Alice Rohrwacher
Ilya Mauter, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons

Alice Rohrwacher e Nanni Moretti, italiani in concorso al Festival di Cannes 2023 (insieme a Marco Bellocchio), hanno colto l’occasione del palcoscenico importante su cui sono saliti per parlare della situazione delle sale in Italia.

 

Sebbene l’Italia sia sempre stata un pit-stop per Hollywood, non è mai stato un mercato così vivace come Regno Unito, Germania o Francia. A maggior ragione in estate, quando storicamente le città, dove si trovano le sale, si svuotano e le persone vanno al mare.

Uscendo dalla pandemia, c’è stata una significativa chiusura delle finestre cinematografiche e dei cinema proprio; infatti 500 sale cinematografiche sono andate perse nel 2022 due anni dopo la chiusura di 3,6 mila sale. Il botteghino lo scorso anno ha totalizzato 328 milioni di dollari con 44,5 milioni di spettatori, vicino a un calo del 50% rispetto ai livelli del 2017-2019.

In occasione di un’intervista con Deadline, Alice Rohrwacher e Nanni Moretti hanno parlato dello stato del cinema italiano. Proprio ne Il Sol dell’Avvenire, Moretti critica Netflix e la formula algoritmica di tutte le piattaforme. Alice Rohrwacher presenta invece La Chimera.

Moretti sente personalmente il dolore: “Sono 32 anni che possiedo un cinema e so benissimo che il pubblico è sempre meno presente in sala”, eppure, nonostante le cattive notizie, Moretti ritiene che il cinema si “Conserverà intatto. È potere, è energia, è forza.” “Secondo me le piattaforme (di streaming) vanno bene per le serie, ma i film vanno bene per il cinema”, aggiunge Moretti.

“Siamo in un momento in cui allo spettatore va bene essere solo piuttosto che con altre persone dopo questa pademia”, riflette Rohrwacher. “(Per) le persone, è molto meglio vedere (un) film in un’esperienza collettiva. Faccio film perché mi fido dell’esperienza collettiva. Forse questo è il motivo principale per cui giro un film. Come parte del pubblico, non come regista, per me è molto importante andare in un posto, con persone che non conosco e guardare tutti insieme la stessa storia e sentire questo punto di vista su questa storia tutti insieme, e scambiare le sensazioni con le persone.” “Il cinema riunisce le persone”. Conclude Alice Rohrwacher.

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