Deborah Feldman, chi è? Curiosità sulla scrittrice di Unorthodox

Unorthodox Netflix Deborah Feldman
dalla serie Unorthodox

A volte la realtà supera la più fervida immaginazione e la vita ci regala storie incredibili, di uomini e donne che combattono per i propri ideali e per una libertà che troppo spesso il mondo gli nega. Oggi vi parliamo di uno di questi silenziosi eroi, Deborah Feldman, scrittrice americana ma di origini tedesche, autrice di uno dei libri più chiacchierati e scioccanti degli ultimi anni.

 

Nel 2012 la Feldman pubblica infatti la sua autobiografia, un libro di memorie dedicate alla sua esperienza nella comunità chassidica Satmar, una frangia degli ortodossi ebraici che vive rispettando un rigido codice comportamentale. L’autrice nel libri racconta della sua crescita in un regime così restrittivo e della sua fuga verso la libertà.

Una storia forte ed emozionante quella di Deborah che ha spinto Netflix, ben otto anni più tardi, a trasformare il suo libro in una miniserie che ha fatto strage di consensi tra pubblico e critica. Se volete saperne di più, venite quindi con noi a scoprire tutto quello che c’è da sapere su Deborah Feldman, sulla sua incredibile vita e sul suo successo letterario.

Deborah Feldman biografia: la repressione chassidica

Nata a New York il 17 agosto del 1986, Deborah Feldman è cresciuta all’interno della comunità chassidica Satmar di Williamsburg, a Brooklyn. Questo particolare gruppo legato alla religione ebraica, sorge come movimento di rinascita spirituale durante il XVIII secolo in Ucraina e in tutta l’Europa orientale. Oggi invece la maggior parte dei gruppi religiosi di questo tipo è concentrato in Israele e negli Stati Uniti.

Il chassidismo oggi viene considerato come una sottocategoria del giudaismo ultraortodosso, noto per le sue regole rigide, un conservatorismo religioso e sociale che porta ogni membro all’isolamento nei confronti del mondo esterno. Coloro che praticano il chassidismo sono divisi in sette indipendenti, conosciute come corti o dinastie. All’interno di ciascuna di esse i membri sono obbligati all’ossessiva devozione religiosa, alla riverenza e alla sottomissione nel confronti del Rebbe, capo della setta.

Figlia di un praticante del chassidismo e di un’estranea alla comunità (poi convertita) di origini ebraica tedesca, Deborah cresce proprio in uno di questi microcosmi socio-religiosi. Quando suo padre, malato di mente, viene interdetto e sua madre lascia la comunità facendo coming out, la ragazza viene affidata ai nonni. La coppia di anziani, entrambi sopravvissuti all’Olocausto, cresce Deborah in un regime altamente repressivo. La giovane Feldman deve osservare alla lettera le regole della comunità, senza farsi abbagliare dalla progressiva società americana.

Nella sua vita la religione ha un ruolo centrale, le è proibito leggere testi non approvati o anche solo di mettere piede in una biblioteca. Succube dei nonni e di questo assurdo regime spirituale, Deborah viene data in sposa all’età di soli diciassette anni per poi mettere al mondo un figlio solo due anni più tardi. Ma quello che per alcuni potrebbe essere l’ennesima corda a tenerla legata alla setta, diventa invece la sua ancora di salvezza.

Deborah Feldman, una storia vera

La nascita di suo figlio rappresenta per Deborah la svolta, il punto di non ritorno. Da madre si rende conto di essere in trappola e di aver condannato una creatura innocente a subire lo stesso destino. Nel 2006, Deborah lascia Williamsburg insieme a suo marito e suo figlio e comincia lentamente a cambiare vita.

Di nascosto inizia a studiare letteratura, a leggere testi provenienti da ogni parte del mondo e ad ampliare la sua mente e la sua conoscenza. In breve tempo anche il suo atteggiamento cambia; Deborah si sente più libera, lontana dalla comunità, e comincia ad abbracciare la cultura statunitense. Nel suo armadio compaiono i primi jeans attillati e i tacchi alti, semplici strumenti di ribellione ad anni di repressione.

Quello stesso anno, Deborah deciso di fuggire con suo figlio, lasciano la comunità chassidica e il marito. Per mesi vive a casa di amici e nel frattempo consulta i migliori avvocati per non perdere la custodia di suo figlio. Passano gli anni e la Feldman riprende lentamente in mano la sua vita senza mai girarsi indietro. Dopo aver detto definitivamente addio alla sua famiglia e alla setta, Deborah si trasferisce in Germania, a Berlino, stabilendosi nel quartiere di Neukölln. Qui, grazie alla sua istruzione, riesce a trovare lavoro come scrittrice.

Beborah Feldman, libri: la fuga in Germania e la carriera di scrittrice

Nella città di Berlino Deborah trova il suo piccolo angolo di paradiso. Costretta per anni a vivere lontano da tutto, per la prima volta la Feldman si trova a contatto con cultura e innovazione. La donna sente subito una connessione con questa città che, oltre a mostrare tanta bellezza, racchiude anche tantissima sofferenza. Deborah infatti pensa al passato nazista di Berlino, al suo credo religioso e alla sua eredità familiare, legata a doppio filo con la storia della città. Tutti questi sentimenti contrastanti che si agitano in lei trovano sfogo sulla carta.

