
Mentre Black Panther promette di battere ogni record di incassi al cinema, in Italia e nel mondo, grazie a CBM vi offriamo, a seguire, una panoramica di spoiler, Easter Eggs, cameo e riferimenti nascosti nel film di Ryan Coogler.
Ovviamente l’articolo contiene dettagli della trama e spoiler, per cui se non lo avete ancora visto, siete avvertiti: SPOILER!
Black Panther – leggi la recensione
Dal classico cameo di Stan Lee ai riferimenti alla cultura pop contemporanea, fino a, ovviamente, i legami con gli altri film del Marvel Cinematic Universe. Ecco tutto quello che vi è sfuggito in Black Panther:
Re T’Chaka
La versione giovane di Re
T’Chaka, che vediamo nel flashback in apertura del film, è
interpretata da Atandwa Kani, che non è altri che il figlio di
John Kani, che interpretava T’Chaka in Captain America: Civil War. Un
tocco di classe nel casting del film e un buon modo di dare
continuità ai personaggi.
Il Mago di Oz
Dopo che Shuri ha salvato
Everett Ross, l’agente della CIA si sveglia e chiede di sapere cosa
accade e soprattutto dove si trova: è o no nel Wakanda? Lei
sarcasticamente risponde “No, è il Kansas”, un riferimento al
classico americano.
Ritorno al Futuro
Shuri non è affatto una fan
dei sandali di T’Challa, calzatura “tradizionale” che il fratello
sceglie per il suo primo giorno da re. Così gli offre un tipo di
calzature tecnologiche e silenziose, perfette. Dice che l’idea di
quelle scarpe le è venuta guardando un vecchio film americano che
suo padre le mostrò quando era piccola. Il riferimento è
chiaramente alle sneakers di Ritorno al Futuro.
Oakland
La sequenza di apertura di
Black Panther è ambientata a Oakland, in California, ed è difficile
credere che si possa trattare di una coincidenza. Ryan Coogler, il
regista, è nato e cresciuto lì e la città è anche la sede del
movimento della Pantera Nera, un gruppo che avrebbe potuto giocare
un ruolo nel radicalismo di N’Jobu.
La scena a metà dei titoli di coda
Si tratta della scena in
cui T’Challa annuncia alle Nazioni Unite che il Wakanda si aprirà
al mondo, mettendo in comune le forze e le risorse per il bene
comune. Quando uno dei presenti gli chiede in che modo una nazione
del terzo mondo può aiutare l’umanità, T’Challa sorride a Ross, che
ricambia: in questo momento sappiamo che il Marvel Cinematic Universe cambierà
per sempre.
Una visita a Djalia
Il film porge il suo
omaggio alle origini di T’Challa in molti modi, inclusa la presenza
dell’erba a forma di cuore, che gli dà i poteri. Uno dei
riferimenti più belli al fumetto, però, è la dimensione dei sogni,
Djalia, luogo mistico creato dalla memoria dei wakandiani e in cui
l’eroe viene trasportato e in cui entra in contatto con gli
antenati. Quando tocca a Killmonger diventare re, vediamo che lui
viene trasportato nell’appartamento dove il padre è morto, tuttavia
all’esterno, dalle finestre, si vede chiaramente la luce del
Djalia.
I rinoceronti del Wakanda
L’aggiunta dei rinoceronti,
nella battaglia finale, non è una scelta casuale. Gli animali fanno
realmente parte delle storie a fumetti. T’Challa li ha affrontati
in una serie limitata degli anni ’80. Non sappiamo in che misura il
film si sia ispirato a quelle storie, ma è sicuro che non si tratta
di animali scelti a caso.
Public Enemy
Nell’appartamento di
N’Jobu, si può vedere un poster di Public Enemy. Il gruppo presenta
una serie di riferimenti con il film e le parole delle loro canzoni
sono straordinariamente allineate con le convinzioni del
disgraziato fratello di Re T’Chaka.
Monte Bashina
In Black Panther, il monte
Bashina è la miniera di vibranio su cui sorge il Wakanda e dove, al
suo interno, risiede il laboratorio di Shuri. Nei fumetti, la
montagna prende il nome dalla prima Pantera Nera della storia,
Bashina.
“Che sono quelle?”
Abbiamo già menzionato il
cambio di scarpe di T’Challa grazie alla tecnologia di SHuri. La
principessa si rivolge al fratello indicando i sandali e dicendo:
“Che sono quelle?”. Si tratta di un riferimento a un video
diventato virale che potete vedere qui.
