Oscar 2020: i ruoli dei candidati da recuperare – Parte II

In attesa di scoprire quali saranno i "migliori attori dell'anno" durante gli Oscar 2020, ecco un ruolo da recuperare per ognuno dei candidati in vista della notte delle stelle.

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Domenica 9 febbraio saranno ufficialmente assegnati gli Oscar 2020, con Joker a farla da padrone con ben 11 candidature, seguito da 1917, C’era una volta a Hollywood e The Irishman (10 nomination a testa). Al di là dei film, dei registi e degli sceneggiatori, è innegabile quanto l’attenzione sia essenzialmente puntata (anche da parte di chi al cinema non è propriamente avvezzo) sulle star, ossia sugli attori e sulle loro interpretazioni in questo o quell’altro film.

In attesa di scoprire quali saranno i “migliori attori dell’anno”, abbiamo pensato di proporvi un ruolo da recuperare per ognuno dei candidati in vista della notte delle stelle: non si tratta necessariamente della “migliore interpretazione”, ma soltanto di un consiglio spassionato per approfondire il talento quel determinato interprete.

Dopo aver preso in esame le categorie Migliore Attrice e Attore Non Protagonista, passiamo ad approfondire quella relative a Migliore Attrice e Attore Protagonista:

7Charlize Theron, The Burning Plain

Nel 2004 un Oscar conquistato alla prima nomination, per il gigantesco Monster. Nel 2006 una seconda candidatura per l’impegnato North Country – Storia di Josey. Poi nulla per diversi anni. Finalmente Charlize Theron ritorna ad essere presa in considerazione dell’Academy grazie al ruolo della giornalista Megyn Kelly in Bombshell – La voce dello scandalo, che in Italia arriverà soltanto a fine marzo.

Impossibile dire quale sia il ruolo migliore di Charlize, attrice poliedrica spinta costantemente dal coraggio e dalla voglia di mettersi in gioco, al punto da affrontare i generi più disparati. L’abbiamo vista davvero sotto ogni possibile veste, ma è innegabile quanto il suo talento emerga sempre con una certa prepotenza quando si tratta di mettersi in gioco con il dramma. Tra i vari ruoli drammatici ai quali ha dato voce e corpo, quello di Sylvia in The Burning Plain – Il confine della solitudine resta sicuramente uno dei più complessi e sfaccettati.