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Anita B. recensione del film di Roberto Faenza

Anita B. recensione del film di Roberto Faenza

Anita B. recensioneA ridosso della giornata della memoria arriverà al cinema l’ultima fatica del regista Roberto Faenza, Anita B., una storia che sottolinea l’importanza dolorosa e pesante del ricordo e l’evocazione del passato con tutte le sue conseguenze.

Anita (Eline Powell) è una ragazza ebrea appena scampata all’eccidio dei campi di sterminio; viene accompagnata dal giovane Eli (Robert Sheehan) a casa della zia Monika (Andrea Osvàrt), in Cecoslovacchia. Qui la ragazza cerca di rifarsi una vita, ma l’ostilità del mondo esterno la schiaccia e l’odio comincia a serpeggiare perfino nella sua nuova famiglia.

La pellicola non vuole arricchire l’ampio filone dedicato al tema dell’Olocausto: parlando di un argomento così delicato è facile cadere nella retorica, e proprio per tale motivo Faenza confeziona un prodotto che cerca di andare oltre, raccontando una storia personale di prigioni fisiche e morali, illustrando nel migliore dei modi un viaggio umano e spirituale alla ricerca del proprio Io in un mondo costellato di odio e rancore, costruito sulle ceneri di un atroce conflitto.

anita b. recensione posterNell’aspetto esteriore il film può sembrare un melò girato con un linguaggio più o meno convenzionale, che serve però a rendere più solida la struttura diegetica: la convenzionalità delle immagini e della narrazione poggiano sulla forza di alcune interpretazioni, prima fra tutte quella del talentuoso Robert Sheehan che veste i panni dell’ambiguo Eli, che per quanto dotato di una moralità ambigua alla fine del film non riesce ad essere condannato perché nella scacchiera della Storia non ci sono né vincitori, né vinti, ma solo vittime: ognuno, poi, cerca a suo modo di rispettare il precetto fondamentale della vita ebraica, quell’imperativo morale che impone di vivere fino in fondo l’esistenza.

Il personaggio di Eli, classico Jewish Guy che affonda le radici nella letteratura e nel cinema ebraico- americani del XX secolo fa da controparte alla fragilità della protagonista Anita, alla disperata ricerca della sua vera identità, cancellata dopo la prigionia. Ma il processo di auto- consapevolezza è doloroso e passa attraverso prove ancora più difficili ed ardue, e nessuno è in grado di condannare o giudicare i comportamenti dei personaggi perché, in fin dei conti, tutti loro stanno cercando di ritrovarsi sul fondo paludoso dell’abisso.

Per Anita la speranza è appesa  al filo sottile col passato che non si spezza, alla voce lontana dei padri e della Yiddishkeit che la spingono a cercare, disperatamente, il proprio posto nel mondo.

Ispirato al romanzo semi- autobiografico di Edith Bruck, Quanta Stella c’è nel Cielo, Anita B. è il racconto di un viaggio nelle sfaccettature dell’Io e dell’anima, un erede diretto dei precedenti lavori di Faenza come Jona che Visse nella Balena o Prendimi L’Anima, costituendo con essi una sorta di ideale trilogia dell’identità umana messa a dura prova dai drammi dell’esistenza.

Anita B. conferenza stampa del film di Roberto Faenza

anita b. conferenza stampa x  Nella cornice del cinema Barberini si è tenuta oggi la conferenza stampa del film Anita B. di Roberto Faenza.

Erano presenti gli attori Robert Sheehan, Eline Powell (i giovani protagonisti), Andea Osvàrt, Moni Ovadia, Antonio Cupo, il regista Roberto Faenza, il delegato di produzione e distribuzione, il compositore delle musiche che compongono la colonna sonora del film e altri membri del cast tecnico.

La domanda d’apertura ha coinvolto Faenza, e riguarda la cancellazione del film da molte sale. La risposta del regista, con l’ausilio della delegata di produzione, è stata strutturata intorno al problema enorme della distribuzione indipendente, che troppo spesso penalizza le pellicole prodotte da piccole case che non hanno la visibilità necessaria e non riescono, quindi, a raggiungere un mercato più ampio, magari anche all’estero. Spesso, involontariamente, la colpa è anche della stampa stessa che non fa niente per sensibilizzare l’opinione pubblica di fronte al problema.

Il regista parla di un equivoco sorto intorno al tema del film: parlare di Auschwitz e della storia di una ragazzina ebrea sopravvissuta all’orrore e allo sterminio non incontra il favore del pubblico e, soprattutto, della distribuzione mainstream.

Il film si ispira al romanzo semi- autobiografico di Edith Bruck Quanta Stella c’è nel cielo (titolo ispirato al primo verso di una ballata triste del poeta ungherese Sandor Petrofi), anche se Faenza in un primo momento non aveva intenzione di leggere l’opera; solo dopo le parole persuasive del giornalista Furio Colombo si è reso conto della particolarità della storia e si è convinto a realizzarlo. Ma l’intento del regista, cioè quello di realizzare una storia diversa, si è scontrato con le difficoltà produttive e post- produttive: le grandi case italiane di distribuzione- tipo 01, Medusa o Rai Cinema, hanno scelto di non essere coinvolti fino in fondo nel processo distributivo o di essere coinvolti in parte; infatti Rai Cinema lo ha prodotto in parte insieme a Jean Vigo e Cinema 11, piccole case indipendenti. In Italia saranno distribuite una ventina/ trentina di copie a partire dal 16 Gennaio.

anita b. recensione posterIn seguito sono partite le domande rivolte agli attori: la maggior parte erano incentrate sul loro rapporto con il personaggio e sul percorso emotivo che hanno seguito per calarsi meglio in caratteri così diversi, e lontani, da loro.

Andrea Osvàrt, per esempio, si è detta onorata di aver preso parte al progetto, non solo perché la storia era ambientata in Ungheria (e, per lei, è stato come tornare a casa) ma soprattutto perché qui in Italia, dopo la sua partecipazione a Sanremo, è stato difficile riuscire a cancellare quella percezione patinata che il pubblico aveva di lei e riconfermarsi, invece, come un’attrice di punta nel cinema di qualità; per tale motivo ha trascorso due anni in America.

Una sorte simile è toccata ad Antonio Cupo, nel film suo marito, che si è detto onorato di aver preso parte a questo prestigioso progetto; per tutti la difficoltà più grande è stata quella di riuscire a trovare, nella loro memoria emotiva, le tracce di un dolore antico e lancinante che effettivamente nessuno ha mai conosciuto.

Sicuramente il personaggio più complesso è quello di Eli, il cognato di Monika (la Osvàrt), interpretato dal talentuoso attore irlandese Robert Sheehan, un personaggio dalla psicologia e dalla morale ambigua, difficile da adattare per il grande schermo: rispetto al romanzo, Eli ha una connotazione meno negativa e più umana- a detta di Faenza stesso- è, in fondo, un ragazzo giovane che vuole vivere leggero dopo gli orrori visti e subiti: la sua volontà è quella di voler dimenticare tutto il passato al più presto, per questo prende la vita letteralmente “a morsi” e adotta una filosofia materialista e pragmatica. Per Sheehan interpretare un personaggio completamente negativo non sarebbe stato né divertente, né stimolante; un personaggio così sfuggente e ambiguo, con una visione profondamente nichilista dell’umanità e del mondo, con una voglia disperata di vivere (cosa che accomuna tutti i personaggi del film, confermando uno dei precetti fondamentali della religione ebraica) serve a rafforzare la fragilità di Anita e la sua disperata voglia di guardare al futuro ,portando con sé un unico bagaglio: il passato.

anita b. conferenza stampaEline Powell, riguardo al suo personaggio, afferma che Anita non piange sulle ceneri del passato, ma è alla ricerca dell’amore che non ha mai conosciuto, cercando di riconquistare ciò che ha perduto per sempre: e proprio grazie a questa forza cerca di ricostruire la propria anima in un mondo ostile, affermando la sua identità.

Infine, Moni Ovadia ha chiuso gli interventi con una profonda riflessione sul suo personaggio, zio Jakob, un personaggio positivo che forse non ha vissuto in primo piano il dramma delle deportazioni ma ha lottato nella resistenza; è un ottimista il cui fine è quello di rendere tutti felici, qualunque sia la loro richiesta. Il suo personaggio è un residuo splendido della Yiddishkeit tipica dello shtetl est- europeo, ricordo di una storia antica e mai dimenticata.

Il film non uscirà in occasione della giornata della memoria, il 27 Gennaio, ma sarà presentato in tale data a Gerusalemme proprio per celebrare questa importante data.

Anime: i migliori titoli su Prime Video

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Anime: i migliori titoli su Prime Video

Per la gioia degli appassionati, il 13 agosto arriva in esclusiva su Prime Video Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time, ultimo capitolo di “Rebuild of Evangelion”, la saga cinematografica incentrata sui personaggi della serie che dal 1995 emoziona grandi e piccoli con le sue avventure per salvare la terra. Nell’attesa, vi proponiamo alcuni titoli dalla vasta libreria di anime disponibili su Prime Video: film e serie animate per ripercorrere il meglio dell’animazione nipponica, dalla prima stagione di “Lupin III” – datata 1972 – al più recente Demon Slayer – Il treno Mugen, passando per Bleach, L’attacco dei giganti, Paranoia Agent, Vinland Saga, e classici di culto come Akira, Ghost in the Shell, Conan – Il ragazzo del futuro e Berserk, tutti disponibili, con tantissimi altri titoli anime, su Prime Video. Buona visione!

ANIME, i migliori film

EVANGELION – Su Prime Video sono disponibili tutti i film dell’acclamata saga cinematografica “Rebuild of Evangelion”, che ripercorrono gli eventi dell’omonima serie anime fino all’attesissimo capitolo finale Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time (dal 13 agosto su Prime Video). Poche serie hanno avuto lo stesso successo e impatto culturale di Evangelion, frutto del’estro creativo del regista Hideaki Anno, e sarà ora possibile ripercorrerne l’intera storia sino alla sua epica conclusione.

BLEACH – Ichigo Kurosaki ha 15 anni ed è uno studente delle superiori che possiede la straordinaria capacità di vedere i fantasmi. Quando incontra Rukia, una Shinigami che aiuta le anime perdute a trovare la pace, la sua vita non così normale diventa ancora più speciale… Le prime 3 stagioni di uno degli anime più seguiti negli anni 2000, entrato numerose volte nella top ten dei programmi più visti della TV giapponese.

GHOST IN THE SHELL –  Siamo nel 2029 ed il mondo è ormai interconnesso da un’enorme rete elettronica. La rete stessa è diventata un campo di battaglia per la squadra di sicurezza Sezione Nove di Tokyo, a cui è stato assegnato il compito di arrestare il Burattinaio. Le indagini vengono assegnate al Maggiore Motoko Kusanagi, che da subito si dimostra molto più potente di quanto non sia la sua controparte umana. Uno dei capisaldi dell’animazione giapponese, Ghost in the Shell ha anche un sequel da non perdere.

AKIRA – Anno 2019: le grandi metropoli sono state spazzate via dopo la Terza Guerra Mondiale. Tokyo è teatro di scontri tra bande di motociclisti, e tra queste si distingue la gang dei giovani Kaneda e Tetsuo. La polizia segreta cerca di mettere un freno alla minaccia per poter continuare lo sviluppo del segretissimo progetto Akira. Dal 1988 Akira ha influenzato registi e scrittori di tutto il mondo grazie al suo immaginario cyberpunk, riuscendo ad entrare nella classifica dei 500 film più grandi di tutti i tempi stilata da Empire.

RIDE YOUR WAVE – Hinako è un’amante del surf che, dopo essere stata intrappolata nel suo appartamento da un incendio, viene soccorsa da Minato, un pompiere caratterizzato da un forte desiderio di aiutare il prossimo. I due si innamorano, tuttavia Minato muore all’improvviso. La giovane scopre però che, cantando un brano che i due amavano particolarmente, Minato riappare all’interno dell’acqua. Ultimo film del geniale regista Masaaki Yuasa, premiato allo Shanghai International Film Festival come miglior animazione.

IL GIARDINO DELLE PAROLE – Takao è un giovane studente che sogna di diventare un disegnatore di scarpe. Un giorno decide di saltare la scuola per andare a disegnare in un delizioso e appartato giardino pubblico. Non immagina che questa decisione cambierà del tutto la sua vita grazie all’incontro con la misteriosa Yukino…Film perfetto per chi vuole iniziare a scoprire il mondo degli anime, grazie a una trama che avanza spedita e alle animazioni di alta qualità.

DEMON SLAYER – IL TRENO MUGEN – Tanjiro e Nezuko, insieme a Zenitsu e Inosuke, si uniscono a uno dei più potenti spadaccini della squadra ammazzademoni, il Pilastro delle Fiamme Rengoku Kyojuro! Il gruppo si troverà ad affrontare il demone a bordo del treno Mugen, lanciato a folle velocità sui binari della disperazione più assoluta, precipitando così in un sogno infinito! L’atteso film con i personaggi della serie anime di successo è finalmente disponibile in esclusiva su Prime Video.

Anime: le migliori serie tv

LUPIN III – Lupin III, Jigen, Goemon e Fujiko: la banda di ladri più famosa del mondo dell’animazione, creata dal leggendario mangaka Monkey Punch nel 1967, ha accompagnato con le sue avventure l’infanzia di più di una generazione ed è ora disponibile con le serie e i film (animati e live action) per gli affezionati di tutte le età. Partendo dalla prima serie del 1972 fino al recente film Lupin III – The First del 2020.

ATTACCO DEI GIGANTI – Da ormai cento anni le alte mura che circondano Shiganshina hanno difeso la cittadina da un pericolo che gli abitanti si rifiutano persino di nominare. Un giorno un immenso Gigante apre una breccia nelle mura di protezione. Il giovane Eren si sente come un animale in cattività e decide di entrare nel Corpo di Ricerca per eliminare ogni singolo Gigante! Un fenomeno globale dall’incredibile successo, presentato in tutte e quattro le sue stagioni.

OCCHI DI GATTO – Benvenuti al Cat’s Eye, un locale elegante e tranquillo. Venite a conoscere le tre proprietarie, le belle sorelle Kelly, Sheila e Tati, e scoprite il loro piccolo segreto: le tre ragazze sono famosissime e compaiono su tutte le pagine di cronaca con il nome di “Occhi di Gatto”, la banda specializzata in rocamboleschi furti di opere d’arte. Entrambe le serie di questo famosissimo e amato cartone animato del 1984 sono disponibili su Prime Video.

PARANOIA AGENT – Un bambino di scuola elementare soprannominato “Shonen Bat” gira in pattini a rotelle e attacca i passanti con la sua mazza d’oro piegata. Due investigatori avviano le indagini per impedirgli di portare a termine altri attacchi, ma scopriranno presto che questo caso nasconde molto più di quanto possano immaginare. Un viaggio indimenticabile nel sentire comune, unica serie animata del compianto Satoshi Kon.

HAIKYU! – L’ASSO DEL VOLLEY – Le avvincenti sfide della squadra del Karasuno e il sogno del giovane Hinata di poter diventare un asso della pallavolo, nonostante la sua bassa statura. Tratto dall’omonimo manga campione di incassi, l’anime si è fatto strada rapidamente come uno dei cartoni sportivi più apprezzati degli ultimi tempi, ed è disponibile su Prime Video in tutte e quattro le sue stagioni.