Nel 2012, infatti, Deborah Feldman pubblica la sua autobiografia dal titolo Unorthodox: The Scandalous Rejection of My Hasidic Roots (in italiano Ex ortodossa. Il rifiuto scandaloso delle mie radici chassidiche). Il libro, criticato dalla comunità chassidica, diventa nonostante tutto un bestseller viene pubblicato in tutto il mondo. Nel 2013 sorprendentemente, il volume viene tradotto anche in ebraico.

Un anno più tardi, nel 2014, l’autrice pubblica un secondo libro dal titolo Exodus: A Memoir, che racconta della sua nuova vita in Germania, da madre single e libera. Ormai libera da ogni costrizione, la Feldaman decide di intraprendere un viaggio attraverso l’Europa, alla ricerca delle sue origini, sperando di ricostruire la vita di sua nonna durante l’orrore dell’Olocausto.

Deborah Feldman, Unorthodox: dal libro alla serie Netflix

Grazie all’incredibile successo ottenuto dal libro, nel 2020 Netflix ha deciso di trasformare Unorthodox e la storia di Deborah Feldman, in una serie tv. Vagamente ispirata all’autobiografia della Feldman, la miniserie in quattro episodi fa il suo debutto sulla famosa piattaforma di streaming il 26 marzo del 2020, facendo strage di visualizzazioni in tutto il mondo. Creata e diretta da Anna Winger e Alex Karolinski, e diretta da Maria Schrader, la serie racconta, in maniera romanzata, della fuga di una giovane donna dalla sua comunità.

https://youtu.be/wt7YcCJwNH0

Esty (Shira Haas) ha diciannove anni e vive una vita di completa repressione e sottomissione. Bloccata in un matrimonio combinato e in una comunità religiosa ultraortodossa di Williamsburg, Esty decide di fuggire e raggiungere la città di Berlino. Nella capitale tedesca, infatti, vive sua madre, separatasi anni prima da suo padre, membro attivo della comunità. Qui la ragazza scopre un nuovo mondo, fatto di libertà di espressione, pieno di cultura e divertimento, tutto quello che le era stato negato dalla sua dottrina religiosa.

Tuttavia, per Esty i problemi sono dietro l’angolo. Suo marito, infatti, dopo aver scoperto che la moglie aspetta un figlio, si reca a Berlino per ordine del loro rabbino, per cercare di ritrovare la fuggitiva e riportarla a casa.

Come si evince dalla trama di Unorthodox, la storia non è esattamente come quella descritta da Deborah Feldman nella sua autobiografia. Netflix ha infatti utilizzato il libro della scrittrice come punto di partenza, raccontando la storia di una donna incredibile alla ricerca della sua libertà. Per chiarire ulteriormente il tono della serie, Netflix ha anche prodotto un documentario dal titolo Making Unorthodox. Quest’opera, oltre a raccontare del dietro le quinte e del complesso processo creativo, fa anche un raffronto tra il libro della Feldman e la miniserie.

Deborah Feldman libri in italiano

Unorthodox non è solo una storia toccante e piena di coraggio, è anche il racconto della difficile vita dell’autrice. Decidere di mettere nero su bianco delle esperienza di vita così personali e complesse dal punto di vista psicologico, non è una passeggiata. Né tanto meno lo è decidere di trasportare tutto dalla dimensione così intima delle pagine stampate a quella televisiva.

In una recente intervista rilasciata al New York Times, Deborah Feldman ha raccontato com’è stato per lei accettare di scendere a compromessi con Netflix, per far conoscere al mondo la sua storia.

“Pensavo di essere preparata. Ho vissuto, scritto e parlato di tutto questo per anni ma queste erano altre persone – non io – che interpretavano, creavano immagini, interpretavano parti e tagliavano le scene. Per la prima volta ho potuto vedere come gli altri avrebbero interpretato o recepito l’esperienza […] E’ come se parlassi a un terapista per anni e alla fine di tutto, ti presentasse un libro con tutte le tue esperienze di vita. Le leggeresti e faticheresti a riconoscerle perché ti sono state restituite da una prospettiva diversa. […] “. [fonte: New York Times]

La miniserie Unorthodox e il documentario Making Unorthodox sono entrambi disponibili in streaming sulla piattaforma Netflix.

Inoltre, per tutti coloro che volessero approfondire l’argomento, su IBS trovate entrambi i libri di Deborah Feldman. Un avvertimento. Mentre il primo volume è disponibile nella versione italiana dal titolo Ex ortodossa. Il rifiuto scandaloso delle mie radici chassidiche, il secondo libro della Feldman, Exodus: A Memoir, non è ancora stato tradotto ma è disponibile nella sua versione in inglese. Su Amazon, inoltre, è possibile acquistare entrambi i volumi della scrittrice i formato digitale per Kindle.

Per restare sempre aggiornati sulla vita e sulla carriera della scrittrice, vi consigliamo di seguire il suo account ufficiale Instagram.

Fonte: Wiki, New York Times, IBS, Amazon

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