Fin da quando Tony Stark ha detto di suo padre: “Era freddo, calcolatore, non mi ha mai detto che mi amava, non mi ha nemmeno mai detto che gli piaccio”, le relazioni genitori/figli sono diventate parte integrante dell’Universo Cinematografico Marvel. Quasi ogni eroe del MCU ha un legame molto particolare, spesso complicato, con uno o entrambi i genitori.
Di seguito abbiamo raccolto i 10 migliori rapporti genitori/figli del MCU:
T’Challa & T’Chaka
Quando il padre di T’Challa, T’Chaka, era ancora vivo, tutto ciò che il futuro sovrano di Wakanda voleva fare era renderlo orgoglioso di lui. Purtroppo, T’Chaka viene ucciso in un attentato dinamitardo (la scena in cui T’Challa abbraccia suo padre in fin di vita è davvero straziante, interpretata con grande intensità da Chadwick Boseman), e T’Challa diventa per successione il nuovo re di Wakanda, con una grande responsabilità sulle sue spalle.
Anche se suo padre non c’è più, T’Challa continua a rivolgersi al suo spirito per chiedergli aiuto. E il fatto che T’Challa non abbia timore di affrontare suo padre nel Piano Ancestrale e criticarlo per gli errori passati e chiedere una spiegazione, dimostra quanto i due abbiano sempre avuto una relazione molto aperta.
Peter Quill & Yondu
Una delle cose più riuscite
di Guardiani della
Galassia Vol. 2 è quando il film ci mostra i rimpianti di
Yondu per i suoi errori passati. GOTG Vol. 2 è un film sulla
paternità (la maggior parte dei film della MCU lo sono, in
realtà!): Peter Quill incontra suo padre biologico e, dopo aver
fantasticato per decenni sulla sua identità, scopre con profondo
rammarico che si tratta di un malvagio megalomane.
Alla fine del film, mentre Yondu arriva per salvare la vita di Quill sacrificando la sua, Peter si rende conto, in realtà, di conoscere da sempre il suo vero padre. Il successivo elogio di Quill, in cui paragona Yondu a David Hasselhoff, è un altro momento decisamente emozionante.
Clint & Lila Barton
Clint Barton ha un ottimo rapporto con tutti i suoi figli, ma ha un legame particolarmente speciale con Lila. È lei ad appassionarsi al tiro con l’arco, visto che vediamo Clint mentre l’addestra nel prologo di Avengers: Endgame (anche se non raccoglierà la sua eredità nella serie su Occhio di Falco destinata a Disney+, dal momento che quel compito toccherà a Kate Bishop).
È anche il nome della figlia che Clint esclama quando mette alla prova il GPS spazio/temporale di Tony Stark per viaggiare indietro nel tempo e ritrovare la sua famiglia ancora in vita. Perdere i suoi cari ha spinto Clint oltre il limite, che adesso è preoccupato di non riuscire più a ritornare nei panni dell’uomo che era..
Janet & Hope Van Dyne
La
relazione di Hope Van Dyne con suo padre, Hank Pym, è sempre stata
piuttosto tesa. Hope era la scelta più ovvia per la missione al
centro del primo Ant-Man. Era più qualificata, conosceva
le tecnologie e aveva accesso all’edificio. Ma Hank era troppo
protettivo nei suoi confronti per permetterle di agire, e ha invece
insistito per usare Scott Lang.
Dall’altra parte, la relazione di Hope con sua madre, Janet, è sempre stata molto più sana e amorevole. Quando finalmente tornò dal Regno Quantico e scoprì che sua figlia era diventata una scienziata di talento e una validissima supereroina, Janet non poteva fare altro che essere estremamente orgogliosa di Hope.
Maria & Monica Rambeau
La migliore amica di Carol Danvers, Maria Rambeau, è una madre single, che cresce da sola in Louisiana sua figlia Monica. La sicurezza di Monica significa tutto per Maria. Ecco perché entra subito in azione quando uno Skrull si introduce in casa sua e si finge lei di fronte alla bambina.