VINLAND SAGA – Siamo intorno all’anno 1000 e i vichinghi sono una potenza violenta e terribile. Thorfinn, il figlio del guerriero più valoroso, ha vissuto la sua gioventù sul campo di battaglia in cerca di vendetta per la morte del genitore, con in testa la terra fantastica chiamata Vinland. Tratto dall’omonimo apprezzato manga storico, Vinland Saga alla sua prima serie si è già guadagnato l’attenzione di pubblco e critica grazie al curato mix di ricostruzione storica e intreccio narrativo.

TORADORA! – Ryuji è un ragazzo tranquillo, timido e ossessionato dalla pulizia della casa. Il primo di giorno di scuola nel nuovo liceo si incontra/scontra con una strana ragazza di nome Taiga: nonostante sia piccola e carina, Taiga ha un carattere estremamente irascibile e nessuno può fermarla una volta che inizia a tirare pugni. Tuttavia, Ryuji scopre un segreto di Taiga che nessun altro conosce. Toradora!è perfetto per chi vuole imergersi in una storia adolescenziale divertemte ma anche emotivamente di impatto.

CONAN – IL RAGAZZO DEL FUTURO – Dopo una catastrofe nucleare, il pianeta è quasi interamente coperto dalle acque. Il giovane Conan, che vive insieme al nonno su un’isola sperduta, un giorno trova sulla spiaggia una ragazza svenuta di nome Lana. Quando i soldati di Indastria la rapiscono, Conan cercherà di salvarla, dando vita ad un’avventura che cambierà il destino stesso del mondo. Prodotto nel 1978, Conan – Il ragazzo del futuro è uno dei primi lavori di Hayao Miyazaki, leggenda dell’animazione giapponese.

BERSERK – Il regno di Midland è immerso nel caos e in guerra con i propri vicini. Tra gli abitanti terrorizzati compare un misterioso guerriero armato di un’enorme spada: il suo nome è Guts e reca sul proprio corpo un segno misterioso che ne fa il bersaglio di continui attacchi di demoni. Guts si trova nelle terre di Midland alla ricerca di Femto, uno dei demoni appartenenti alla cosiddetta Mano di Dio. Dalla penna del grande Kentarō Miura, scomparso prematuramente a maggio scorso, ecco la prima serie tratta dal manga record di incassi, che quest’anno segna le oltre 50 milioni di copie vendute.

Anime: i migliori 7 da guardare a Maggio 2024

Anime: i migliori 7 da guardare a Maggio 2024

Aprile è stato un mese di grande successo per l’anime, con l’uscita di Spy x Family Code: White, che ha guadagnato oltre 105 milioni di dollari al botteghino. Kaiju No. 8 ha avuto un inizio entusiasmante per il suo pubblico, diventando il primo evento live-stream di X (ex Twitter). Nonostante alcuni commenti negativi, il numero di spettatori è stato impressionante, con oltre 100.000 persone che si sono sintonizzate sul live stream iniziale su Twitter. Questa esperienza interattiva ha davvero dato vita all’anime per i suoi fan.

Maggio si preannuncia un altro mese fantastico. Abbiamo due titoli shōnen con My Hero Academia e Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba e alcuni nuovi titoli imperdibili. Ecco i migliori anime di maggio 2024.

My Hero Academia Stagione 7

My Hero Academia Stagione 7

La stagione 7 di My Hero Academia continua la battaglia tra Tomura Shigaraki e Izuku “Deku” Midoryia, mentre il Giappone è in bilico. Deku e i suoi amici hanno sempre desiderato essere degli eroi, ma non si sarebbero mai aspettati di essere catapultati nel bel mezzo di una guerra che si estende per generazioni. My Hero Academia è entrato nella sua fase finale e questa stagione getta le basi per quello che sarà un finale incredibile.

Demon Slayer: The Hashira Training Arc

Ecco la sinossi di Kimetsu no Yaiba: Hashira Traning Arc da Crunchyroll:

“All’allenamento Hashira… I membri del Corpo degli Uccisori di Demoni e i loro spadaccini di più alto rango, gli Hashira. In preparazione all’imminente battaglia finale contro Muzan Kibutsuji, inizia l’allenamento degli Hashira. Mentre ognuno porta nel cuore fede e determinazione, Tanjiro e gli Hashira entrano in una nuova storia”.

Appello a tutti i fan di Demon Slayer! L’attesissimo Kimetsu no Yaiba Hashira Training Arc è alle porte e sarà presentato domani (12 maggio 2024). Questo arco offre un’opportunità unica di approfondire le menti degli Hashira, i nostri amati personaggi. Io, per esempio, sono particolarmente entusiasta dell’intenso confronto tra Tanjiro e Sanemi e di rivedere Giyu.

Questo è un avvertimento per coloro che guardano Demon Slayer per l’azione. Potremmo assistere ad alcune incredibili sequenze d’azione, ma il fulcro di questa stagione è vedere Hashira e le Demon Slayer allenarsi. Avremo molte lamentele da parte di Zenetsu e una buona dose di urla a caso da parte di Insoke e Tanjiro che si intromette negli affari di tutti perché è una persona gentile quando si tratta di fratelli.

Jellyfish Can’t Swim in the Night

Jellyfish Can't Swim in the Night

Ecco la sinossi di Jellyfish Can’t Swim in the Night da HIDIVE:

“Shibuya è una città piena di identità. È qui, nelle strade notturne di Shibuya, che l’illustratrice Mahiru Kozuki, l’ex idol Kano Yamanouchi, la Vtuber Kiui Watase e la compositrice Mei Kim Anouk Takanashi – quattro giovani donne un po’ fuori dal mondo – si uniscono e formano un gruppo di artisti anonimi chiamato JELEE. Anche “io” voglio brillare come qualcun altro. Se non sono io ma “noi”, allora potremmo essere in grado di brillare”.

Pur non essendo Oshi no Ko, Jellyfish Can’t Swim in the Night è un altro anime super inaspettato nella sua carineria. Proprio come A Sign of Affection, la serie fa un lavoro perfetto di scrittura dei personaggi e delle loro esperienze reciproche. È una serie che bisogna vedere di persona per capire meglio perché ci si innamora di questi personaggi.

The Irregular at Magic High School Season 3

The Irregular at Magic High School Season 3

The Irregular at Magic High School è eccellente. La terza stagione amplia la trama della stagione precedente. Miyuki, Tatsuya e il resto della squadra sono ora al secondo anno della National Magic University Affiliated First High School. Nel frattempo, personaggi come Saegusa Mayumi si sono diplomati ma sono ancora parte integrante della storia. Durante la terza stagione di The Irregular at Magic High School, sono arrivati nuovi studenti come Saegusa Kasumi e Saegusa Izumi, che sono le sorelle minori di Mayumi. Se siete alla ricerca di una sana dose di magia e di malizia, questa è la serie che fa per voi.

Spice and Wolf: Merchant Meets The Wise Wolf

Spice and Wolf: Merchant Meets The Wise Wolf

Ecco la sinossi di Spice and Wolf: Merchant Meets The Wise Wolf di Crunchyroll.

“Lawrence è un mercante itinerante che vende varie merci da un carro trainato da cavalli. Un giorno, arriva in un villaggio e incontra una bellissima ragazza con le orecchie e la coda di un animale! Il suo nome è Holo la Lupa Saggia e porta raccolti abbondanti. La ragazza desidera tornare nella sua terra e Lawrence si offre di portarla con sé. Ora, il mercante e la lupa solitaria di un tempo iniziano il loro viaggio verso nord”.

Spice and Wolf: Merchant Meets The Wise Wolf è un bellissimo reboot della serie del 2008. Studio Passione fa un ottimo lavoro mantenendo lo spirito dell’anime originale e apportando al contempo un po’ di modernismo allo stile e all’immaginazione dell’anime. Mentre i reboot tendono ad avere una cattiva reputazione, essendo spesso visti come una presa di denaro o poco ispirati, gli anime tendono a mantenere lo standard o francamente a superare l’originale. Esempi recenti sono Trigun Stampede, Dororo, Fruits Basket, Shaman King e molti altri.

Blood of Zeus Season 2

Blood of Zeus Season 2

Per sfuggire per sempre agli Inferi, Ade elabora un piano per reclamare per sé la corona di Zeus e riunirsi con la sua amata Persefone come sovrano dell’Olimpo. Blood of Zeus Stagione 2 continua i racconti epici dell’Antica Grecia. È una serie Netflix molto sottovalutata che vale la pena di guardare.

Wind Breaker

Wind Breaker

Ecco la sinossi di Wind Breaker tratta dal suo sito ufficiale.

“I punteggi medi sono i più bassi, ma gli scontri sono i più forti. La Furin High School è rinomata come una super scuola di delinquenti. Haruka Sakura, una studentessa del primo anno, è venuta da fuori città per lottare al vertice. Tuttavia, la Furin High School è diventata un gruppo che protegge la città chiamato “Chime of the Wind Breaker”.

Wind Breaker sta per ottenere l’effetto Frieren: Beyond Journey’s End, in cui le vendite del manga sono destinate a subire un’impennata solo perché l’anime è così bello. Sebbene la serie non faccia nulla di rivoluzionario, è semplicemente un divertimento, e questo è tutto ciò che si può chiedere.

Anime Nere: arriva al cinema la mafia calabrese

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Anime Nere: arriva al cinema la mafia calabrese

Anime nereE’ arrivato ieri al cinema, dopo il trionfale passaggio al Festival di Venezia, Anime Nere di Francesco Munzi, film che si focalizza su una realtà che il cinema sembra non avere mai affrontato: la mafia calabrese.

Il film, che noi di Cinefilos.it abbiamo recensito a Venezia (qui la recensione), ha invece raccolto grandi elogi sia al Festival del Lido, sia in tutto il resto del mondo, con recensioni sensazionalistiche che hanno scomodatto addirittura, nei paragoni, Il Padrino di Francis Ford Coppola.

Nel cast del film Marco Leonardi (Luigi), Fabrizio Ferracane (Luciano) Anna Ferruzzo (Antonia), Peppino Mazzotta (Rocco) e Barbora Bobulova (Valeria).

Di seguito la dichiarazione di Roberto Saviano dopo la visione del film:

Ho visto Anime Nere, film necessario, che consiglio.

La maestria di Francesco Munzi e degli sceneggiatori Fabrizio Ruggirello e Maurizio Braucci è stata nel ricostruire un’Italia oscura, di paese, contadina, familista, che nei valori arcaici trova le regole per la guerra, regole da utilizzare altrove, nel capitalismo quotidiano. In un altrove che non è paese, che non è realtà contadina, ma che finisce per avere le sue radici lì, in Aspromonte. Terra lontana, bellissima e respingente, che non è affatto sottosviluppata, ma che al contrario alimenta politica, impresa, commercio e ricchezza, ovunque, in Olanda come a Milano. Regole semplici e feroci, che possono essere protezione del male o risorsa di bene.

La Calabria come metafora di potere.

Anime nere è un film necessario per guardare in volto, finalmente, ciò che sino ad ora è stato ignorato.

Anime False: recensione della serie tv turca di Netflix con Melisa Sözen e Eylül Tumbar

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Una donna dal passato doloroso e ricco di mistero fugge da un hotel di lusso all’altro insieme alla figlia, che cerca di proteggere a tutti costi. Sembrerebbe l’inizio di un thriller in piena regola ma Anime False serie tv turca in sette episodi che trovate su Netflix – racchiude innumerevoli segreti. Melisa Sözen e Eylül Tumbar sono le due protagoniste di questo racconto così avvincente, madre e figlia unite da un legame indissolubile. Il titolo originale di questo nuovo prodotto turco, Biz Kimden Kaçiyorduk Anne, si basa sull’omonimo romanzo della scrittrice Perihan Mağden.

Il rapporto madre e figlia in Anime False viene portato all’estremo. Se inizialmente lo spettatore è portato a credere che la Madre – che non viene mai chiamata con il suo vero nome – tenga in pugno la figlia, lasciandola incapace di scegliere a lungo andare con gli episodi scopriamo che in realtà non è così. Bambi – nome con cui la madre chiama la figlia ma non sappiamo se sia il suo vero nome – scoprirà presto cosa vuol dire crescere e anche quali conseguenze si porta dietro questo naturale decorso della vita.

Anime False BambiAnime False, la recensione

Bambi ha trascorso tutta la sua vita in hotel sparsi per il mondo insieme alla madre. La madre preferiva tenere nascosto il suo passato e Bambi sapeva di dover tenere sempre sotto controllo la sua curiosità. La vita della coppia madre-figlia è stata una bella avventura, ma la madre inizia a sentirsi minacciata quando si rende conto che sua figlia non è più una bambina. La curiosità di Bambi è cresciuta nel tempo e spesso pone alla madre domande difficili. La serie turca di Netflix Anime False racconta il cambiamento del rapporto tra Bambi e sua madre, soprattutto quando fattori esterni iniziano a minacciare il loro legame.

Bambi è solo una bambina e come tale crescendo in una realtà che le sembrava unica nel suo genere inizia a vedere le cose sotto una luce diversa. “Siamo l’unicità della luna”, questo è quello che le ha insegnato la madre che per tutti questi anni è scappata con il solo scopo di proteggerla. Una paura irrazionale e razionale allo stesso tempo quella di dover vedere andare via i propri figli, lontani dal nido materno che solo una madre può comprendere a pieno. La paura di Madre però è portata all’estremo in questo thriller turco di Netflix dove la donna si sente continuamente minacciata dalle anime false: cioè tutte le persone che non sono come loro, che non hanno sentimenti, che non si curano del prossimo.

A Bambi non dispiace l’idea di questa vita passata a fuggire e spostarsi in continuazione. Ne fa un vanto del loro carattere, del loro modo di fare. Viaggiare le rende uniche anche se dietro questi spostamenti si nascondono diverse cose che la madre le ha nascosto. Bambi a differenza di Madre non ha vissuto mai all’interno di una casa, non sa cosa vuol dire avere una cameretta tutta per se come tutte le adolescenti. Madre dal canto suo si allontana dall’idea di quella famiglia patinata che era disposta a tutto pur di mantenere vive le apparenze. Crescita con una madre dispotica, Madre ha visto crescere negli anni della sua gioventù un odio profondo e viscerale verso i suoi genitori che non l’hanno mai protetta.

Anime False serie tv recensione

In fuga dalla realtà

La fiaba di Bambi, accompagna madre e figlia lungo questo continuo viaggio in giro per il mondo. Ma cosa succede quando l’unica realtà che conosci è circoscritta alla sola fiaba di Bambi? Il libro adesso appare quasi obsoleto, consunto. Ma la storia di Bambi, del cerbiatto e della giovane ragazza, è ancora molto attuale. Nonostante ormai Bambi conosca la fiaba a memoria, la madre continua a leggergliela e si indispone quando scopre che la figlia in realtà non ha più bisogno di lei perché conosce le parole perfettamente. Così come la madre di Bambi, la Madre del nostro racconto cerca di proteggere la figlia dalle Anime False perché rimanere fissi nello stesso posto era un rischio che sua madre non era disposta a correre.

