15 anni fa arrivava nelle nostre sale Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello. Di seguito i momenti più epici della trilogia.
Il Signore degli Anelli compie 15 anni (in Italia)
I 15 momenti più epici della trilogia de Il Signore degli Anelli
Per onorare i 15 anni trascorsi dall’inizio dell’avventura di Peter Jackson, ecco i 15 momenti più epici della trilogia de Il Signore degli Anelli.
Il portatore del portatore
Più che epico, è un momento
davvero emozionante, in cui il “piccolo” Sam si fa davvero carico
della sorte della Terra di Mezzo. Quello che però rende più
autentico il gesto del giardiniere è che le sue motivazioni
profonde non sono legate alla salvezza delle razze ma all’amore e
alla devozione verso Frodo stesso.
Aragorn “zittisce” Sauron
La scena è disponibile
soltanto nella versione estesa (240 minuti) de Il
Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re e vede
Aragorn, ormai investito del suo ruolo di condottiero dell’esercito
dell’Ovest, confrontarsi con il portavoce di Sauron. Chiacchiere,
veleno e cattiveria, i tentativi di spezzare la volontà degli eroi
viene messo a tacere da Aragorn con un bel taglio netto della sua
mitica Anduril.
Sam l’ammazza-ragni
Ancora una volta, per
difendere il suo padrone, Sam è disposto a fare qualsiasi cosa,
persino ad affrontare Shelob, una delle creature più oscure e
antiche della Terra di Mezzo. Incredibile ma vero, il coraggio del
piccolo hobbit avrà la meglio sulla disgustosa e perfida creatura.
Da standing ovation.
L’incantesimo di Arwen
La bravura di Liv
Tyler e i magnifici effetti della WETA rendono la scena
della Fuga al Guardo ne La Compagnia dell’Anello uno dei momenti
più epici dell’intera trilogia. Ricordiamo che la scena, nei
romanzi, vede protagonista Glorfindel, un elfo di Gran Burrone, ma
Jackson ha saggiamente scelto di affidare la parte di salvatrice ad
Arwen.
Il risveglio di Theoden
Nonostante sia uno stregone
molto potente, Gandalf compie davvero poche magie in senso stretto
nell’intera trilogia. Uno dei momenti più potenti in cui l’Istari
si avvale del suo potere è quello dell’incontro con Theoden,
sovrano di Rohan. La dote di “riaccendere il fuoco negli animi” che
deriva a Gandalf dall’Anello di Fuoco, Narya, si unisce al
rinnovato potere acquisito con la rinascita a Gandalf il Bianco e
scaccia l’incantesimo di Saruman dal vecchio re.
La marcia degli
Ent
Principale momento in cui Tolkien sguinzaglia nel romanzo la sua campagna ambientalista contro l’avanzare dell’industria e dell’inquinamento, la sequenza cinematografica della marcia degli Ent è l’epica conclusione delle scene, che hanno visto protagonisti Merry e Pipino spettatori inermi dell’Entaconsulta. Con il fondamentale supporto della musica di Howard Shore, la scena rimane negli annali di cinema.
Aragorn contro gli spettri
Si tratta della prima volta
che vediamo Grampasso in battaglia. L’eroe riluttante sfodera la
sua spada per difendere gli hobbit a Colle Vento, dopo che Frodo è
stato ferito dallo stregone di Angmar. Il futuro re di Gondor, con
il fuoco, la sua forza e il suo coraggio, riuscirà a mettere in
fuga momentaneamente i Nazgul.
Scontro tra stregoni
Quando lo spettatore
assiste alla rivelazione del vero, cattivo volto di Saruman, siamo
di fronte a un rovesciamento di ruoli che nell’immediato non
cogliamo, ma che con la rinascita di Gandalf il Bianco coglieremo
appieno. Di nuovo la musica sostiene questa lotta senza esclusione
di colpi, tra due potentissimi essere antichi quanto la Terra di
Mezzo stessa.
Lurtz si fa male
Non esiste combattente più
valoroso di Aragorn, e il testa a testa contro Lurtz, leader degli
Huruk-hai, lo testimonia. Nonostante la bestialità del suo
avversario, il nostro eroe riesce ad avere la meglio.
“Tu non puoi passare!”
Probabilmente il momento
più famoso, più dramamtico e più replicato dell’intera trilogia
cinematografica. Gandalf, di fronte all'”oscura figura
fiammeggiante” sacrifica se stesso per dare alla Compagnia la
possibilità di continuare l’importante missione. Non c’è sacrificio
più grande che quello di dare la propria vita per gli altri, e per
fortuna Gandalf aveva ancora qualche asso nella manica.
L’esercito dei morti
“I morti risponderanno al
Re”. La sequenza, anche questa disponibile nella versione estesa de
Il Ritorno del Re, non solo è forte a livello narrativo, con la
tensione costruita sullo sguardo di Viggo Mortensen, ma è potente
anche dal punto di vista narrativo. Gli spettri pensano di essere
di fronte a un uomo qualsiasi, ma di fronte alla presa di coscienza
(la spada di Aragorn che ferma quella del leader degli spettri) che
quello che hanno davanti è l’Erede di Isildur in persona, devono
sottomettersi al loro giuramento e scendere in
battaglia.
La cavalcata dei Rohirrim
“Il re è solo” – “Non più”.
Si tratta del momento di gloria di Eomer, la vittoria degli Uomini
contro i mostri. Il Fosso di Helm, sequenza lunghissima e
complessa, distribuita in tutta la seconda metà de Le Due Torri,
esemplifica meglio della battaglia del Pelennor del terzo film la
resistenza umana contro l’attacco mostruoso di Saruman. L’aiuto che
giunge da Est, con Gandalf, Eomer e l’alba è non solo singificativo
e poetico, ma anche cinematograficamente perfetto.
Legolas e l’Olifante
Le acrobazie di Legolas si
articolano e si complicano man mano che la trilogia prende piede, e
il suo acrobatico combattimento contro l’Olifante sui campi del
Pelennor è senza dubbio uno di quei momenti da applausi.
“Non sono un uomo!”
Colui che nessun uomo
vivente può uccidere viene messo KO da una donna e da un hobbit.
Eowyn, la fredda principessa che sogna una vita da guerriera pone
la sua firma sulla sanguinosa battaglia che ha messo fine alla vita
del re Theoden, suo zio e per lei come un padre. La rivincita delle
donne, ma soprattutto la rivincita di coloro che la Storia
considera piccoli e poco adatti ad affrontare gli eventi terribili
che attendono il mondo.
Il riscatto di Boromir
La morte di Boromir è la
tragica e struggente conclusione de La Compagnia dell’Anello.
L’uomo di Gondor, fiero e desideroso di salvare la sua città, si è
fatto accecare dall’avidità e sedurre dal potere dell’anello. Il
suo riscatto, il sacrificio estremo per salvare Merry e Pipino, è
quanto di più eroico ci possano raccontare Tolkien e Jackson. Fare
ammenda dei propri peccati e pagarne lo stesso il prezzo più alto.
Onore a Boromir, figlio di Gondor!