Dieci anni fa usciva l’ultimo capitolo della trilogia: Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno. Dopo Batman Begins e Il Cavaliere Oscuro, nel 2012 Christopher Nolan porta sullo schermo l’episodio finale che, ancora oggi, fa parlare. I dettagli non del tutto esplicitati rinnovano costantemente la curiosità dei fan che sono sempre in cerca di curiosità e segreti sul film e la sua produzione.
La trilogia di Nolan ha realmente segnato il genere. Seppur spesso criticati per le trame artificiose o per i dialoghi così espositivi, i suoi film sul Cavaliere Oscuro elevano il mondo dei supereroi apportando un realismo e una intensità mai viste prima. Una decade dopo l’epilogo della trilogia, rivediamo i dieci aspetti più misteriosi de Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno.
4Gli effetti speciali?!
Se
c’è una cosa che Nolan disprezza sono
gli effetti al computer non
necessari e troppo visibili tipici di molti blockbuster
moderni. Nei suoi film, gli
effetti al computer e la CGI servono sempre a migliorare ciò che è
già stato catturato con la fotocamera. La regola vale per
Il Cavaliere Oscuro come per Inception o
Tenet.
Come mostrato nel documentario Behind The Scenes of The Dark Knight Trilogy (disponibile su Youtube), Nolan ha utilizzato per Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno 500 riprese con effetti visivi, un numero abbastanza ridotto. Giusto per fare un paragone, Avengers: Endgame ne ha avute quasi 2.700.