Il loro viaggio in Anime False è una continua fuga dalla realtà. La stessa bambi ormai cresciuta continua a domandare il perché di tutti questi spostamenti, rimandando a lungo la domanda su chi sia davvero il suo padre naturale. Nei vari flashback lo spettatore ha la possibilità di scoprirlo. Il meccanico che lavorava per conto del padre del quale Madre si è perdutamente innamorata ma poi per circostanza che non vengono spiegate l’uomo non farà parte del futuro della vita di Madre. Tra le possibilità di questa sparizione potrebbe esserci la famiglia dispotica: una volta scoperto l’identità del padre della bambina hanno fatto di tutto per separarli. Oppure, ipotesi plausibile, l’uomo stesso si è allontanato per paura.

Madre era figlia di una coppia aristocratica. I suoi genitori erano severi e mantenevano sempre una certa distanza da lei. Da bambina, non era mai stata amata o protetta da loro e questo la distrusse completamente. Disprezzava la madre perché era una donna senza cuore che non si era mai preoccupata dei suoi sentimenti. Così una volta venuta al mondo Bambi, Madre fece la promessa di proteggerla a qualsiasi costo, compreso commettere diversi omicidi.

Difendere a qualsiasi costo quello che ami

Nel corso di Anime False lo spettatore scoprirà diversi colpi di scena che incalzano la narrazione rendendola interessante. Il primo a cui veniamo sottoposti è la narrazione a posteriori della presunta morte dei genitori di Madre. Se per tutti questi anni Madre ha sempre pensato di aver causato la morte dei genitori manomettendo i freni dell’auto, scopriamo che in realtà a perdere la vita sono stati la madre e l’autista. Il padre è ancora vivo e ha aspettato tutti questi anni proprio che la figlia commettesse un passo falso. Rimaste senza soldi durante i loro infiniti viaggi, madre figlia si rivolgeranno a un agente immobiliare per la vendita della casa sulla scogliera, la casa dove Madre è cresciuta. E mentre i molteplici omicidi attirano l’attenzione della polizia, il padre si accorda con quest’ultimi per riuscire a catturare la donna.

Madre e Bambi

Purtroppo, però il suo piano avrà un risvolto drammatico e l’uomo morirà proprio per mano della stessa nipote che stava cercando di “salvare”. Per la prima volta Bambi si sporca le mani e questo sarà l’inizio del declino di Anime False e della loro storia. Cresciuta lontano da tutto e da tutti, bambi ha maturato lo stesso disprezzo per gli esseri umani della madre e una volta che la stessa era il pericolo di morte, ha fatto di tutto per proteggere la sua metà.

Il cammino della vita di Bambi è appena cominciato.

È nei momenti finale della serie Netflix, dopo aver scoperto che il padre del personaggio di Melisa Sözen è vivo, Madre si accorge di una amara verità. Bambi sta crescendo e come il cerbiatto nella fiaba dovrà iniziare a vedersela da sola. Il raggiungimento di questa consapevolezza rende il sacrifico di Madre ancora più catartico e in linea con l’arco narrativo del personaggio. Bambi può badare a ste stessa e lo sa anche lei, ragion per cui non si volta indietro una volta che sente gli spari.

Madre però riesce ancora una volta a salvare la figlia, lasciandole dei soldi necessari per vivere una vita in continua fuga dalla realtà. Il finale aperto lasciato dalla prima stagione di Anime False riecheggia di interrogativi. Bambi si rifarà una vita, troverà finalmente un posto dove costruire la sua casa, lontana dai mostri del passato? Oppure continuerà a seguire le orme della madre e minacciare chiunque osi avvicinarsi a lei? Non sappiamo se esisterà mai una seconda stagione ma una cosa sì: per Bambi l’infanzia è finita.

Anime Expo 2015: foto dei Cosplay più belli

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Anime Expo 2015: foto dei Cosplay più belli

Si sta svolgendo in questi giorni l’Anime Expo 2015, l’evento dedicato all’Anime che si tiene ogni anno a Downtown Los Angeles e oggi grazie a SHY e CS possiamo vedere alcuni dei cosplay più belli finora sfilati:

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Anime Expo 2014: foto dei cosplay di questa edizione

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Si è concluso l’Anime Expo 2014 di Los Angeles e infine vi segnaliamo la serie di cosplay che hanno sfilato in questa edizione. Le foto arrivano da Comingsoon via SHP.

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Anime Expo 2014

Anime da vedere: tutti i titoli da non perdere

Anime da vedere: tutti i titoli da non perdere

Ormai sempre più popolari, gli anime sono quei prodotti di animazione realizzati in Giappone, che possono spaziare dal lungometraggio alla serialità e fino a formati ancora diversi. Gli anime, inoltre, costituiscono un medium eterogeneo e variegato: possono infatti trattare di soggetti, argomenti e generi molto diversi tra loro, e indirizzarsi a diverse tipologie di pubblico, dai bambini, agli adolescenti, agli adulti, da grandi platee fino a categorie socio-demografiche più piccole e specifiche. Molti titoli appartenenti a questa tipologia di prodotti sono ormai dei veri e propri gioielli imperdibili ed ecco che questa guida agli anime da vedere si rivela utile per scoprire quali recuperare assolutamente.

Ma prima di tutto, qual è la differenza con l’animazione occidentale? Rispetto a questa, gli anime si concentrano meno sulla rappresentazione del movimento, impiegando tecniche come l’animazione limitata, effetti di camera cinematografici, e una maggiore enfasi sulla narrazione, la veste grafica e la caratterizzazione dei personaggi. Seppure non esista uno stile unico, è possibile individuare degli elementi estetici e visuali comuni, quali un design semplice ma con dettagli estremizzati come pettinature e colori di capelli innaturali o dimensione degli occhi esagerata. Lo stile unico di questi prodotti ha dunque contribuito al loro successo in tutto il mondo, ben oltre i confini nazionali.

Da quando vengono distribuiti in ogni dove, il mercato degli anime è cresciuto sempre di più, portando alla realizzazione di sempre più opere di questo tipo. È dunque facile perdere, in un panorama tanto ampio, titoli che potrebbero essere di proprio interesse. Fortunatamente, sempre più piattaforme streaming accolgono questo genere di opere nei loro cataloghi, permettendo così di recuperarle. Di seguito, si proporrà dunque un utile elenco agli anime da vedere assolutamente, indicando informazioni sulla loro trama e sul dove poterli vedere. Tra quelli qui elencati, si potrà certamente ritrovare qualche titolo di proprio interesse.

Anime da vedere: tutti i titoli da non perdere

Anime da vedere assolutamente

Ci sono delle serie anime assolutamente imperdibili, anche se talvolta particolarmente lunghe in quanto a numero di episodi. I titoli riportati di seguito sono tra i più popolari di sempre, divenuti veri e propri fenomeni culturali che hanno favorito l’espansione degli anime in tutto il mondo. Ecco alcuni titoli da vedere assolutamente.

One Piece: Il giovane Monkey D. Rufy vuole diventare Re dei pirati, e, con un variegato gruppo di compagni, ognuno dei quali possiede abilità particolari e uniche, affronta viaggi e pericoli di ogni genere. Tra i più popolari anime di sempre, One Piece è ad oggi composto da ben 20 stagioni e la sua conclusione sembra ancora lontana.

Dragon Ball Z: Le avventure di Goku, il potente guerriero sayan che, assieme ai propri amici e al figlio Gohan, difende la Terra dalle minacce esterne, utilizzando talvolta degli oggetti magici chiamati sfere del drago. Composta da 9 stagioni, è questa la serie dedicata a Dragon Ball più apprezzata di sempre, ricca di personaggi ed episodi iconici.

Naruto: La popolare serie è ispirata alla mitologia del ninja ed ha per protagonista Naruto, un giovane inizialmente piuttosto inetto in tale arte, ma estremamente determinato a raggiungere il grado più alto di preparazione, quello dell’hokage. Lungo il suo percorso troverà alleati e si scontrerà con pericolosi nemici.

Fullmetal Alchemist: Dopo essere sopravvissuti ad un terribile incidente, due giovani fratelli, interessati all’alchimia, si lanciano in un avventuroso viaggio alla ricerca della celebre pietra filosofale. Composta da una sola stagione, questo è considerato uno degli anime più belli di sempre, un titolo imperdibile e facilmente recuperabile.

Sailor Moon: La giovane Usagi Tsukino acquisisce grazie ad una spilla il potere di trasformarsi in Sailor Moon, la guerriera dell’amore e della giustizia, vestita alla marinara e protetta dalla Luna. Il suo compito sarà quello di difendere gli abitanti della Terra dai continui attacchi del Dark Kingdom, nonché di ritrovare le sue compagne per rintracciare la misteriosa Principessa della Luna. Composto da soli 46 episodi, anche questo è uno degli anime più celebri di sempre.

Conan – Il ragazzo del futuro: Dopo una catastrofe nucleare, il pianeta è quasi interamente coperto dalle acque. Il giovane Conan, che vive insieme al nonno su un’isola sperduta, un giorno trova sulla spiaggia una ragazza svenuta di nome Lana. Quando i soldati di Indastria la rapiscono, Conan cercherà di salvarla, dando vita ad un’avventura che cambierà il destino stesso del mondo. Prodotto nel 1978, Conan – Il ragazzo del futuro è uno dei primi lavori di Hayao Miyazaki, leggenda dell’animazione giapponese.

Anime da vedere su Netflix

Come anticipato, egli ultimi anni le piattaforme streaming stanno sempre più puntando su prodotti anime, arrichendo con questi i propri cataloghi. Che siano titolo preesistenti e ad acquisiti o prodotti sviluppati specificatamente per sé, Netflix si è distinta in questa operazione e vanta ora numerosi anime con cui poter soddisfare i gusti dei suoi tanti abbonati.

Death Note: Lo studente Light Yagami trova per caso un misterioso quaderno nero. Ben presto, il ragazzo scopre che si tratta di un oggetto dai poteri eccezionali: se qualcuno scrive sulle sue pagine il nome di una persona, quest’ultima muore. Ha così inizio un gioco particolarmente pericoloso, che porterà Light a scontrarsi con forze soprannaturali e con l’investigatore L, intenzionato a scoprire chi si nasconda dietro quelle morti misteriose. Death Note è attualmente

Neon Genesis Evangelion: Quando degli esseri misteriosi scendono sul pianeta Terra per distruggere l’intera umanità, un quattordicenne viene reclutato in una piccola squadra incaricata di combattere la minaccia. Caratterizzato da una trama particolarmente emozionante, elementi post-apocalittici e una forte introspezione dei personaggi, è questo uno degli anime più influenti degli ultimi anni.

Cowboy Bebop: L’anime si concentra sulle avventure di un gruppo di cacciatori di taglie che viaggiano nel sistema solare. Tra una missione e l’altra, però, la serie oltre a caratterizzarsi per il suo genere fantascientifico, affronta anche svariate tematiche con un tono a tratti quasi filosofico. Questo anime di soli 26 episodi è considerato tra i più belli di sempre.

L’attacco dei giganti: Quando i Titani mangiatori di uomini apparvero per la prima volta 100 anni fa, gli umani trovarono sicurezza dietro enormi mura che fermarono i giganti sulle loro tracce. Ma la sicurezza che hanno avuto per così tanto tempo è ora minacciata. Composto da 4 stagioni, questo è uno degli anime attualmente più popolari e discussi del momento.

Akira: Anno 2019: le grandi metropoli sono state spazzate via dopo la Terza Guerra Mondiale. Tokyo è teatro di scontri tra bande di motociclisti, e tra queste si distingue la gang dei giovani Kaneda e Tetsuo. La polizia segreta cerca di mettere un freno alla minaccia per poter continuare lo sviluppo del segretissimo progetto Akira. Dal 1988 Akira ha influenzato registi e scrittori di tutto il mondo grazie al suo immaginario cyberpunk, riuscendo ad entrare nella classifica dei 500 film più grandi di tutti i tempi stilata da Empire.

Bubble. In una Tokyo isolata dal resto del mondo, a causa di bolle e anomalie gravitazionali, il destino fa incontrare un ragazzo con un talento particolare e una ragazza misteriosa. Un nuovo anime originale per Netflix, che va così ad ampliare una delle già più ricche sezioni del suo catalogo. Per gli amanti del genere, è questo un film imperdibile.

Words Bubble Up Like Soda Pop: La storia d’amore tra Cherry, un ragazzo amante degli haiku che non è bravo a comunicare con gli altri, e Smile, una ragazza che indossa sempre una maschera per nascondere l’apparecchio per i denti anteriori. Altro titolo originale Netflix da non perdere.

Kakegurui: Yumeko Jabami si iscrive ad una particolare accademia, in cui gli studenti sono classificati in base alle loro vincite al gioco d’azzardo, e la fama e la fortuna attendono coloro che salgono in cima. Composta da due stagioni, questa serie Netflix offre una storia diversa dalle solite, che ha subito trovato numerosi estimatori.

Film anime da vedere

Esistono numerosi lungometraggi anime che hanno contribuito a rivoluzionare l’animazione e a rendere questo genere di opere giapponesi celebri in tutto il mondo. Alcuni più recenti, altri meno, ecco di seguito alcuni titoli imprescindibili per ogni amante di questa tipologia di opere. Si può spaziare tra generi e storie diverse, ognuno di questi film regalerà sempre grandi emozioni e riflessioni di natura etica.

Ghost in the Shell: Siamo nel 2029 ed il mondo è ormai interconnesso da un’enorme rete elettronica. La rete stessa è diventata un campo di battaglia per la squadra di sicurezza Sezione Nove di Tokyo, a cui è stato assegnato il compito di arrestare il Burattinaio. Le indagini vengono assegnate al Maggiore Motoko Kusanagi, che da subito si dimostra molto più potente di quanto non sia la sua controparte umana. Uno dei capisaldi dell’animazione giapponese, Ghost in the Shell ha anche un sequel da non perdere.

Evangelion: Su Prime Video sono disponibili tutti i film dell’acclamata saga cinematografica “Rebuild of Evangelion”, che ripercorrono gli eventi dell’omonima serie anime fino al capitolo finale Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time. Poche serie hanno avuto lo stesso successo e impatto culturale di Evangelion, frutto del’estro creativo del regista Hideaki Anno, e sarà ora possibile ripercorrerne l’intera storia sino alla sua epica conclusione.

Il giardino delle parole: Takao è un giovane studente che sogna di diventare un disegnatore di scarpe. Un giorno decide di saltare la scuola per andare a disegnare in un delizioso e appartato giardino pubblico. Non immagina che questa decisione cambierà del tutto la sua vita grazie all’incontro con la misteriosa Yukino…Film perfetto per chi vuole iniziare a scoprire il mondo degli anime, grazie a una trama che avanza spedita e alle animazioni di alta qualità.

Ride Your Wave: Hinako è un’amante del surf che, dopo essere stata intrappolata nel suo appartamento da un incendio, viene soccorsa da Minato, un pompiere caratterizzato da un forte desiderio di aiutare il prossimo. I due si innamorano, tuttavia Minato muore all’improvviso. La giovane scopre però che, cantando un brano che i due amavano particolarmente, Minato riappare all’interno dell’acqua. Ultimo film del geniale regista Masaaki Yuasa, premiato allo Shanghai International Film Festival come miglior animazione.

Mirai: Quando nasce la sua sorellina, il piccolo Kun si sente trascurato dalla famiglia. Fuggito da casa, il bambino si imbatte in un varco temporale in cui incontra sua madre da bambina e vive una serie di avventure con la sorella, ormai cresciuta. Uno dei titoli più popolari degli ultimi anni, da recuperare assolutamente se si è amanti di questo genere di opere.

