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Nanni Moretti: i suoi film migliori, in attesa de Il Sol dell’Avvenire

In questo 2023, il giorno da cerchiare di rosso sul calendario è il 20 aprile 2023, quando uscirà Il Sol dell’Avvenire, il nuovo film di Nanni Moretti

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Tra gli autori con l’identità più forte nel panorama cinematografico italiano, Nanni Moretti è senza dubbio uno di quei registi per i quali il pubblico affezionato si mette in fila al botteghino e prende nota della data d’uscita del suo nuovo film. In questo 2023, il giorno da cerchiare di rosso sul calendario è il 20 aprile 2023, quando uscirà Il Sol dell’Avvenire, distribuito da 01 Distribution, un viaggio nel mondo del cinema e del circo, in cui Moretti ritrova una serie di volti che lo hanno accompagnato per lungo tempo nella sua filmografia. Margherita Buy, Barbora Bobulova, Silvio Orlando e Mathieu Amalric sono i protagonisti di questa storia in cui Moretti scrive, recita e dirige se stesso.

In attesa dell’uscita in sala de Il Sol dell’Avvenire, vi suggeriamo di seguito cinque titoli diretti dal regista che rappresentano se non il meglio in assoluto della sua filmografia, sicuramente un riassunto, discrezionale e dettato dal cuore, di una poetica forte, distintiva, sempre ironica e contemporanea.

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Nanni Moretti Ecce Bombo
Nanni Moretti in Ecce Bombo – Fonte: Wiki

Ecce Bombo – 1977

Lo studente universitario Michele Apicella è un alter ego di Moretti e, dopo l’esordio di Io sono un autarchico, ritrova qui quel piglio polemico e satirico nei confronti della società post-sessantottina che in un certo senso ha deluso le aspettative verso il futuro. Aspettative che chiaramente il regista aveva, a 25 anni. Il film è passato alla storia per molti momenti esilaranti, battute divenute iconiche e scambi impareggiabili, ma il suo vero punto di forza è la sua persistente attualità.

Se Ecce Bombo è calato perfettamente nel proprio tempo, la sua critica, la sua disillusione, la sua satira si fanno vivida rimostranza anche della nostra contemporaneità, un cui (concetto trito ma sempre vero) i ribelli di una volta sono diventati i padri dai quali ci si ribellavano, c’è l’esigenza del divertimento a tutti i costi e dell’autodeterminazione attraverso ciò che la gente pensa di noi. Prima e meglio dell’Era dei social, Moretti aveva raccontato la nostra realtà già con il suo secondo film.

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Laura Morante Bianca

Bianca – 1983

Ancora legato al “suo” Michele Apicella, che questa volta diventa un professore di matematica, Moretti si allontana per la prima volta dalla sua impronta satirica e si affida a un personaggio più estremo, esasperato e esasperante, esagerato, e soprattutto estremamente solo. Il Michele di Bianca è il ritratto della solitudine immerso in un mondo assolutamente surreale, in cui la scuola dove insegna il protagonista “è la “Marilyn Monroe”, istituto sperimentale formato da allievi studiosissimi e dal comportamento irreprensibile, dotato di bar, pista elettrica, flipper e slot machine per i professori, dove la foto del Presidente della Repubblica è sostituita con quella di Dino Zoff e i professori tengono lezioni su Gino Paoli e hanno uno psicologo a disposizione.”

Soffermandosi sulle idiosincrasie del suo protagonista, il film si ricorda anche per la sua componente estremamente divertente, con molte scene (il barattolo di nutella vi ricorda niente?) entrate nell’immaginario collettivo.

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Palombella Rossa

Palombella Rossa – 1989

Uno dei film più iconici della filmografia di Nanni Moretti, è anche uno dei suoi film più amati e riconoscibili, che, ancora una volta, vede protagonista Michele Apicella, questa volta funzionario del PCI. In seguito a un incidente, Michele perde la memoria e non ricorda più chi è. Il personaggio non si riconosce nel suo ambiente, e fatica a ricordare la sua vita prima dell’incidente, quando all’improvviso, durante una partita di pallanuoto, viene investito dai ricordi.

Ancora una volta la componente autobiografica è importante, tuttavia in Palombella Rossa il regista appare più disilluso, più personale nel suo mostrare il cinismo con cui sta cominciando a guardare il mondo, e per quanto il film mantenga il sarcasmo e il grottesco ormai tipico del suo linguaggio, è un vero e proprio punto di svolta nella filmografia del regista.

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Caro Diario film

Caro Diario – 1993

Forse il film di maggiore successo di Nanni Moretti fino a quel momento, Caro Diario si pone come un ulteriore punto di svolta nel racconto cinematografico che il regista fa del suo alter ego Michele Apicella. Diviso in tre parti, il film è il racconto per immagini di un diario personale che mostra questo protagonista, ormai noto a chi ne segue la parabola attraverso la filmografia del regista, che man mano si distacca da quella realtà in cui viveva così a suo agio con le sue contraddizioni.

Questo Michele Apicella è più disincantato e distante, forse più furbo, ma molto meno polemico, più gentile e amabile, soprattutto quando si confronta con chi si pone come custode culturale in un mondo verso il quale, sembra, è sempre più estraneo. Il film gli è valso un Gran Prinx al Festival di Cannes, due David di Donatello al miglior film ella migliore colonna sonora, e un Nastro d’Argento alla migliore regia.

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Mia Madre

Mia Madre – 2015

Vero e proprio gioiello nella sua produzione più recente, Mia Madre mette da parte Michele Apicella e anche lo stesso Moretti come protagonista. Si affida però a Margherita Buy, all’epoca alla terza collaborazione con il regista (seguiranno Tre Piani e il prossimo Il Sol dell’Avvenire) che nel film interpreta proprio una regista che non si sente in grado di stare accanto alla madre ammalata. Cosa che invece riesce benissimo a suo fratello Giovanni, interpretato da un quantomai silenzioso Moretti, forse mai così bravo, che nella realtà e nella finzione assume quasi le sembianze di un angelo custode, una figura costante e presente che si prende cura della madre, nella storia, così come del film stesso, nella realtà.

In Mia Madre, Nanni Moretti mette a nudo una inedita delicatezza, affidata principalmente alle sue due splendide protagoniste, Buy e Giulia Lazzarini, che dirige con tatto e attenzione, lasciando emergere un nuovo tono, un altro colore, che non mette mai da parte completamente la sua caratteristica ironia, ma la accompagna al dolore, in un costante equilibrio di opposti.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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