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6 modi in cui il MCU ha “cambiato” il cinema

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6 modi in cui il MCU ha “cambiato” il cinema

Il contributo dei Marvel Studios ha cambiato (o cambierà) la storia del cinema? Qual è stato l’impatto del MCU sulla settima arte, sul pubblico e sulle generazioni investite da questo fenomeno di successo?

Ecco qualche risposta in merito per analizzare tutti i modi in cui l’universo cinematografico Marvel può essere considerato caso di studio:

Il commento sulla società contemporanea

avengers endgame

Dieci anni fa, la sola idea di produrre un blockbuster che trattava di problematiche reali come il razzismo o il sessismo sarebbe sembrata impossibile, e in questa direzione il MCU  ha davvero fatto passi da gigante sviluppando film commerciali che non mirano soltanto ad intrattenere il pubblico, ma che lo incoraggiano a riflettere sulle questioni della società contemporanea.

Ecco allora che Black Panther mostra gli effetti del razzismo, Spider-Man: Homecoming le conseguenze di un licenziamento che spingono le persone a compiere atti violenti, e Captain Marvel, che ha esplorato in che modo il sessismo può influenzare negativamente il percorso professionale e privato di una donna.

Le scene post credits

steve rogers Shawarma

Prima del Marvel Cinematic Universe, il pubblico era solito lasciare la sala dopo la fine del film senza guardare i titoli di coda. Oggi invece, quando si va al cinema per guardare un cinecomic Marvel (e non solo), rimanere seduti è diventata la regola e l’attesa per la scena post credits è diventata parte del divertimento.

Si, perché il MCU ha reso popolari questi brevi frammenti che collegano un film all’altro, e che spesso rivelano parti di trama del futuro del franchise con effetto sorpresa.

I riferimenti alla cultura pop

Il MCU è ricchissimo di easter egg e riferimenti alla cultura pop, non soltanto relativa al mondo dei fumetti, ma a quello del cinema e della televisione in generale. Così registi e sceneggiatori non perdono mai occasione di citare una scena dei loro film preferiti che hanno segnato la storia di Hollywood inserendo dettagli tra le pieghe dei cinecomic.

Dall’omaggio – e fulcro del primo film dei Guardiani della Galassia – a Footloose (con Peter Quill che usa il musical come stratagemma per insegnare a Gamora a ballare), al momento particolare in Captain America: Civil War, durante l’incredibile scena di combattimento dell’aeroporto, in cui Spider-Man oscilla intorno alle gambe di Giant-Man per farlo inciampare. Un piano che, senza troppi indugi, omaggiava la sequenza de L’impero colpisce ancora

Per non parlare di quando in Captain America: The Winter Soldier, nell’inquadratura della finta tomba di Nick Fury, è presente la famosa citazione biblica di Pulp Fiction incisa sulla lapide pronunciata dal personaggio di Samuel L. Jackson, Jules, ogni volta che uccide qualcuno nel film di Quentin Tarantino.

Il concetto di universo condiviso

Marvel Studios MCU

Una volta se un film aveva un discreto successo, il massimo che si poteva ottenere era un sequel o uno spin-off. La Marvel invece ha espanso lo stesso concetto contribuendo a creare un nuovo format per lo storytelling cinematografico, ovvero il concetto di universo condiviso di cui fanno parte tutti i personaggi.

Ogni aggiunta alla lineup dei Marvel Studios esplora quindi un nuovo aspetto di questo mondo, con i vari film che hanno il compito di presentare storie di decenni diversi, sempre unite da una trama onnicomprensiva.

La rappresentazione delle minoranze

Il travolgente successo di Black Panther (uscito a febbraio 2018) ha messo in chiaro il bisogno sempre più forte di rappresentare al cinema, specialmente in questi film di ampio richiamo delle masse, tutte le minoranze e la diversità sociale. Perché di fatto è che il pubblico vuole.

Nel frattempo sappiamo che i Marvel Studios hanno posto le basi di un progetto che porterà alla diversificazione del MCU dei prossimi anni, dal film sugli Eterni allo standalone sull’asiatico Shang-Chi (per non parlare del recente Captain Marvel con Brie Larson, il primo del franchise ad avere una supereroina protagonista).

Supereroi “cool”

C’è stato un tempo in cui dire di essere un fan dei fumetti ti etichettava subito come uno sfigato. Oggi invece, il rapporto tra il pubblico e questo mezzo di comunicazione è drasticamente cambiato, anche grazie all’intervento dei Marvel Studios che hanno saputo rendere “cool” i supereroi e i loro mondi.

Inoltre, se pensiamo a personaggi come Batman e Spider-Man che avevano debuttato sulle pagine dei fumetti ben prima di Iron Man, sembra siano stati scalzati nelle classifiche di gradimento da eroi come Capitan America e Thor, o anche Jessica Jones, Visione e Scarlet Witch, figure “nuove” che le persone hanno imparato ad amare dopo averle viste e ammirate al cinema.

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Fonte: ScreenRant