Si alza il vento: Jiro sogna di volare e progettare aeroplani ispirandosi al famoso maestro italiano Gianni Caproni. Miope fin dalla giovane età e pertanto impossibilitato a diventare pilota, nel 1927 entra a lavorare in una delle principali società giapponesi di ingegneria aeronautica dove ha l’opportunità di mostrare a tutti il proprio talento incredibile. Ennesimo capolavoro di Miyazaki, questo titolo è la summa della sua poetica.

La città incantata: Chihiro è una bambina di dieci anni molto capricciosa e viziata e quando i suoi genitori le dicono che devono trasferirsi, ovviamente reagisce in modo irritante, arrabbiandosi. Durante il viaggio per raggiungere la nuova casa, i tre si fermano in una città fantasma governata da una strega malvagia con al suo seguito antiche divinità e creature magiche. Capolavoro animato, questo film ha vinto l’Oscar come miglior film d’animazione ed è ancora oggi una delle pietre miliari dell’anime.

Una tomba per le lucciole: La sera del 21 settembre 1945, nell’atrio della stazione ferroviaria di Kōbe, un ragazzo muore di fame fra l’indifferenza dei passanti. Tutto quello che possiede è soltanto una scatola di latta che contiene piccoli frammenti di ossa. Quando la scatola viene gettata via da un inserviente, appare il fantasma di una bambina, che la raccoglie venendo presto raggiunta da quello del ragazzo. Inizia così il flashback che racconta la loro storia.

Anime romantici da vedere

Tra i più popolari anime di sempre, vi sono numerosi titoli relativi alla sfera sentimentale. Il più di questi narrano di storie struggenti e non necessariamente con un lieto fine, ma tutte garantiscono profonde riflessioni sulla natura delle emozioni e su ciò che queste sono in grado di lasciare nell’animo umano. Ecco alcuni tra i titoli più belli a riguardo da recuperare.

Your Name: Taki vive a Tokyo, mentre Mitsuha ai trova in un piccolo villaggio di montagna. Mentre dormono, si ritrovano inspiegabilmente l’uno nel corpo dell’altra, cercando di capire che cosa è successo. Uno dei lungometraggi anime di genere romantico più acclamati e premiati degli ultimi anni, divenuto in breve un vero e proprio cult.

Weathering With You: Stanco della vita su una piccola isola, Hodaka si trasferisce nella piovosa Tokyo, e trova lavoro nella redazione di una rivista dell’occulto. Nella grande città incontra Hina, una ragazza con il magico potere di controllare il tempo atmosferico. Dallo stesso regista di Your Name, un altro struggente racconto che ha incantato spettatori di ogni età e provenienza.

5 cm al secondo: Le vite di Akari Shinohara e Takaki Tono, due allievi delle elementari, prendono strade diverse. Nonostante il tempo e la distanza li spingano verso nuovi orizzonti, i due cercano costantemente di mantenere il proprio legame. Ancora un titolo dello stesso regista dei precedenti due film elencati, Makoto Shinkai, nonché quello con cui è diventato celebre a livello internazionale.

Voglio mangiare il tuo pancreas: Uno studente delle superiori trova il diario di una compagna di classe, Sakura Yamauchi, e scopre che la ragazza soffre di una grave malattia pancreatica e i suoi giorni sono contati. Il ragazzo decide così di trascorrere sempre più tempo con lei. Un racconto d’amore così intenso che va oltre la malattia e la morte, espandendosi in ogni dove e trasmettendo emozioni intense.

Miyo – Un amore felino: Una ragazza particolare decide di trasformarsi in una gatta per attirare l’attenzione del ragazzo che le piace, ma presto la distinzione tra essere umano e felino inizia a svanire. Altro titolo di genere romantico divenuto particolarmente popolare e apprezzato per il suo combinare l’elemento amoroso con quello fantastico.

Fireworks – Vanno visti di lato o dal basso?: Il giovane Norimichi inizia a notare una compagna di classe molto attraente di nome Nazuna. Quando la famiglia di lei decide di spostarla in un’altra scuola, è molto rattristato dalla sua imminente partenza. Un’altra struggente storia d’amore ostacolata dal tempo e dalla distanza, diversa da ogni altro titolo simile e per questo affermatasi come una delle più amate degli ultimi anni.

Animazioni d’autore: la rassegna a Cinecittà

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Animazioni d’autore: la rassegna a Cinecittà

Dopo il successo dello scorso anno torna Animazioni d’autore, la speciale rassegna sul film di animazione per ragazzi promossa da Istituto Luce Cinecittà. A partire dal 23 dicembre e fino al 6 gennaio, dodici giornate, tante quante quelle che legano tradizionalmente il Natale all’Epifania, saranno scandite da proiezioni aperte a tutto il pubblico in visita a Cinecittà si Mostra, l’esposizione permanente che permette di visitare i mitici studi di Via Tuscolana. Oltre alle pellicole, proiettate ogni giorno alle ore 15.00 nella suggestiva Sala Fellini, Animazioni d’Autore prevede una serie di laboratori, anche questi quotidiani, che daranno la possibilità ai più piccoli di sperimentare e conoscere il linguaggio e le tecniche del cartone animato.

L’edizione del 2018-2019 è dedicata a un ideale viaggio intorno al mondo grazie a una selezione di pellicole internazionali: un percorso tra immagini, disegni animati, stop motion che dalla Spagna al Brasile, passando per Francia, Giappone, Italia e Gran Bretagna, arrivano a Cinecittà rivelando al pubblico capolavori dell’animazione diversi tra loro per tematiche, soggetti, e modalità di espressione e realizzazione.

L’ingresso alle proiezioni e ai laboratori di Animazioni d’autore è gratuito e incluso nel costo del biglietto per la visita di Cinecittà si Mostra.

A inaugurare Animazioni d’autore è The Nightmare Before Christmas, capolavoro in stop motion ideato da Tim Burton che ha reso celebre nel mondo un Natale diverso, quello vissuto da Jack Skeletron nel paese di Halloween. Il film, noto in Italia anche per l’interpretazione di Renato Zero qui doppiatore d’eccezione, festeggia quest’anno i 25 anni dall’uscita.

Tra le dodici pellicole in cartellone anche un’esclusiva anteprima per il pubblico di Cinecittà si Mostra: I racconti di Parvana– The Breadwinner, il film d’animazione acclamato al Festival di Toronto e vincitore dell’ultimo Festival Internazionale del Film d’Animazione di Annecy, prodotto da Angelina Jolie. Basato sul romanzo “Sotto il burqa” di Deborah Ellis, e ancora inedito in Italia, il film racconta la coraggiosa storia di Parvana, 11 anni, che cresce nell’Afghanistan del 2001, e quando il padre viene ingiustamente arrestato, per aiutare la famiglia, si traveste da ragazzo per poter andare a lavorare.

La rassegna Animazioni d’autore è parte della proposta didattica che il Dipartimento Educativo di Cinecittà si Mostra cura dal 2016 con appuntamenti mensili dedicati al cinema d’animazione di registi italiani e internazionali. La Sala Fellini ospita le proiezioni dei film cui poi fanno seguito i laboratori dedicati ai ragazzi in cui sperimentare linguaggi, tematiche e tecniche utilizzate nelle pellicole. I laboratori si tengono all’interno del Cinebimbicittà, lo spazio laboratoriale dove i più giovani possono esprimere la propria creatività.

Animazioni d’autore è un progetto a cura di Barbara Goretti e Serena Giulia Della Porta, in collaborazione con “Senza titolo” Progetti aperti alla Cultura.

PROGRAMMA della RASSEGNA

Domenica 23 dicembre – ore 15.00

The Nightmare Before Christmas regia di Henry Selick

Usa – Consigli di visione dai 6 anni

 

Mercoledì 26 dicembre -ore 15.00

Ernest e Celestine  – regia di Benjamin Renner, Vincent Patar, Stéphane Aubier

Belgio/Francia – Consigli di visione dai 4 anni

 

Giovedì 27 dicembre Ore 15.00

Yellow Submarine regia di George Dunning

Gran Bretagna/Usa Consigli di visione dai 12 anni

 

Venerdì 28 dicembre Ore 15.00

Persepolis regia di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud

Iran/Francia Consigli di visione dai 6 anni

Sabato 29 dicembre Ore 15.00

Il bambino che scoprì il mondo regia Alê Abreu

Brasile Consigli di visione dai 6 anni

 

Domenica 30 dicembre  Ore 15.00

Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento   regia di Hiromasa Yonebayashi

Giappone Consigli di visione dai 4 anni

Lunedì 31 dicembre  Ore 15.00

Nat e il segreto di Eleonora regia di Martin Rosen

Francia/Italia Consigli di visione dai 6 anni

Mercoledì 2 gennaio 2019 Ore 15.00                                          

Arrugas-Rughe regia di Ignacio Ferreras Spagna

Consigli di visione dagli 8 anni

Giovedì 3 gennaio Ore 15.00

I racconti di Parvana – The Breadwinner regia di Nora Twomey

Canada, Irlanda Consigli di visione dai 10 anni

Venerdì 4 gennaio Ore 15.00

Kirikù e la strega Karabà regia di Michel Ocelot

Francia Consigli di visione dai 5 anni

Sabato 5 gennaio   Ore 15.00               

L’isola dei cani regia di Wes Anderson

Usa Consigli di visione dai 6 anni

Domenica 6 gennaio Ore 15.00

Vip, mio fratello superuomo regia di Bruno Bozzetto

Italia Consigli di visione dai 5 anni

ANIMAZIONI D’AUTORE a CINECITTÀ SI MOSTRA

Studi di Cinecittà – Roma, Via Tuscolana 1055

Dal 23 dicembre al 6 gennaio – Sala Fellini e Cinebimbicittà

L’ingresso alle proiezioni e ai laboratori è gratuito e incluso nel costo del biglietto della mostra.

Mostra e visita guidata ai set:

Adulti 15,00 euro – Bambini (da 6 a 12 anni) 7,00 euro. Sotto ai 5 anni gratis.

Biglietto Famiglia 40,00 euro (valido per 2 adulti + 2 ragazzi fino ai 18 anni).

Animazione: i 10 film più fotorealistici

Animazione: i 10 film più fotorealistici

I film d’animazione sono tendenzialmente apprezzati ed amati dal pubblico di tutte le età, non soltanto dagli spettatori più giovani ai quali sembrano essere destinati in maniera esclusiva. Il processo di realizzazione di un film animato – spesso certosino e assai scrupoloso – è affascinanti e complesso, ma spesso non è conosciuto  o compreso da tutti, nonostante gli innumerevoli capolavori che l’animazione è stato in grado di regalarci in tutti questi anni di storia del cinema.

L’evoluzione della tecnologia ha permesso la realizzazione di film animati le cui immagini fossero sempre più ricche di dettagli e più vicine che mai alla realtà. Di seguito abbiamo raccolto i 10 film d’animazione più belli di tutti i tempi, classificati in base ai più eccellenti livelli di fotorealismo:

Il principe d’Egitto

L’epico racconto biblico Il principe d’Egitto fa affidamento ad un’animazione stilizzata, ma i livelli di realismo e di dettaglio catturati dal film sono davvero sorprendenti. I toni scuri del film si sposano alla perfezione con l’epoca e il mondo che vengono rappresentati.

Gli splendidi paesaggi dell’Egitto sono stati portati in vita attraverso l’impiego della migliore tecnologia che l’annata 1998 aveva da offrire. Visivamente, il film è ancora bello da guardare oggi: all’epoca della sua uscita rappresentò il film d’animazione più costoso della storia del cinema. 

Kubo e la spada magica

Realizzato attraverso la tecnica della stop-motion, Kubo e la spada magica racconta una storia fantastica in cui si mescolano streghe, mostri e fantasmi. Nonostante il forte tessuto narrativo tipico della fiaba, il film è in grado di restituire un livello di dettaglio e di realismo assai raro per una pellicola animata. Il film presenta anche uno dei modelli più grandi mai impiegati per un film in stop-motion (circa 18 piedi di altezza).

Anomalisa

Anomalisa racconta, in chiave apparentemente ironica, la storia di un esperto customer service che non è più in grado di connettersi con le persone. Il film, caratterizzato da una maturità disarmante, porta la firma inconfondibile del regista e sceneggiatore Charlie Kaufman, ed è infatti intriso di umorismo nero e di malinconia.

Attraverso lo stop-motion, Anomalisa punta al fotorealismo, con ogni dettaglio relativo ai personaggi (dalle acconciature all’abbigliamento) che rasenta la perfezione. Realizzato con un budget limitato, il film regala un livello di realismo a dir poco straordinario e viene spesso menzionato nelle classifiche dei migliori film dell’annata 2015.

Una tomba per le lucciole

Ambientato durante gli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale, Una tomba per le lucciole è un racconto fortemente radicato nella realtà che racconta una bellissima storia di sopravvivenza. L’aspetto più emozionale e commovente del film si riflette anche nei suoi elementi visivi, con il mondo che circonda i personaggi rappresentato attraverso dettagli cupi ma sbalorditivi, un connubio potentissimo che non è facile trovare nei film d’animazione. Una tomba per le lucciole cattura magnificamente la tragedia di quel periodo attraverso la desaturazione dei paesaggi e delle città in rovina.

La città incantata

Anche se La città incantata presenta concetti e tematiche molto complessi per un film d’animazione tradizionale, riesce comunque a bilanciare i suoi toni surreali e fantastici con un devoto impegno al realismo che risulta comunque ineccepibile. Sebbene il film abbia quasi due decenni, risulta ancora oggi strabiliante dal punto di vista visivo.

Con paesaggi mozzafiato popolati di dettagli e sontuosi interni ricchi di particolari non sempre facili da cogliere, La città incantata è un film che sospende qualsiasi incredulità ma che riesce a non perdersi mai nella banalità, e che merita di essere visto più di una volta.

Le avventure di Tintin – Il segreto dell’Unicorno

Uscito nel 2011, Le avventure di Tintin: Il segreto dell’unicorno è stato realizzato attraverso l’utilizzo della motion capture, regalando agli spettatori un’avventura carica di realismo, sensazione che attraverso l’animazione tradizionale sarebbe stata impossibile da riprodurre. Anzi, è proprio grazie al connubio tra le tecniche dell’animazione e le interpretazioni “dal vivo” che il film è stato capace di costruire un aspetto visivo così unico. Nonostante l’eccessiva stilizzazione delle immagini, il film presenta un mondo ricco di dettagli e di personaggi elaborati.

The LEGO Movie

Sebbene The LEGO Movie non racconti di personaggi “umani”, riesce comunque ad emulare la nostra realtà in maniera sorprendente (oltre che divertente!). Gli iconici mattoncini prendono vita in modo entusiasmante, a tal punto da indurci a credere che siano “quasi” reali.

Il team creativo dietro il film si è ispirato alle varie compilation in stop-motion presenti sul canale YouTube ufficiale della LEGO per replicare le gesta e le azioni dei mattoncini. Inoltre, i personaggi del film caricati anche di una certa dose d’imperfezione, tramite graffi e impronte digitali che contribuiscono ancora di più a quel senso di realismo.

Your Name

Senza dubbio, Your Name del 2016 è uno dei film d’animazione in 2D più belli di tutti i tempi. Questo dramma incentrato sul body-swap ha dato vita ad una rappresentazione tanto della città quanto della campagna ricca di dettagli, con alcuni dei paesaggi più realistici e visivamente più sbalorditivi mai visti in un film d’animazione. Il livello di dettaglio è davvero senza eguali, con la complessità del mondo che ci circonda reso in una maniera così viva come forse in passato non sarebbe mai stato possibile.