Quando Carol chiede a Maria di aiutarla nella battaglia finale, Maria è titubante, perché deve pensare a Monica, al suo futuro e al fatto di essere presente per sua figlia. Ma il male sta arrivando, e ascoltando i consigli di Monica, Maria capisce di avere gli strumenti per affrontare una guerra, quindi decide di unirsi alla sua amica. Inoltre, per Maria ogni occasione è buona per rendere sua figlia orgogliosa di sua madre…
Tony & Morgan Stark
Dopo essere stata introdotta nel primo atto di Avengers: Endgame, non siamo riusciti a vedere Tony trascorrere molto tempo con la figlia Morgan di cinque anni: dopo che suo padre decide di prendere parte al piano dei Vendicatori per recuperare le Gemme dell’Infinito, rivediamo Morgan direttamente al funerale del padre. Ma nel tempo trascorso insieme dai due, era chiaro quanto Tony amasse Morgan più di ogni altra cosa al mondo (o, per usare le parole della stessa ragazzina, quanto “l’amasse 3000!”).
C’è naturalmente un senso di fine, di chiusura di un cerchio, che prevale in Endgame, e l’ultima conversazione di Tony con suo padre Howard nel 1970 gli ha permesso di liberarsi della sua paura di diventare padre e di accettare che sarebbe diventato un genitore migliore di quello che ha avuto lui.
Rocket Raccoon & Baby Groot
Groot è
sempre stato una sorta di figura paterna per Rocket nel primo
Guardiani della Galassia, anche se i ruoli si sono
invertiti nel sequel, dopo che Groot si è sacrificato ed è rinato
bambino. Rocket ha sempre avuto a cuore la sicurezza di Baby Groot,
tanto da fuggire via nel bel mezzo di una battaglia per impedirgli
di mangiare una mosca.
James Gunn ha rivelato che quando la versione adolescente di Groot esclama: “Io sono Groot”, dopo che diviene polvere a seguito dello schiocco delle dita di Thanos e allunga la mano per prendere quella di Rocket, la traduzione inglese della sceneggiatura era: “Papà”. Un momento già di per sé abbastanza devastante, poteva trasformarsi davvero in una valle di lacrime…
Thor & Frigga
Cinque anni dopo il genocidio di metà dell’universo che Thor ha permesso indirettamente che accadesse crogiolandosi nel suo stesso ego un po’ troppo a lungo quando ha affrontato Thanos, scopriamo che il Dio del Tuono è caduto vittima di una profonda ed oscura depressione. È diventato un alcolizzato, ha perso fiducia nelle sue capacità e anche nel bel mezzo del piano dei Vendicatori per recuperare le Gemme dell’Infinito, i suoi dubbi sulle sue abilità lo attanagliano.
Quando lui e Rocket si recano ad Asgard nel 2013, nel giorno della morte di Frigga, la madre di Thor, capiamo che tutto ciò di cui il figlio di Odino aveva bisogno per ritrovare la fiducia in se stesso era semplicemente una parola di conforto da parte di sua madre.
Peter Parker & Zia May
Tecnicamente, Zia May non è la madre biologica di Peter
Parker, ma è comunque la sua tutrice legale. Da quando i genitori
di Peter sono morti, May lo ha cresciuto come se fosse suo figlio.
Tutta la sua vita ruota attorno a Peter: se fa tardi la sera, vuole
assicurarsi che stia bene; se qualcuno lo infastidisce, vuole che
gliene parli in modo da riuscire insieme a trovare una
soluzione.
È anche favorevole alla doppia vita di Peter in quanto supereroe: addirittura, lo incoraggia a portare con sé la sua tuta da Uomo Ragno in occasione del viaggio in Europa, nel caso in cui fosse costretto ad affrontare i suoi nemici.
Scott & Cassie Lang
La figlia di Scott Lang, Cassie – o “Peanut”, come la chiama affettuosamente -, è la cosa più importante della sua vita. Ogni volta che prende una decisione (come quando si trova agli arresti domiciliari e deve scegliere se unirsi o meno ad Hank e Hope in una nuova missione), pensa prima se la cosa potrà o meno avere qualche effetto su Cassie. Cerca sempre di fare la cosa più giusta per lei…
Cassie adora il fatto che suo padre sia un supereroe e lo incoraggia sempre ad entrare in azione quando il mondo ha bisogno di lui. Quando tornò dal Regno Quantico e si rese conto che qualcosa di terribile era accaduto a metà della popolazione, Scott si precipitò a visitare un sito commemorativo e cercò disperatamente il nome di sua figlia per capire se era vita o morta…
Fonte: ScreenRant