“Roman Polanski ha sempre ragione”, il cast di The Palace presenta il film a Venezia

Il film sarà al cinema dal 28 settembre.

The Palace cast

È stato presentato Fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia il film The Palace, il nuovo lungometraggio del regista premio Oscar Roman Polanski ambientato al Palace Hotel, uno straordinario castello progettato all’inizio del 1900 che si trova nel bel mezzo di una valle svizzera innevata, dove ogni anno convergono da tutto il mondo ospiti ricchi e viziati, in un’atmosfera gotica e fiabesca. La festa di Capodanno 2000 li ha riuniti tutti in un evento irripetibile. Al servizio delle loro stravaganti esigenze c’è uno stuolo di camerieri, facchini, cuochi e receptionist. Hansueli, zelante direttore dell’albergo, passa in rassegna lo staff prima dell’arrivo degli ospiti, ribadendo che, pur essendo l’alba del nuovo millennio, non sarà la fine del mondo.

 

In effetti quella che si prepara è davvero una guerra combattuta a colpi di stravaganze ed eccentricità degli ospiti dell’hotel. Le varie storie danno vita a una commedia assurda, nera e provocatoria. È la fine del 1999: non solo l’epilogo di un secolo, ma la fine di un intero e controverso millennio, e nell’aria aleggia il Millennium Bug. Polanski torna dunque ad uno dei suoi filoni prediletti, quello della satira, ponendo alla berlina l’umanità e le direzioni da essa intrapresa. Polanski non è però potuto essere a Venezia per presentare il film, lasciando dunque tale onore al suo cast di attori, composto da Luca Barbareschi, Fortunato Cerlino, Fanny Ardant, Mickey Rourke, Oliver Masucci e Milan Peschel.

L’esperienza di produrre Roman Polanski

Questo è un film per molto importante, come lo sono stati gli altri realizzati con Polanski. – esordisce Barbareschi in conferenza stampa – È un film di attori, corale, in cui Roman ha voluto dar vita ad un affresco straordinario di cosa è diventato questo mondo oggi”. Barbareschi, oltre ad essere tra i protagonisti del film, ne è anche produttore e proprio di questa esperienza ha voluto parlare, affermando che “Lavorare con Roman è meraviglioso, perché produttivamente ha sempre ragione. Produrre un suo film quindi non è facile ma siamo felici di averlo fatto per questo che è ben più che una commedia. Un’opera speciale, che dopo L’ufficiale e la spia propone una storia molto divertente, quasi balzacchiana”.

“Polanski ha compiuto 90 anni quest’anno, ma ha un’energia impressionante. Spero di fare presto un altro film insieme. Penso inoltre che il direttore artistico della Mostra del Cinema sia stato molto coraggioso ad invitarci, perché è giusto che un evento come questo punti a rappresentare ogni sfumature del cinema e dei suoi linguaggi. E penso che non possa e non debba esserci un giudizio morale sull’arte. Ancora non mi spiego perché L’ufficiale e la spia non sia stato distribuito nei paesi anglosassoni, ma poi è anche così che si scatenano le guerre, negando all’arte di circolare e toccare il cuore e la mente delle persone”.

The Palace Luca Barbareschi

Recitare per Polanski in The Palace

Barbareschi passa poi a parlare del personaggio da lui interpretato, un anziano porno attore di nome Bongo. “È un personaggio emblematico di questo secolo, dove il nuovo Dio è il selfie, ovvero l’egocentrismo. Bongo è un egoriferito, pensa solo al proprio bagaglio di vita. Ma la cosa divertente di una pornostar è che invecchiando lo riconoscono solo i vecchi e quindi si deve confrontare con questo declino. È quindi anche una metafora di un mondo sessualizzato, dove tutto è pornografia”. Nel film recita anche l’attrice francese Fanny Ardant, che ha racconto di aver ritrovato con The Palace “la gioia di lavorare con un uomo appassionato, che ricerca l’assoluto in ogni particolare”.

Barbareschi non è stato però l’unico italiano a recitare nel film, dove possiamo ritrovare anche Fortunato Cerlino, nel ruolo di Tonino, receptionist dell’albergo. “È stato un grande privilegio aver lavorato con un simile maestro. ha dichiarato l’attore –  Mi piace associare questo film ad una commedia dell’arte. Ogni personaggio porta sostanzialmente una maschera e così nel corso del racconto ci ritroviamo davanti agli occhi qualcosa di molto buffo ma anche profondamente tragico. Perché come diceva Cechov, quando sei davanti a qualcosa di estremamente tragico allora non puoi che ridere”.

La parola passa poi a Oliver Masucci, interprete del diretto del The Palace: “volevo lavorare con Roman e cercavo di farlo da tempo. Inizialmente per il personaggio che interpreto in The Palace aveva pensato a Christoph Waltz, il quale però non ha potuto partecipare. Così sono arrivato io e lavorare con Roman è stato come trovarsi in teatro, dove puoi provare più volte le scene, trovare il giusto punto di vista.” Anche Milan Peschel si unisce alle lodi nei confronti di Polanski, affermando di aver trovato in lui un regista aperto all’improvvisazione e capace di comunicare molto con poco.

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