Toy Story 4

Utilizzando la migliore tecnologia disponibile, Toy Story 4 è pura avanguardia nel campo dell’animazione 3D, capace di presentare gli amati personaggi della saga attraverso dettagli più sbalorditivi che mai. Il franchise ha fatto molta strada dal lontano 1995 e le differenza, soprattutto in campo visivo, sono davvero sorprendenti.

Dalle fibre degli abiti di Woody ai personaggi umani del film, tutto appare incredibilmente mozzafiato. La lavorazione del film è stata particolarmente impegnativa, con ogni fotogramma che richiedeva dalle sessanta alle centosessanta ore per essere di lavorazione.

Il giardino delle parole

Il giardino delle parole è un film metodico e contemplativo, che affronta temi importanti come la solitudine e il senso di responsabilità. Ciò si riflette nel tono del film e nel suo aspetto visivo. Con diverse scene ambientate sotto la pioggia davvero impressionanti ambientate, il livello di dettaglio di questo film non ha davvero eguali. Inoltre, la stessa città in cui si svolge la storia è resa in una maniera davvero impressionante, dando allo spettatore la sensazione di un film che voglia travalicare i confini del fotorealismo. Il giardino delle parole è pura gioia per gli occhi; un’esperienza che tutti dovrebbero provare.

Fonte: ScreenRant

Animazione e nuovi media, a Torino un nuovo Polo dell’Immagine

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Animazione e nuovi media, a Torino un nuovo Polo dell’Immagine

Regione Piemonte, Film Commission Torino Piemonte e l’Associazione CartoonItalia hanno approvato un protocollo d’intesa per avviare e sviluppare un nuovo “Polo dell’Immagine” dedicato al cinema di animazione, alla realtà virtuale e al settore del gaming: l’obiettivo è favorire il consolidamento del comparto locale e porre le basi per fare del Piemonte un territorio attrattivo per investimenti e per l’insediamento di nuovi operatori e imprese.

L’impegno dei tre enti è quindi quello di collaborare per dare vita ad un vero e proprio “distretto” e “hub creativo”: Film Commission Torino Piemonte – che dal 2018 ospita la sede del Corso di animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia, e uno spazio dedicato al co-working e al networking per le start-up degli ex studenti del corso – si renderà infatti disponibile ad accogliere presso la propria sede di Via Cagliari future iniziative e momenti di incontro organizzati del Polo.

Il documento sottoscritto prevede inoltre un lavoro specifico per favorire un dialogo con altri ambiti di intervento regionale, oltre che con analoghe strutture presenti in Italia e all’estero, nonché per individuare strumenti e forme di sostegno alle imprese (regionali, nazionali, comunitarie). L’obiettivo, condiviso dai sottoscrittori, è quindi quello di rafforzare il settore e far sì il Polo si configuri come una struttura al servizio degli operatori, caratterizzando sempre più Torino e il Piemonte come centri di riferimento a livello nazionale, ma non solo.

L’annuncio arriva nei giorni in cui Torino è capitale dell’animazione e dei nuovi media grazie alla 23° edizione di Cartoons on the Bay, festival promosso da Rai e organizzato da Rai Com, che si tiene per il terzo anno consecutivo nella città capoluogo.

Il protocollo, come sottolinea l’Assessora regionale alla Cultura e al Turismo, rappresenta un importante punto di partenza di un progetto che intende consolidare il comparto dell’animazione e del cross-mediale, che in Piemonte può vantare una storica vocazione d’eccellenza grazie alla presenza di numerose istituzioni e manifestazioni. Un’iniziativa che si somma ad altre che sono state messe in campo a supporto del mondo dell’animazione e grazie alla quale, come aggiunge l’Assessora regionale, si intende rendere un settore più competitivo, e allo stesso tempo fare del Piemonte un territorio attrattivo per professionisti e imprese creative.

Ancora una volta siamo orgogliosi di poter contribuire attivamente alla crescita di un comparto per il quale abbiamo costantemente lavorato nel corso degli ultimi anni in stretta sinergia con la Regione Pimonte. Il Presidente di Film Commission Torino Piemonte Paolo Damilano commenta così la firma del protocollo, aggiungendo che “il ruolo di FCTP si conferma quale facilitatore di processi che agevolano lo sviluppo delle eccellenze locali, attraverso strategici e concreti strumenti pensati per arricchire il sistema cinema locale”.

La presidente di Cartoon Italia, Anne-Sophie Vanhollebeke, dichiara: “Quando sono arrivata a Torino, 20 anni fa, sembrava di entrare del mondo dei cartoni animati, il centro era tappezzato di manifesti della ‘Gabbianella e il gatto’. Oggi sono proprio felice di aver aderito a questo protocollo d’intesa con una Regione che nel settore dell’animazione, dei videogiochi e della realtà virtuale è all’avanguardia a livello imprenditoriale, formativo e culturale. Il nostro grazie va all’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte e alla Film Commission per il loro sostegno e per aver compreso le potenzialità del nostro settore”.

Dopo i primi firmatari, al progetto aderiranno altri enti e organismi interessati in diverse forme al settore. Al momento hanno manifestato il loro interesse: l’AESVI (Associazione Editori e Sviluppatori Videogiochi), il Dipartimento Animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia, il Politecnico di Torino, le OGR, il MEDIA Desk, il Centro di Produzione RAI di Torino e il Museo Nazionale del Cinema.

Animazione e fumetti: dialogo continuo. Ne parlano Davide Toffolo, Yoshiko Watanabe e Bertrand Gatignol

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Il cinema d’animazione e i fumetti sono in continuo dialogo, un binomio che, forte delle proprio differenze di linguaggio, di mezzi, di problemi produttivi e di costi, continua a fondersi, mentre i due ambiti artistici si scambiano talenti, ispirazioni e personaggi.

Davide Toffolo, Yoshiko Watanabe e Bertrand Gatignol hanno discusso di questo rapporto e del loro passaggio da un ambito all’altro in occasione del panel L’eternità della vignetta o la sequenza animata? moderato dallo sceneggiatore Giovanni Masi, nell’ambito dell’Arf, festival dedicato al fumetto a Roma (24-26 maggio 2019 – Mattatoio Testaccio).

L’approccio al disegno e all’animazione, per gli ospiti, è stato differente. Provenendo da ambienti, preparazione, ma soprattutto Paesi diversi, i tre artisti hanno raccontato il loro approccio all’arte, il passaggio da un linguaggio all’altro, le difficoltà e i piaceri dell’uno e dell’altro.

Yoshiko Watanabe è giapponese italiana di adozione, se il suo nome potrebbe non dire nulla, i suoi cartoni animati lo faranno per lei: Kimba il Leone Bianco, La Principessa Zaffiro e Doraemon basteranno a farvi un’idea della sua caratura.

Bertrand Gatignol, francese, è autore de Gli Orchi-Dei, uscito in Italia con Bao, ma lavora da anni nel campo del fumetto e dell’animazione, con competenze relative a ogni aspetto della produzione di entrambi i linguaggi.

Davide Toffolo è un fumettista, cantante e chitarrista italiano, frontman dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Le sue attività, fumettista e musicista, non sono separate, ma integrate da performance di disegno e musica, come le atmosfere musicali durante le sue mostre di fumetti o i videoclip dei singoli musicali.

Tutti e tre hanno avuto un approccio personale e originale al mondo del fumetto e dell’animazione. Per Yoshiko è stato un caso, come ha raccontato: “Io volevo disegnare, poi mi sono ritrovata a occuparmi di effetti speciali. Sono entrata alla Mushi Production per caso, ero giovanissima ma ero già grande ammiratrice di Tezuka. Una mia amica trovò un annuncio su un giornale in cui la Mushi cercava personale e così mi sono proposta e mi hanno presa.”

Per lei non si è mai trattato di passare da un linguaggio all’altro, perché li ha sempre seguiti entrambi, alternando lavori importanti di animazione con produzione massiccia di tavole a fumetti: “In Giappone facevo illustrazioni e fumetti, ma per la maggior parte del tempo lavoravo sui cartoni animati, che pian piano mi hanno preso tutto il tempo! Lavoravo 18-20 ore al giorno. Poi sono venuta in Italia perché la Mushi fallì, Tezuka era un genio ma amministrativamente era un disastro, e prima di rimanere senza lavoro volevo vedere l’Italia e la Francia, e così sono partita, sono stata a Parigi per tre anni e poi mi sono fermata qui, mi sono sposata. Alla fine degli anni ’70 c’è stato il boom dei cartoni animati giapponesi. Poi si sono diffusi i pirata, giornalini con personaggi giapponesi con storie originali che però non pagavano le licenze ufficiali. Poi ho cominciato a lavorare per la Lanterna Magica, e per dei lungometraggi. Ma anche queste realtà poi sono fallite.”

Nonostante e esperienze nell’animazione, il desiderio però era sempre quello di disegnare: “Il mio desiderio era quello di usare il disegno in ogni forma e in ogni linguaggio. L’unica difficoltà che ho trovato è stata nel cambio di mercato, qui in Italia mi chiedevano dei criteri anatomici per il disegno diversi rispetto a quelli dell’animazione e dell’illustrazione giapponese.”

Dal caso che ha portato Yoshiko a lavorare in uno dei più grandi studi di animazione della storia del Giappone, all’esperienza di Gatignol, che invece racconta: “Quando ho capito che volevo fare animazione, ho provato ad entrare in una scuola ma non ero abbastanza bravo. Così per prepararmi per l’esame d’ammissione ho partecipato ad altri corsi di grafica e direzione artistica e così ho deviato il mio cammino. Non ho più fatto lo studente, li, ma ho tenuto qualche corso da insegnante, poi. Uscito da quella scuola ero preparato a fare comunicazione e pubblicità, ma io volevo fare animazione, e così mi sono infiltrato al festival di Annecy di nascosto, dalle transenne.”

Come nel migliore dei romanzi di formazione, il giovane Bertrand: “Lì ho cercato di incontrare persone a cui proporre un progetto. Era il periodo in cui si stava cominciando a diffondere l’animazione in 3D e il mio stile ispirato a quello giapponese, molto realistico, mi ha aiutato a entrare in contatto con piccoli produttori che ora sono diventati molto importanti. Così ho cominciato, tra televisione e progetti di character designer, da qui sono passato al disegno e al fumetto e ora mi sembra di essere più bravo a fare fumetti che a fare animazione.”

Per Davide Toffolo invece è stata un’idea, un progetto nato nella sua mente e concretizzatosi con un incontro fortunato con un animatore che gli ha consentito di dare concretezza a quella idea: legare un’immagine animata a un gruppo musicale, i Tre Allegri Ragazzi Morti, senza l’intercessione di un volto fisico.

Non son un animatore, però ho avuto un’intuizione forse rubata ai Beatles, che è stata quella di mettere insieme musica e animazione – ha raccontato Toffolo – All’inizio mi dicevano che era impossibile, ma avevo bisogno di unire queste mie due anime. Questo incontro e il momento tecnico storico che permetteva di lavorare da casa, sia per l’animazione che per il fumetto, mi hanno permesso di realizzare il mio immaginario di Tre allegri ragazzi morti. Era una strada mai percorsa e davvero vincente, tanto che a un certo punto è arrivato un gruppo, I Gorillaz, che hanno sdoganato nel mondo questo stile. È stata la testimonianza che quello che volevo fare, ovvero legare la rappresentazione visiva di un gruppo a un’immagine completamente fumettistica e animata, era possibile.”

Tre realtà e tre storie differenti, tre modi di vedere l’arte del fumetto e dell’animazione, non solo come arte in sé ma come mezzi di espressione e comunicazione del proprio modo di essere e di vedere il mondo.

Animare Cartoon Film Festival si farà, online dal 16 luglio su IlCinemino@Home

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Sembrava che l’emergenza Covid-19 dovesse bloccare i festeggiamenti per il primo decennale di Animare Cartoon Film Festival, evento cinematografico organizzato da Sedicicorto Forlì International Film Festival, in partnership con la Cooperativa Stabilimenti Balneari di Cesenatico e dedicato ai migliori cortometraggi internazionali di animazione per i più piccoli. Gli organizzatori avevano invano cercato di poter svolgere l’edizione in presenza, nella consueta cornice della città di Cesenatico, location storica di Animare, divenuto ormai uno degli eventi clou dell’estate romagnola.

Il virus aveva bloccato la possibilità di svolgere i festival in sicurezza. L’arrivo di centinaia di lettere di sostegno da parte di genitori i cui figli avevano partecipato alle passate edizione e la preziosa collaborazione di un prestigioso partner come Il Cinemino di Milano hanno convinto Sedicicorto a non rinunciare al suo festival di animazione.

La 10° edizione di Animare Cartoon Film Festival si farà

E durerà un mese, dal 16 luglio al 16 agosto, tutta da vedere sulla piattaforma online de Il Cinemino. I 16 cortometraggi della selezione 2020 sono stati scelti tra 1599 opere provenienti da 106 paesi e dalle migliori scuole di animazione del mondo, che ogni anno vedono nel festival un punto di riferimento per la promozione dei lavori dei propri studenti.

L’appuntamento è per giovedì 16 luglio 2020, su IlCinemino@Home, che renderà visibile l’intera selezione per un mese, con un abbonamento simbolico di 1,99€, necessario per garantire la dovuta tutela ai cortometraggi presentati. Sarà possibile votare il proprio film preferito, andando a decretare con le proprie visualizzazioni il vincitore del 10° Animare Cartoon Film Festival. Al più votato, oltre al premio economico garantito da Sedicicorto Forlì International Film Festival, verrà assegnato anche il Premio CineMini, che prevede la programmazione in sala a Il Cinemino.

Animals United 3D: recensione del film

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Animals United 3D: recensione del film

In un 3D a tratti molto convincente i registi/sceneggiatori e produttori Reinhard Klooss e Holger Tappe ci raccontano Animals United 3D, film d’animazione liberamente ispirato al libro ‘La conferenza degli animali’ di Erich Kastner.

Il pianeta sta subendo profonde mutazioni, i ghiacci si sciolgono e le savane desertificano. A pagare le conseguenze dell’inquinamento umano è la natura e gli animali che vedono trasformato il loro habitat. La ricerca di un posto migliore in cui vivere, un paradiso, fa incontrare animali di diverse provenienze geografiche. Il loro disagio comune li renderà alleati contro un’orribile nuova specie, senza peli che si fa chiamare razza umana. Questa è la premessa di Animals United 3D, un incrocio tra un’odissea alla ricerca dell’acqua e un episodio biblico, quello dell’arca di Noè, che invece che verso l’asciutto va verso … il bagnato.

Il viaggio lo facciamo tutti insieme a personaggi davvero particolari: la mangusta Billy, il leone (rigorosamente vegetariano) Socrate e tanti altri, le tartarughe ultra-centenarie, che portano nella memoria tutta la cattiveria che l’uomo ha riversato sulla natura, l’orso polare Sushi, che soffre terribilmente l’innalzamento del clima, il diavolo della Tazmania Diablo, che ricorda agli umani l’importanza dell’aria pulita, e infine il pollo Charles, gaelico di origine e con un forte accento francese (neanche a dirlo!).

