. Le piogge torrenziali hanno causato qualche disagio (Stefania del Kebab è andata dispersa lungo la fiumana ma qualcuno ha avvistato Christian Bale che la traeva in salvo) ma noi siamo qui pronti a lottare per voi. Oggi è la volta buona che c’è un ospite che mi interessa, il Robert Zemeckis di Ritorno al Futuro e Chi ha incastrato Roger Rabbit?. Ok, ha fatto anche un Beowulf in cui Ray Winstone (che di base è un barile) mostrava chiappe dure e finte in Cgi e Angelina Jolie interpretava un mostro con i tacchi a spillo, ma perché farsi del male? Rimozione, rimozione è la parola chiave. 
Ma vabbè, Zemeckis non poteva prevedere che i bruschi cambi climatici avrebbero arretrato il progresso tecnologico di 15 anni, del resto costruire microchip con l’umidità tropicale e le zanzare che ti si infilano nei circuiti non è facile.
Oggi comunque il grande Bob presenta il film su un genio del secolo scorso. No, no, fermi. So cosa state pensando. Non si tratta di Albert Einstein, che con la teoria della relatività ha rivoluzionato il modo di concepire l’Universo e di metterci in relazione con esso. No, non si tratta nemmeno di Alexander Fleming, che con la scoperta della Penicillina ha contribuito a curare milioni, ma che dico, miliardi di persone.
No.
Si tratta di un tizio che nel 1974 ha deciso di camminare su un filo teso tra le due Torri Gemelle rischiando di spiaccicarsi come un pomodoro maturo. Onestamente non conosco come è andata a finì la storia nella realtà, ma guardando il film tiferò che si spiaccichi. Lo merita.

(Ang)

Sono comunque in filo diretto con la sala stampa, per cui continuerò a scrivere indiscrezioni, non preoccupatevi. Nel mentre state accanto ad Ang che lo vedo un po’ stanchino: tra sale, interviste, presentazioni e redazione ha più impegni lui a sto festival di Jude Law.
Io proporrei di fare un incontro in Petrassi dal titolo, ‘Ang, l’animatore della Festa del Cinema’. Altro che quelli della Pixar.
(Vì)