Il legame con Captain America: Civil War
Il film è ambientato pochi
giorni dopo gli eventi di Civil War. Lo sappiamo perché all’inizio
del film vediamo un notiziario che dà ulteriori informazioni sulla
morte del re del Wakanda. Il notiziario menziona anche Zemo,
nominato anche da Ross in seguito nel film. L’agente CIA conferma
che Zemo è ancora in custodia, il che vuol dire che Bucky è stato
completamente scagionato dalle accuse.
Il cameo di Stan Lee
Puntuale e attesissimo, anche in Black
Panther c’è il cameo di Lee. The Man in persona compare nei panni
di uno scommettitore incallito alla roulette, durante la scena del
casino. Il personaggio di Lee scambia anche qualche battuta con
l’Everet Ross di Martin Freeman.
Bast
Nel corso del film sono
fatti diversi riferimenti a Bast, la Dea Gatto che è stata
determinante nell’investitura della prima Pantera Nera. La Dea è
menzionata nei fumetti e nella mitologia egizia. Questi riferimenti
conferiscono alla storia più profondità e autenticità.
Il vibranio
Chiaramente non è la prima
volta che ne sentiamo parlare. In Avengers: Age of Ultron in
particolare, il villain utilizzerà quello rubato da Ulysses Klaue
per crearsi un corpo indistruttibile. Nel film apprendiamo che
T’Chaka ha detto al mondo che Klaue ha rubato tutto il vibranio del
Wakanda, cosa naturalmente falsa.
Le battaglia della Cascata del Guerriero
La scena di combattimento
tra T’Challa e Killmonger alla Cascata del Guerriero è brutale
ed è il primo posto, nei fumetti, dove i due personaggi vengono
alle mani. Accade nella storia degli anni ’70, Panther’s Rage, e la
battaglia finisce con il villain che lancia oltre il bordo della
cascata l’eroe. Si tratta di un bell’omaggio ai fumetti.
Man-Ape
Anche se in Black Panther
non ci si riferisce mai a M’Baku come a Man-Ape, ci sono moltissimi
riferimenti. Il personaggio indossa una maschera da gorilla, per
cominciare e la sua picca, durante lo scontro per diventare Re, è
molto simile a quelle che Killmonger vorrebbe mandare in tutto il
mondo per armare i suoi fratelli contro l’uomo bianco.
Il braccio di Ulysses Klaue
Nonostante muoia per mano
di Killmonger, lo vediamo sfoggiare il suo braccio cibernetico, un
bell’omaggio ai fumetti. Klaue dice che è un vecchio attrezzo
wakandiano per scavare, trasformato un cannone sonico, un chiaro
riferimento alla sua controparte del fumetto, che ha poteri
sonici.
Il costume di Erik Killmonger
Durante le run di
Christopher Priest, Killmonger fa esattamente la stessa cosa che fa
nel film: indossa un costume simile a quello di Black Panther,
simile a un leopardo. Nei fumetti Erik ne ha infatti uno come
animale domestico. Le sfumature dorate sul costume, sono un
ulteriore omaggio a quel leopardo.
La maschera di Killmonger
Prima del costume però,
Killmonger indossa una maschera che sembra essere stata scelta
random dal museo che rapina con Klaue. Tuttavia, nei fumetti ne
indossa una uguale; un altro omaggio alla fonte.
La scena post credits
La scena alla fine dei
titoli di coda ci mostra Shuri che dice a tre bambini di lasciare
in pace il Lupo Bianco. Scopriamo che è Bucky. Sembra che la
principessa scienziata sia riuscita a curare il militare dal
lavaggio del cervello dell’Hydra e che lo vedremo di nuovo in sé in
Avengers: Infinity War.
Il cameo del protagonista di Moonlight
Alla fine del film,
T’Challa è avvicinato da un giovanotto che gli chiede chi sia.
L’eroe sorride e la scena taglia nel nero, il film finisce. Il
giovane attore in questione altri non è che Alex Hibbert,
protagonista di Moonlight, il vincitore dell’Oscar a Migliro film
nel 2017.
Le Gemme dell’Infinito
In Black Panther non c’è
riferimento alle Gemme ma ci sono certamente posti che possono
ricondurle in Avengers: Infinity War. Abbiamo appreso che il
Vibranio è arrivato sulla Terra sotto forma di asteroide, mentre
quell’erba a forma di cuore prodigiosa può benissimo essere
alimentata dai poteri della Gemma dell’Anima.