Animals United 3D assolve le due funzioni fondamentale del cinema: intrattiene con una discreta efficacia e istruisce con un messaggio diretto e didascalica, che appare retorico ma straordinariamente e terribilmente vero. Per la prima volta (nel film) la natura chiede all’uomo conto delle sue malefatte e la risposta della razza umana non viene mostrata, ma il film parte dal basso, punta alla sensibilizzazione dei piccoli che dovrebbero essere il futuro di un mondo migliore. Portate i bambini a vederlo, a loro piacerà sicuramente!

Animals United per l’ambiente: parlano Pratesi, Pession e Marchetti

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fulco

Fulco Pratesi (Presidente Onorario Wwf Italia), Gabriella Pession (madrina dell’iniziativa) e Guglielom – Moviemax – Marchetti hanno presentato questa mattina alla stampa romana il film Animals United ed hanno raccontato al pubblico la validità del progetto, che non è solo un film come gli altri, ma come fa sospettare la presenza del rappresentante del Wwf è anche un mezzo per sensibilizzare i giovanissimi verso il problema dell’inquinamento e per raccogliere fondi che possano sostenere la lotta del Wwf per un mondo migliore.

Animali Selvatici, la recensione del film critico e moderno di Cristian Mungiu

Palma d’Oro nel 2007 con il più volte citato 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni, Cristian Mungiu al Festival di Cannes ha vinto anche premi con i successivi Oltre le colline (2012) e Un padre, una figlia (2016), ed era da allora che non portava nei nostri cinema un suo nuovo film. Da non perdere, dunque, l’uscita in sala del 6 luglio – grazie a Bim Distribuzione – del suo ultimo Animali Selvatici (R.M.N.), film che ci porta in un piccolo villaggio della Transilvania per raccontarci una situazione fin troppo comune e diffusa di questi tempi, anche nel nostro Paese.

“Una storia sul tempo passato e sul tempo presente, sul carattere subdolo e ipocrita di una scala di valori europea che viene più rivendicata che messa in atto – la descrive lo stesso regista. – Una storia di intolleranza e discriminazione, di pregiudizio, stereotipi, autorità e libertà… di codardia e di coraggio“, e di “sopravvivenza“, come a lungo è stata insegnata e come oggi viene declinata.

Animali Selvatici: il passato che ritorna

Qualche giorno prima di Natale, dopo aver lasciato l’impiego in Germania a causa di uno scontro col suo datore di lavoro, Matthias fa ritorno al suo tranquillo villaggio in Transilvania. Dove sembra aver intenzione di dedicarsi all’educazione dell’insicuro figlio Rudi, rimasto troppo a lungo sotto le cure della apprensiva madre Ana, e di rivedere la sua ex amante, Csilla. Che intanto ha fatto carriera nel panificio locale, deciso a uscire dalla crisi generale rilanciandosi e assumendo nuovo personale. Non nel paese, però, dove nessuno ha intenzione di firmare un contratto al minimo del salario, bensì dall’estero.

Così, a essere assunti, sono due tranquilli operai cingalesi, costretti a emigrare per sostenere la propria famiglia nello Sri Lanka e in regola con documenti e permessi. ‘Dettagli’ che passano in secondo piano, però, quando a emergere sono i pregiudizi e l’ignoranza di una parte – rumorosa – degli abitanti del luogo, che in loro vedono la causa di ogni male e su di loro sfogano frustrazioni e la rabbia di chi fino a quel punto sembrava aver trovato un equilibrio tra diverse etnie e religioni.

Qui non è il Paradiso

Sembra sempre più irrealizzabile l’utopia di un mondo nel quale si possa vivere tutti insieme, senza muri o complessi di superiorità, ma se le cronache quotidiane sono più dure di qualunque fantasia, sono film come questo a scavare dentro le coscienze. Non a caso il regista stesso sottolinea come dovremmo essere noi stessi a riconoscere la parte animale, beluina e indicibile, dentro di noi, ad averne consapevolezza, proprio come nel film mostra invece la resistenza – o incapacità – di tutti a definirsi apertamente razzisti.

animali selvatici di Cristian MungiuCome il piccolo Rudi si chiude nel mutismo spaventato da quello che vede nel bosco – l’ignoto, il diverso – sono in molti a urlare per cercare di dare voce alle stesse paure. E ad arrampicarsi sugli specchi per dare una credibilità – storica o etnica – a una ormai insostenibile e anacronistica autarchia, quando non esplicitamente isolamento che tanto ricorda il protezionismo che fu. Sono solo alcuni dei livelli sui quali si sviluppa questo R.M.N. (da titolo originale), nel quale l’esame ‘radiologico’ del non visibile si concentra di volta in volta sui precedenti patri, il degrado cittadino, i problemi lavorativi e l’involuzione culturale della popolazione, fino alla crisi della famiglia e dell’individuo.

Un impegno notevole, che il regista affronta scegliendo accuratamente tanto gli interpreti quanto le sue location, tra le quali spicca la Rimetea premio Europa Nostra nel 1999 per la conservazione del patrimonio culturale e architettonico (e proposta all’UNESCO) e dove si ha una sostanziale convivenza tra rumeni, ungheresi, tedeschi, cattolici ed ebrei.

Nella realtà, come nella finzione, dove prima dei cingalesi il problema era stato con gli “zingari” da cacciare. A testimonianza di un nervo scoperto, che le polemiche seguite all’uscita del film in patria hanno confermato. D’altronde l’uso dell’elemento surreale è piuttosto labile e principalmente confinata a un finale allegorico e didascalico insieme nel suo ribadire il concetto espresso per tutto il film.

La negatività destinata agli altri, tende a rivolgersi verso se stessi, verso soggetti chiusi in un mondo piccolo, o addirittura talmente isolati da finire per non trovare un posto nemmeno in casa propria. Nel tentativo di fotografare le diverse posizioni, purtroppo, il ritmo e la coerenza narrativa ne risentono, e si sente la mancanza di una maggiore dialettica, nonostante l’evidente ignavia di una chiesa debole e retrograda e l’unica opposizione all’individualismo dilagante e a certo machismo preistorico – che confonde tradizione con sovranismo – da parte della ottima Judith State, che davvero regge il film, soprattutto da un punto di vista attoriale.

Animali Notturni: recensione del film di Tom Ford

Animali Notturni: recensione del film di Tom Ford

Dopo l’acclamata opera prima A Single Man – film presentato a Venezia nel 2009 e che ha fruttato a Colin Firth la Coppa Volpi e una nomination Oscar nello stesso anno – , Tom Ford fa il suo trionfale ritorno in laguna con Animali Notturni.

Tratto dal romanzo di Austin Wright dal titolo Tony & Susan, il film racconta la storia di una donna, Susan, interpretata da Amy Adams, incastrata in una relazione sentimentale con un uomo infedele e assente, costretta ad una vita fin troppo ordinaria ed insoddisfacente. Un giorno però Susan riceve il manoscritto di un romanzo che porta la firma di Walker (Jake Gyllenhaal), sua ex fiamma al college nonché suo ex marito. Attraverso quelle pagine e grazie all’angosciante storia dei protagonisti del romanzo, Susan si risveglia bruscamente dal suo torpore e capisce di essere in qualche modo ancora legata ai fantasmi del suo passato.

Animali Notturni recensione del film di Tom Ford

La semplicità della trama potrebbe trarre in inganno eppure in questo film non c’è niente di convenzionale. Quello di Tom Ford è infatti un thriller ansiogeno la cui complessa narrazione si sviluppa in tre direzioni, dando vita a tre storie differenti ma parallele. Attraverso gli occhi di Susan abbiamo infatti accesso alle inquietanti vicende di Tony – ancora Jake Gyllenhaal – un professore universitario che, in viaggio con la moglie (Isla Fisher) e la figlia (Ellie Bamber), si imbatte in un gruppo di malintenzionati in autostrada, andando incontro purtroppo ad un tragico destino. Allo stesso tempo però ripercorriamo, attraverso alcuni flashback, le tappe principali della storia d’amore tra Walker e Susan che ha poi portato quest’ultima tra le braccia di un altro uomo apparentemente perfetto.

Animali NotturniIl regista, e anche sceneggiatore in questa occasione, riesce quindi a sostenere perfettamente il peso di questo ingombrante intreccio, presentandoci una storia in cui realtà e finzione si fondono e confondono, dove presente, passato e immaginazione corrono sugli stessi binari. Il thriller in questo caso si trasforma, grazie alla meravigliosa ed intensa Amy Adams – che si vocifera potrebbe essere la candidata perfetta per la Coppa Volpi femminile di quest’anno -, in un vero e proprio dramma in cui le angosce di Susan sembrano respirare all’unisono con quelle di Tony, interpretato da un immenso Jake Gyllenhaal che, dopo la deludente prova di Everest, film d’apertura della scorsa edizione del festival, torna a brillare con un impegnativo duplice ruolo. Ma quello che incanta e sbalordisce di Animali Notturni è l’eleganza e l’estetica così lineare di Tom Ford che fonde i tre piani narrativi con l’ausilio a volte di pochi semplici elementi riuscendo a creare una connessione spazio temporale tra le storie. In un meraviglioso crescendo, il film si conclude con un finale all’apparenza scontato ma bensì aperto a molteplici interpretazioni e che, in linea con il clima d’incertezza caratteristico della storia, lascia lo spettatore con mille domande e solo una manciata di risposte.

Animali notturni: le clip dal film con Jake Gyllenhaal

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Animali notturni: le clip dal film con Jake Gyllenhaal

Guarda le nuove clip ufficiali di Animali notturni, il film con Tom Ford e con protagonisti Jake Gyllenhaal, Amy AdamsMichael Shannon e Aaron Taylor-Johnson.

 

Animali Notturni recensione del film di Tom Ford

Animali Notturni è stato presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2016 dove ha vinto il Gran Premio Della Giuria.

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Il progetto, prodotto dalla Focus Features, adatta il romanzo di Austin Wright Tony e Susan e il cast comprende già Jake Gyllenhaal, Amy Adams, Aaron Taylor-Johnson, Michael Shannon e Kim Basinger.

Animali notturniLa storia racconta di una donna (Adams) di nome Susan che riceve un manoscritto dal suo ex-marito, un uomo che ha lasciato 20 anni prima, chiedendo la sua opinione.

Il libro segue poi due storie: la storia nel romanzo, dal titolo Nocturnal Animal, che racconta di un uomo (Gyllenhaal) la cui vacanza in famiglia diventa violenta e mortale; e la storia di Susan, che si ritrova a ricordare il suo primo matrimonio e ad affrontare alcune oscure verità riguardo se stessa.

Animali Notturni: il trailer italiano del film di Tom Ford

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Animali Notturni: il trailer italiano del film di Tom Ford

La Universal Pictures International Italy ha diffuso il trailer italiano ufficiale di Animali Notturni, il film di Tom Ford che il regista ha presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2016 dove ha vinto il Gran Premio Della Giuria. Protagonisti del film Jake Gyllenhaal e Amy Adams.

Animali Notturni recensione del film di Tom Ford

 

Il progetto, prodotto dalla Focus Features, adatta il romanzo di Austin Wright Tony e Susan e il cast comprende già Jake Gyllenhaal, Amy Adams, Aaron Taylor-Johnson, Michael Shannon e Kim Basinger.

La storia racconta di una donna (Adams) di nome Susan che riceve un manoscritto dal suo ex-marito, un uomo che ha lasciato 20 anni prima, chiedendo la sua opinione.

Il libro segue poi due storie: la storia nel romanzo, dal titolo Nocturnal Animal, che racconta di un uomo (Gyllenhaal) la cui vacanza in famiglia diventa violenta e mortale; e la storia di Susan, che si ritrova a ricordare il suo primo matrimonio e ad affrontare alcune oscure verità riguardo se stessa.

Animali Notturni: il folgorante ritorno al cinema di Tom Ford

Animali Notturni: il folgorante ritorno al cinema di Tom Ford

Dopo il grande successo di pubblico e critica ottenuto alla 73esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (dove è stato premiato con il Gran Premio della Giuria), arriva finalmente nelle sale italiane Animali Notturni (Nocturnal Animals), l’attesissimo ritorno dietro la macchina da presa di Tom Ford, il celebre stilista statunitense che esordì dietro la macchina da presa nel 2009 con A Single Man (presentato sempre al Festival di Venezia e grazie al quale il protagonista, Colin Firth, conquistò la Coppa Volpi per la Migliore Interpretazione Maschile).

Animali Notturni: il trailer italiano del film di Tom Ford

Animali Notturni conferma l’estrema attenzione che Tom Ford ripone nei confronti dello stile e della forma sempre in relazione ai personaggi, il vero cuore pulsante di questa sua seconda fatica cinematografica. Adattando per il grande schermo il romanzo scritto nel 1993 da Austin Wright, dal titolo “Tony and Susan”, Ford esplora le dinamiche che si instaurano in una società vuota e vacua tra persone che faticano ad accettare il peso delle proprie scelte e le relative conseguenza, in una storia nella storia – motore trainante della narrazione – che coinvolge e tiene il pubblico letteralmente con il fiato sospeso.

Animali Notturni racconta la storia di Susan Morrow, una gallerista dalla vita privilegiata ma poco appagante. Un giorno che suo marito Hutton Morrow è fuori per uno dei suoi frequenti viaggi d’affari, Susan riceve un inaspettato regalo. Si tratta del romanzo “Nocturnal Animals”, scritto dal suo ex marito Edward Sheffield, con cui la donna non ha più contatti da anni. Il manoscritto è accompagnato da un appunto in cui Edward chiede a Susan di leggere il romanzo e di incontrarlo quando verrà in visita in città. Susan inizia così a leggere il manoscritto, scoprendo che è dedicato a lei…

Animali Notturni: il folgorante ritorno al cinema di Tom Ford

A vestire i panni della protagonista Susan Morrow, una Amy Adams in uno dei ruoli più affascinanti e complessi della sua carriera, mentre nei panni di Edward Sheffield troviamo un Jake Gyllenhaal dal cuore spezzato, un attore dalle mille sfaccettature che sembra vivere di rischi, non risparmiandosi mai. I due trascinano un cast meraviglioso che annovera un gigantesco Michael Shannon e un sorprendente e disturbante Aaron Taylor-Johnson. A loro si aggiungono i camei di attori altrettanto incredibili come Armie Hammer, Andrea Riseborough, Michael Sheen e Isla Fisher che, seppur per pochissimi istanti, riescono a rimanere impressi nella memoria dello spettatore grazie alla capacità di Tom Ford di trasformare i loro camei in veri e propri ritratti pittoreschi.

Per Animali Notturni il regista (autore anche della sceneggiatura e co-produttore insieme a Robert Salerno) si è avvalso per la maggior parte della collaborazione dello stesso team dietro il suo esordio, tra cui la costumista Arianne Phillips, il compositore Abel Korzeniowski e la montatrice Joan Sobel: “Il film dice di avere cura di tenerci strette le persone intorno a noi di cui ci fidiamo, e io vivo seguendo questa regola”, ha dichiarato Ford. “Quando lavori con delle persone meravigliose e di talento che rendono il venire sul set ogni giorno una gioia, perché dovresti non voler lavorare con loro di nuovo e sempre? Spero di fare tanti altri film con Joan, Arianne e Abel, perché sono brillanti in quello che fanno oltre a essere tutte delle belle persone…”

NOCTURNAL ANIMALSDistribuito dalla Universal Pictures, Animali Notturni arriverà nelle sale italiane a partire dal prossimo 17 novembre. Una delle pellicole più attese della stagione cinematografica, un film in cui isolamento, vendetta e importanza dei legami personali si mescolano per dare vita ad uno dei thriller drammatici più belli degli ultimi anni. Il folgorante e tanto desiderato ritorno di Tom Ford vi aspetta al cinema.

Animali notturni: arriva in home video il film di Tom Ford

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Animali notturni: arriva in home video il film di Tom Ford

Una donna infelicemente sposata riceve dal suo ex marito un manoscritto che riaccende sentimenti a lungo smarriti e la spinge a riesaminare la sua vita in Animali notturni, disponibile in Digital HD dall’8 marzo 2017, in DVD e Blu-ray dal 22 marzo 2017 con Universal Pictures Home Entertainment Italia. 

Animali notturni arriverà in Blu-ray e DVD con esclusivi contenuti speciali sul making of del film, tra cui uno sguardo dall’interno con il regista Tom Ford. Il film di Focus Features ha vinto il Golden Globe per il Miglior attore non protagonista (Aaron Taylor-Johnson) ed è candidato ai David di Donatello 2017 come Miglior film straniero.

Animali Notturni recensione del film di Tom Ford

I candidati all’Oscar Amy Adams e Jake Gyllenhaal sono i protagonisti di questo inquietante e romantico thriller di scioccante intimità e stringente tensione dell’acclamato regista Tom Ford (A Single Man). Susan (Amy Adams, American Hustle) vive un matrimonio insoddisfacente quando un giorno riceve un pacco contenente il manoscritto di un romanzo, inviatole dall’ex marito, Edward (Jake Gyllenhaal, Lo Sciacallo – Nightcrawler). Il romanzo è dedicato a lei, ma ha un contenuto violento e sconvolgente che porta Susan a ricordare la relazione avuta con l’autore. Più va avanti con la storia, più comincia a vedere il libro come un racconto di vendetta, che la costringe a mettere in discussione le scelte compiute e risveglia in lei l’amore che temeva svanito. Tra i protagonisti troviamo anche Michael Shannon (Revolutionary Road), Armie Hammer (The Social Network), Laura Linney (The Savages), Isla Fisher (Now You See Me) e Michael Sheen (Masters of Sex).

Animali notturni CONTENUTI EXTRA IN BLU-RAY E DVD:

  • Il Making of di Animali Notturni – Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Tom Ford, gli altri membri del cast e i filmmaker raccontano come hanno dato vita a questa storia così unica e in particolare: 
    • Costruire la Storia – Tom Ford e il cast esaminano i personaggi centrali e come si adattano alla storia;
    • Il look di Animali Notturni I filmmaker e il cast discutono di come la cinematografia e i costumi diano al film un tocco così distinto e ricco;
    • Lo sguardo del regista: Tom Ford – Guarda come l’attenzione di Tom Ford ai dettagli aggiunge un doppio strato alle storie intrecciate al centro del film.    

INFORMAZIONI TECNICHE BLU-RAY di Animali notturni

  • Genere:  Thriller
  • Dischi:  1
  • Durata:  1 ora e 56 minuti
  • Audio:  Inglese DTS-HD Master Audio 5.1; Italiano, Spagnolo, Tedesco DTS Surround 5.1
  • Video:  1080i/p High-Definition Letterbox 2.40:1 
  • Sottotitoli:   Italiano, Inglese N/U, Spagnolo, Tedesco, Danese, Finlandese, Norvegese, Svedese, Islandese, Arabo, Hindi, Portoghese
  • Contenuti Speciali:  Il making of di Animali Notturni 

INFORMAZIONI TECNICHE  DVD di Animali notturni

  • Genere:   Thriller
  • Dischi:  1
  • Durata:  1 ora e 52 minuti
  • Audio:  Italiano, Inglese, Tedesco, Spagnolo – Dolby Digital 5.1
  • Video:  Formato Anamorfico Widescreen 2.40:1
  • Sottotitoli:  Italiano, Inglese n/u, Tedesco, Spagnolo, Danese, Finlandese, Norvegese, Svedese, Islandese, Arabo,
  • Hindi, Turco, Portoghese
  • Contenuti Speciali: Il making of di Animali Notturni

Animali notturni, la spiegazione del finale: Cosa significa il finale per Edward e Susan?

Animali notturni (Nocturnal Animals) è arrivato su Netflix e, se non l’avete mai visto prima, non vi biasimiamo se siete un po’ confusi. Basato sul romanzo Tony e Susan di Austin Wright, il dramma psicologico del 2016 Animali notturni (Nocturnal Animals, la nostra recensione), interpretato da Jake Gyllenhaal e Amy Adams, è noto per un finale ambiguo che lascia allo spettatore il compito di trarre le proprie conclusioni – anche se ci sono alcuni indizi su cosa significhi tutto questo e su come finisca.

Il film ci presenta la gallerista di Los Angeles Susan (Adams), sola nel suo lavoro e nel suo matrimonio con l’infedele uomo d’affari Hutton. Le arriva un pacco che contiene un manoscritto del suo primo marito, Edward (Gyllenhaal), con cui non parla da quasi 20 anni. Si tratta di un libro intitolato Animali notturni che lui ha scritto e dedicato a lei. Con esso c’è un biglietto che dice che lui sarà a Los Angeles e vorrebbe incontrarla.

Susan inizia a leggere il romanzo e gli eventi del libro, cupo e avvincente, vengono riprodotti sullo schermo: è la storia di un uomo di nome Tony (interpretato anche da Gyllenhaal), che è in viaggio con la moglie Laura e la figlia adolescente India quando vengono buttati fuori strada nel Texas occidentale da tre uomini.

Aaron Taylor-Johnson animali notturni

Questi uomini – Ray, Lou e Turk – rapiscono Laura e India e lasciano Tony sul ciglio della strada. Tony riesce a raggiungere una casa e a contattare la polizia, ma quando Tony e il detective Andes (Michael Shannon) scoprono una baracca abbandonata durante le ricerche della sua famiglia, vi trovano i corpi di India e Laura, violentati e uccisi.

Mentre viene assorbita dal romanzo di Edward, Susan ricorda come lei ed Edward si sono conosciuti e come è nata la loro relazione e il loro matrimonio, nonostante le obiezioni della madre di Susan, che l’aveva avvertita che Edward non sarebbe stato in grado di darle lo status e la stabilità di cui avrebbe avuto bisogno.

Ripensa al modo in cui lo ha trattato, facendogli sentire che lo considerava un debole per la sua presunta mancanza di volontà di raggiungere il suo obiettivo di scrittore, e i suoi ricordi ci rivelano che non solo ha tradito Edward con Hutton (che poi ha sposato), ma ha anche abortito il bambino che Edward portava in grembo.

Le due storie raggiungono il culmine quando Susan si rende conto di essere stata tradita da Hutton e, nella storia del romanzo, il detective Andes offre a Tony l’opportunità di vendicare la morte della moglie e del figlio. Continuate a leggere per scoprire l’avvincente dramma. E attenzione, ci sono importanti spoiler in arrivo.

Il finale di Animali notturni (Nocturnal Animals): Cosa succede a Edward e Susan?

jake gyllenhaal michael shannon animali notturni

Susan continua a leggere il romanzo di Edward. Nella storia, uno dei tre uomini che hanno rapito e ucciso Laura e India è stato ucciso in una rapina, ma due – Ray e Lou – devono ancora affrontare la giustizia per il loro crimine. Il detective Andes rivela di essere in fin di vita a causa del cancro e il suo desiderio è quello di porre fine al caso, al di fuori della legge, se Tony è d’accordo. I due rapiscono Ray e Lou, ma mentre Lou viene colpito a morte mentre tenta di fuggire, Ray riesce a scappare.

Tony rintraccia Ray nella baracca dove sono state uccise la moglie e la figlia e lo affronta con una pistola. Ray gli dà del debole e Tony fa fuoco, sparandogli al petto, ma Ray riesce a colpire Tony in faccia con un attizzatoio, facendolo crollare a terra. Si risveglia qualche ora dopo, incapace di vedere. Incespicando, si rende conto che Ray è morto durante la notte del suo ferimento, così un Tony privo di emozioni prende la sua pistola e esce barcollando dalla baracca. Spara in aria – presumibilmente per far sapere ad Andes dove si trova – e poi cade a terra. Rotola sulla pistola, facendola accidentalmente esplodere, e muore.

Sconvolta dal finale del romanzo, Susan risponde all’e-mail di Edward che le chiede di suggerirle un luogo e un’ora in cui incontrarsi mentre lui si trova a Los Angeles. Si prepara – togliendosi la fede – e va in un ristorante per incontrarlo. Nella scena finale del film, Susan aspetta da sola nel ristorante per ore, ma Edward non si presenta.

Animali notturni, la spiegazione: Cosa è successo a Edward?

Amy Adams in Animali Notturni
© Universal

Allora perché Edward non incontra Susan nel ristorante alla fine del film? Per rispondere a questa domanda bisogna considerare che uno dei temi principali del film è la vendetta. Il romanzo di Edward parla di Tony che cerca di vendicarsi degli uomini che hanno ucciso la sua famiglia, e anche nelle parti “reali” del film ci sono accenni al fatto che questo è un tema pertinente.

A un certo punto, Susan vede nella sua galleria un’opera d’arte che non ricorda, in cui è scritta la parola “vendetta” (il che è una specie di grande indizio), e quando riceve per la prima volta il manoscritto di Edward, si procura un taglio con la carta – un’indicazione che il libro è destinato a farle del male.

Il libro di Edward parla della famiglia di un uomo – la moglie e il figlio – che gli viene portata via, così come Susan gli porta via se stessa e il bambino che porta in grembo nella vita reale. Scriverlo è il suo modo di vendicarsi, così come la sua decisione di non presentarsi al ristorante. Vuole che Susan si senta sola e abbandonata, come lui si è sentito 20 anni fa quando lei si è allontanata da lui e ha sposato Hutton.

Animali Notturni

Tuttavia, non ci sono veri vincitori nella storia. Nel romanzo di Edward, Tony non trae alcuna soddisfazione dalla morte di Ray, perché non potrà mai riavere la sua famiglia, quindi non ha più nulla per cui vivere ora che la sua vendetta è finita. Allo stesso modo, Edward non sta meglio: può anche essersi vendicato di Susan, ma l’ossessione per la loro relazione passata che ha alimentato il suo romanzo significa che è ancora perseguitato da quei fantasmi, nonostante abbia completato il suo libro.

È possibile che gli ex coniugi si incontrino di nuovo? Nel romanzo originale di Austin Wright Tony e Susan, da cui è tratto il film, c’è un’ultima aggiunta alla storia. Dopo aver ricevuto un bidone da Edward, Susan scrive una nota di critica sul libro che getta via, e poi ne scrive una più gentile che invia, dicendo che vorrebbe dirgli i suoi pensieri di persona – se lui li vuole ascoltare. Forse un giorno si incontreranno di nuovo, dopo tutto.

Animali Fantastici: Warwick Davis tornerebbe volentieri nel franchise

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Warwick Davis è uno dei pochi attori che è apparso in ogni film di Harry Potter, eppure non è mai apparso in nessuno dei due film Animali fantastici. Recentemente, Davis ha dichiarato a Express che sarebbe interessato ad apparire in uno dei film di Animali fantastici in un nuovo ruolo o riprendere uno dei suoi vecchi, se l’occasione si presentasse all’interno della storia.

“Mi piacerebbe essere in grado di immergermi in quel lato del mondo magico. Ovviamente ci sono molti personaggi e sarebbe bello se fossi in grado di interpretarne qualcuno. Ci sono anche alcuni incroci… Quindi, i personaggi che ho già interpretato potrebbero passare in una di queste storie.”

L’attore ha già interpretato sia il professor Vitious che il folletto Unci Unci nella serie di film su Harry Potter, e potrebbe sicuramente tornare nei panni di un altro personaggio magico.

Partiranno nella primavera del 2020 le riprese di Animali fantastici 3, terzo capitolo del nuovo franchise ambientato nell’universo magico di J.K.Rowling ancora senza titolo ufficiale, e nel confermare la data di inizio produzione la Warner Bros. ha anche annunciato il cast completo del film, che vedrà il ritorno di Eddie Redmayne (Newt Scamander), Jude Law (Albus Silente), Johnny Depp (Gellert Grindelwald), Ezra Miller (Credence/Aurelius Silente), Alison Sudol (Queenie Goldstein), Dan Fogler (Jacob Kowalski) e Katherine Waterston (Tina Goldstein) insieme alla new entry Jessica Williams, già apparsa brevemente in I Crimini di Grindelwald, nei panni di Eulalie ‘Lally’ Hicks, insegnante presso la Scuola di Magia e Stregoneria di Ilvermorny.

È stato inoltre rivelato che nel film i personaggi viaggeranno verso Rio de Janeiro, Brasile, raccontando la vita dei maghi nel più grande paese del Sud America all’inizio del XX secolo. David Yates tornerà alla regia mentre J.K. Rowling, oltre a figurare come produttrice, sarà co-sceneggiatrice al fianco dell’ormai fidato Steve Kloves, qui alla sua prima esperienza nella saga di Animali Fantastici dopo l’ottimo lavoro svolto con Harry Potter.

L’uscita nelle sale è fissata al 12 novembre 2021, esattamente tre anni dopo quella di Animali Fantastici 2: i crimini di Grindelwald.

Animali Fantastici 3: Warner preoccupata per le denunce contro Johnny Depp

La seconda delle cinque nuove avventure della saga, Animali Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, è disponibile in DVD, Blu-rayTM e 4k UHD dal 14 Marzo.

Nel cast Johnny DeppEddie RedmayneJude LawKatherine WaterstonDan FoglerAlison SudolEzra MillerZoë KravitzCallum TurnerClaudia KimWilliam NadylamKevin GuthrieCarmen Ejogo Poppy Corby-Tuech.

Il film è stato diretto da David Yates, sceneggiato da J.K. Rowling e prodotto da David Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves Lionel Wigram.

Animali Fantastici: una scena chiave tagliata nel finale

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Animali Fantastici: una scena chiave tagliata nel finale

Animali Fantastici, dal 17 novembre al cinema, è caratterizzato da diversi colpi di scena soprattutto nel finale. Durante un’intervista, il produttore del film David Heyman ha rilasciato delle dichiarazioni davvero sorprendenti sul finale del film e sulla presenza di una scena che è stata che è stata tagliata dal montaggio finale cinematografico, ma che potrebbe sicuramente avere a che fare con il futuro del franchise.

Attenzione l’articolo contiene SPOILER su Animali Fantastici e Dove Trovarli

animali fantastici

Ecco cosa ha dichiarato Heyman: “Avevamo una scena, che è stata tagliata, in cui Credence sale su una nave, per andare da qualche altra parte. Ma l’abbiamo tagliata, perché non volevamo avere l’effeto ‘ecco qua, ci siamo’”.

Credence, il personaggio interpretato da Ezra Miller, non è quindi morto, nel finale, ma solo allontanato dai maghi del MACUSA. Sicuramente quindi lo vedremo in futuro, magari al servizio di Gellert Grindelwald (Johnny Depp) che a sua volta non rimarrà incatenato per molto tempo, ci scommettiamo.

Per quanto riguarda il ruolo di Newt nel futuro del franchise, il produttore ha detto: “Non credo che Newt resterà il protagonista, ma continuerà a far parte della storia, come Tina, Queenie e Jacob, saranno parte del prossimo.”

Animali Fantastici e Dove Trovarli recensione

Il film è uscito il 17 novembre 2016, e avrà come protagonista Newt Scamandro, autore de Gli animali fantastici dove trovarli, che ha esattamente 23 anni. Il film è  ambientato a New York, 70 anni prima delle vicende di Harry Potter. Nel cast Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Ezra Miller, Dan Folger e Alison Sudol.

Fonte: Cinemablend

Animali Fantastici: una carrellata di nuove clip

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Animali Fantastici: una carrellata di nuove clip

A due settimane dal debutto al cinema previsto per il prossimo 18 novembre, Animali Fantastici e Dove Trovarli torna a mostrarsi in una nuova carrellata di clip promozionali.

https://www.youtube.com/watch?v=FjGZuBKUXEE

https://www.youtube.com/watch?v=WMEIYW-ho3k

https://www.youtube.com/watch?v=ze8WQlMtJWE

https://www.youtube.com/watch?v=RFOg-utoXSI

https://www.youtube.com/watch?v=jBhGoM06PuI

https://www.youtube.com/watch?v=XFqCIFvgHJo

https://www.youtube.com/watch?v=c_IlZ09Wzwg

https://www.youtube.com/watch?v=VtpXQUTmVaU

https://www.youtube.com/watch?v=pFIUzbEQk04

Animali Fantastici: in cosa sarà diverso da Harry Potter?

Il film uscirà il 18 novembre 2016, e avrà come protagonista Newt Scamandro, autore de Gli animali fantastici dove trovarli, che avrà esattamente 23 anni. Il film sarà ambientato a New York, 70 anni prima delle vicende di Harry Potter. Nel cast Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Ezra Miller, Dan Folger e Alison Sudol.

Animali Fantastici e Dove Trovarli: il trailer finale

La pellicola vedrà il debutto della scrittrice stessa, J.K.Rowling, come sceneggiatrice, affiancata da Steve Kloves, sceneggiatore dei film di Harry Potter. Alla produzione ci sarà David Heyman, mentre David Yates sarà il regista.

Fonte: Comic Book Movie

Animali Fantastici: un arco di 19 anni raccontati da David Yates

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Animali Fantastici: un arco di 19 anni raccontati da David Yates

Il 17 novembre arriva al cinema Animali Fantastici e Dove Trovarli, un tuffo nel mondo magico per scoprire cosa c’era prima di Harry Potter. Parlando del film, il regista David Yates, già firma dietro agli ultimi quattro film della saga delmago con la cicatrice a forma di saetta, ha dichiarato di essere saldamente al timone de franchise e che dirigerà lui stesso tutti e cinque i film della saga.

David Yates dirigerà tutta la saga di Animali Fantastici

“Amo fare film, e ho avuto una squadra magnifica, che  diventata come una famiglia, ora guardo avanti, film per film.”

In merito alla sceneggiatura e ai toni del film, e della nuova saga in generale, Yates ha raccontato del lavoro di JK Rowling che, ovviamente, ha avuto dimestichezza e familiarità nelo sviluppare una storia ex novo per il grande schermo. “La prima stesura della sceneggiatura era quasi musicale, ma non era quelo che cercavamo. Poi ci ho lavorato con Jo ed è venuto fuori un bellissimo ritratto dark. Ma Steve Kloves e David Heyman ci hanno saggiamente consigliato di alleggerire i toni. E dopo questo consiglio, Jo ha trovato subito la melodia giusta, ed è stato difficile starle dietro, perché sapeva esattamente cosa voleva, un equilibrio tra luci e ombre.”

I cinque film di Animali Fantastici ricopriranno 19 anni di storia

Per quanto riguarda il nuovo progetto dei cinque film, l’intera nuova saga comincia a prendere davvero forma e grazie alle dichiarazioni di JK Rowling a Variety, adesso sappiamo anche come saranno strutturati a livello temporale i cinque film.

“Originariamente avevamo pensato a una trilogia – ha dichiarato la Rowling – volevamo essere onesti, dichiarando da subito che sarebbe stato più di un film, ma poi abbiamo cambiato idea. Nel momento in cui scrivevo la sceneggiatura con David Yaes, ho capito che sarebbero stati cinque film e non più tre. So che è alquanto ambizioso raccontare una storia in cinque film a essere onesti, perché racconteremo un lasso di tempo che copre 19 anni. Ma è quello che faremo.”

Se Animali Fantastici è ambientato nel 1926, l’ultimo film andrà a finire nel 1945, ovvero per i Babbani la fine della Seconda Guerra Mondiale, ma per il mondo magico si tratta dell’anno del fatidico duello tra Silente e Grindewald (interpretato da Johnny Depp). A questo punto siamo sicuri che la nuova saga verterà su questa relazione complessa e affascinante e che è solo accennata nei romanzi (e nel film ancora meno) di Harry Potter.

Inoltre, Voldemort è nato il 31 dicembre del 1926, il che vuol dire che il primo film è ambientato esattamente nell’anno di nascita del nostro super villain preferito. Tom Riddle, inoltre, ha frequentato Hogwarts dal 1938 al 1945, il che ci dà quasi la certezza matematica che vedremo il giovane Riddle e anche la nascita del Signore Oscuro.

Tutto abbastanza interessante da solleticare la fantasia di un potteriano DOC, che ne dite?

Animali Fantastici e Dove Trovarli: il trailer finale

Il film uscirà il 17 novembre 2016, e avrà come protagonista Newt Scamandro, autore de Gli animali fantastici dove trovarli, che avrà esattamente 23 anni. Il film sarà ambientato a New York, 70 anni prima delle vicende di Harry Potter. Nel cast Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Ezra Miller, Dan Folger e Alison Sudol.

Animali Fantastici: tutto quello che non sapete sul rapporto tra Silente e Grindelwald

Uno degli aspetti più interessanti esplorati nel franchise di Animali Fantastici è sicuramente il rapporto tra Gellert Grindelwald e Albus Silente, il cui storico duello è stato spesso evocato nei libri e nei film di Harry Potter. Del loro passato sappiamo quasi ogni cosa, eppure sembra che J.K.Rowling abbia ancora in serbo qualche cartuccia da giocarsi nel corso dei prossimi capitoli.

C’è però qualcosa che non conoscevamo della relazione fra i due personaggi? Di seguito 10 curiosità:

Hanno entrambi manipolato giovani maghi

Sebbene Grindelwald fosse molto più sinistro nei modi e Silente più nobile, i due maghi condividevano un tratto molto inquietante: entrambi hanno manipolato giovani maghi per portare a termini i loro piani. Grindelwald con Credence, e Silente con Harry Potter e Newt Scamander. Usandoli come pedine sul tavolo del gioco che hanno contribuito a creare.

La paura segreta di Silente

C’è più di una ragione dietro il non voler combattere Grindelwald di Silente: la prima, rivelata in Animali Fantastici, è il patto di sangue stretto da giovani, la seconda ha radici profonde e si riferisce al passato familiare del mago. Quando suo fratello Aberforth si oppose ai tentativi dei due di portare con sé la sorella Ariana, scoppiò un duello, e la ragazza morì a causa di una maledizione che la colpì accidentalmente senza che nessuno sapesse chi l’avesse lanciata. Silente disse allora che non avrebbe affrontato Grindelwald perché temeva che il suo vecchio amico sapesse chi era il responsabile: se stesso.

Uno stesso obiettivo

Mentre Grindelwald voleva prendere il controllo del mondo magico e tenere i Babbani sotto il suo ordine, non si può dire lo stesso di Silente, o almeno nella seconda fase della sua vita. All’inizio infatti anche il futuro preside di Hogwarts aveva idee molto simili all’amico, come il desiderio di rovesciare il Ministero della Magia. Anni più tardi, dopo che Silente sconfisse Grindelwald, il mago sembrava avere ancora mancanza di fiducia nel Ministero e sognava di poter proteggere le persone, non danneggiarle.

Entrambi sconfitti da Voldemort

Ironia della sorte, sia Albus Silente che Gellert Grindelwald si sono confrontati con Lord Voldemort ed entrambi non sono riusciti a sconfiggerlo. Il Signore Oscuro era infatti diventato più potente di quanto i due immaginassero e più di quanto loro erano riusciti a essere in vita: prima quando il mago chiese a Grindelwald dove fosse la bacchetta di sambuco, uccidendolo perché si rifiutò di dirglielo, e successivamente quando attuò il suo piano per uccidere il preside di Hogwarts.

Il grande duello

L’intero franchise di Animali Fantastici potrebbe esser stato costruito come l’anticamera di quello che è, a tutti gli effetti, un momento chiave della storia della magia: il celebre duello tra Albus Silente e Gellert Grindelwald. Prima di questo Silente diventerà preside di Hogwarts e Grindelwald dividerà la comunità magica durante la sua guerra al Ministero della Magia, ma come ha già mostrato Animali fantastici: I Crimini di Grindelwald, molti Auror avevano già intuito che Silente era l’unico mago abbastanza potente da duellare contro Grindelwald.

Ariana Silente

Chi ha letto i romanzi di Harry Potter conoscerà la storia familiare di Silente e dei fatti che portarono alla tragica morte di sua sorella Ariana: quando Aberforth (l’altro fratello) tentò di impedire ad Albus e Gellert Grindelwald di mettere a punto il loro piano e portare Ariana con loro, scoppiò un gigantesco duello che  li coinvolse tutti e tre e finì con Grindelwald che scagliò una maledizione Cruciatus su Alberforth. Ariana morì, ma nessuno dei duellanti sapeva chi aveva lanciato l’incantesimo che tolse la vita alla ragazza. Così, mentre Grindelwald fuggiva, Silente si focalizzò sull’educazione dei suoi studenti e cercò di addestrare i giovani maghi.

Volevano rivoluzionare il Ministero della Magia

Grindelwald e Silente hanno condiviso un comune obiettivo: raccogliere tutti i Doni della Morte per rovesciare il Ministero della Magia. Una decisione che avrebbe senso se messa in relazione con Grindelwald (che sappiamo quanto volesse governare a modo duo il mondo magico e babbano) ma per quanto riguarda Silente, le cose sono diverse: il mago non ambiva certo a governare, al contrario era intenzionato a creare un ordine benevolo presieduto da maghi e streghe che non avrebbero fatto del male a nessuno, inclusi i babbani.

Solo Silente può battere Grindelwald

In Animali Fantastici: I crimini di Grindelwald seguiamo gli Auror mentre si recano ad Hogwarts per chiedere a Silente di unirsi a loro per combattere Grindelwald. Ovviamente il mago si rifiuta (in nome di un patto segreto fra lui e la sua nemesi), con questi che gli impediscono di continuare ad insegnare Difesa contro le arti oscure. Ma perché questa reazione? Forse perché Albus Silente è l’unico mago abbastanza potente e in grado di sconfiggere Grindelwald?

Più che semplici amici

Una semplice battuta pronunciata da Silente in Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald basterebbe a definire il tipo di rapporto che i due maghi avevano da giovani: “Eravamo molto più che fratelli“. La “natura” della relazione fra i personaggi non è mai stata esplicitamente etichettata, e ciò significa che il mistero potrà essere risolto nei prossimi capitoli; ma se lo specchio delle brame rivela ciò che una persona desidera davvero, allora perché Silente vede Grindelwald? Nel suo cuore c’è spazio solo per Grindelwald?

Il Patto

Nel primo film di Animali Fantastici apprendiamo che Silente aveva mandato Newt Scamander a New York per cercare Credence (con la pretesa che si mettesse alla caccia di una creatura magica) e capire cosa stava tramando Grindelwald. Il professore di Hogwarts avrebbe poi “usato” nuovamente il mago nel secondo film trovare il ragazzo e proteggerlo dalla sua nemesi, ma stanco dei sotterfugi Newt chiede a Silente perché non è lui a intervenire nella faccenda. È allora che viene rivelato il segreto: Albus e Gellert erano più che semplici amici da giovani, e insieme strinsero un patto di sangue con il quale giuravano che non si sarebbero mai combattuti.

Leggi anche – Animali Fantastici: 15 curiosità su Gellert Grindelwald

Fonte: ScreenRant

Animali Fantastici: tutti i protagonisti nel nuovo poster IMAX

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Animali Fantastici: tutti i protagonisti nel nuovo poster IMAX

Ecco un nuovo poster per la versione in IMAX di Animali Fantastici e Dove Trovarli. Nel manifesto promozionale potete vedere tutti i protagonisti del film!

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Il film Animali Fantastici e Dove Trovarli uscirà il 18 novembre 2016, e avrà come protagonista Newt Scamandro, autore de Gli animali fantastici dove trovarli, che avrà esattamente 23 anni. Il film sarà ambientato a New York, 70 anni prima delle vicende di Harry Potter. Nel cast Eddie RedmayneColin FarrellEzra MillerKatherine Waterston.

La sinossi: Animali Fantastici e Dove Trovarli inizia nel 1926 con Newt Scamander che ha appena terminato un viaggio in giro per il mondo per cercare e documentare una straordinaria gamma di creature magiche. Arrivato a New York per una breve pausa, pensa che tutto stia andando per il verso giusto, se non fosse per un No-Maj (termine americano per Babbano) di nome Jacob, una valigetta lasciata nel posto sbagliato, e per la fuga di alcuni degli Animali Fantastici di Newt, che potrebbero causare molti problemi sia nel mondo magico che in quello babbano.

La pellicola vedrà il debutto della scrittrice stessa, J.K.Rowling, come sceneggiatrice, affiancata da Steve Kloves, sceneggiatore dei film di Harry Potter. Alla produzione ci sarà David Heyman, mentre David Yates sarà il regista.

Harry Potter: l’intera saga in IMAX per celebrare l’uscita di Animali Fantastici

Animali Fantastici: Tuono Alato nella copertina di Empire

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Animali Fantastici: Tuono Alato nella copertina di Empire

Manca ormai meno di un mese all’uscita in Italia di  Animali Fantastici e Dove Trovarli, la nuova saga magica pronta a conquistare tutti i fan di JK Rowling e Harry Potter. Intanto la pellicola si prende la copertina di Empire, dominata da una delle creature che vedremo nel film.

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La creatura in copertina è Tuono Alato (Thunderbird), da tenere in grande considerazione, visto che dona oltretutto il nome a una delle case della Scuola di Magia e Stregoneria di Ilvermorny. Tuono Alato prende il nome da una creatura che crea tempeste con le ali. Questa casa venne fondata da Chadwick Boot.

Animali Fantastici e Dove Trovarli: il fan event globale alla Festa di Roma

La sinossi: Animali Fantastici e Dove Trovarli inizia nel 1926 con Newt Scamander che ha appena terminato un viaggio in giro per il mondo per cercare e documentare una straordinaria gamma di creature magiche. Arrivato a New York per una breve pausa, pensa che tutto stia andando per il verso giusto, se non fosse per un No-Maj (termine americano per Babbano) di nome Jacob, una valigetta lasciata nel posto sbagliato, e per la fuga di alcuni degli Animali Fantastici di Newt, che potrebbero causare molti problemi sia nel mondo magico che in quello babbano.

La pellicola vedrà il debutto della scrittrice stessa, JK Rowling, come sceneggiatrice, affiancata da Steve Kloves, sceneggiatore dei film di Harry Potter. Alla produzione ci sarà David Heyman, mentre David Yates sarà il regista.

Fonte: CB

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