Non si può certo negare che la trilogia di Spider-Man di Sam Raimi abbia avuto un impatto più che duraturo sull’industria cinematografica e sui film dedicati ai supereroi. Il primo film di Spider-Man ha lanciato un intero franchise, ha infranto numerosi record al botteghino e ha stabilito un nuovo precedente per il racconto delle storie di supereroi sul grande schermo. Proprio per questo, l’influenza dei film di Raimi sugli odierni cinecomics può essere percepita ancora oggi. Sicuramente, l’Universo Cinematografico Marvel non potrebbe esistere se non ci fossero stati gli Spider-Man di Raimi. In molti modi, come portato alla luce da Screen Rant, ogni film del MCU riecheggia alcune delle qualità eroiche che sono state introdotte per la prima volta nella trilogia originale dedicata all’Uomo Ragno.
Costumi colorati
C’è stato un momento in cui i luminosi e colorati costumi dei supereroi erano disapprovati negli adattamenti per il grande schermo. Spesso, i personaggi un tempo colorati indossavano solo abiti di pelle scura nelle loro avventure cinematografiche. I primi film degli X-Men ma anche in Daredevil, ad esempio, è stato evitata accuratamente la vivacità.
I fan del MCU danno per scontati gli audaci costumi degli eroi, ignorando che è proprio grazie agli Spider-Man di Sam Raimi che c’è stato questo cambiamento. Il primo film della trilogia è senza dubbio il primo esempio di superroe della Marvel che debutta sul grande schermo con comici costumi e colori molto fedeli ai fumetti.
Kevin Feige
Oggi, tutti gli appassionati di cinecomics hanno familiarità con il nome Kevin Feige, meglio conosciuto per aver orchestrato il più grande franchise cinematografico della Marvel (per non parlare di alcuni degli eventi crossover più ambiziosi di tutti i tempi). Molto prima di Iron Man del 2008, Feige è stato anche coinvolto negli Spider-Man di Raimi.
Prima di dare vita al Marvel Cinematic Universe, Feige ha lavorato come produttore nella trilogia di Sam Raimi. Più recentemente, Feige ha espresso il suo totale apprezzamento per il lavoro svolto dal regista. In un articolo di IndieWire del 2015, Feige ha dichiarato: “Spider-Man 2 è uno dei migliori film di supereroi di sempre”.
Lo humor
Un aspetto della trilogia di Sam Raimi che regge ancora oggi è il senso dell’umorismo che attraversa tutti i film. Che si tratti di gag comiche mentre Peter esplora i suoi poteri o di imbarazzanti consigli d’amore da parte di un padrone di casa, i film di Raimi mantengono sempre un tono spensierato grazie al loro umorismo.
Mentre i primi film di supereroi contenevano ancora battute occasionali, è stato solo con i film di Raimi che l’umorismo è diventato un aspetto ampiamente utilizzato dai film di supereroi. Il tono scherzoso è stato ripreso e in certi casi anche estremizzato dai film MCU.
Commistione di generi
Sebbene la trilogia di Spider-Man sia adatta a tutte le età, lo stile tipicamente horror di Sam Raimi traspare in diversi momenti. In particolare, la scena chirurgica di Dottor Octopus è particolarmente ricca di omaggi stilistici ai film della trilogia di Evil Dead. Raimi usa le sue radici horror per creare tensione e anche per apportare una dose di freschezza visiva al genere dei supereroi.
Allo stesso modo, il MCU non è estraneo alle contaminazioni di genere. Captain America: The Winter Soldier ne è forse l’esempio più esplicativo, poiché il film fonde l’eroicità dei fumetti con i toni tipici dei film di spionaggio.
J. Jonah Jameson
J.K. Simmons risulta dubbio il miglior casting per un personaggio dei fumetti di tutti i tempi. Tra il suo aspetto, la sua energia e la sua voce squillante, l’attore è l’immagine sputata del testardo editor del Daily Bugle. Le sue scene durante la trilogia di Raimi sono alcuni dei più grandi momenti dell’intera trilogia.
Non c’è da meravigliarsi quindi che il personaggio sia stato riportato nel MCU in Spider-Man Far From Home. Piuttosto che evitare di includere il personaggio o pensare ad un re-casting, il MCU ha semplicemente accettato che Simmons è la versione definitiva di J. Jonah Jameson e che nessun altro attore potrà sostituirlo.
I toni salutari dei film
Alcuni sostengono che la trilogia di Raimi non abbia retto bene a causa della sua “sdolcinatezza”. Momenti in cui alcuni newyorkesi difendono Spider-Man nel corso dei film spesso si sono rivelati imbarazzanti. Tuttavia, questa percezione di irritabilità è probabilmente dovuta al tono salutare della trilogia, una qualità che in molti modi è stata trasferita anche nel MCU.
Sebbene non tutte queste qualità salutari siano invecchiate bene, la maggior parte possono essere scovate in alcuni momenti salienti del MCU, in particolare nello stesso personaggio del Captain America. Il banale videomessaggio di Cap agli adolescenti in detenzione, ricorda molto Spidey che diceva ai bambini di mangiare le loro verdure in Spider-Man 2.
L’ottimismo al posto del cinismo
L’ottimismo in tutta la trilogia di Spider-Man è stato come una boccata d’aria fresca se contrapposto ad altri film di supereroi piuttosto dark della stessa epoca. All’inizio degli anni 2000, i fan dei film di supereroi ricevevano solo adattamenti decisamente oscuri, come Blade e Batman Begins. Lo Spider-Man di Sam Raimi è stato come un ritorno ai film di Superman di Richard Donner, non solo per i suoi colori vivaci ma anche per il senso generale di positività.
L’attuale MCU segue le orme ottimistiche di Raimi, offrendo film che guardano con gentilezza ai tropi dei supereroi, piuttosto che alle ciniche decostruzioni dei personaggi. Per la maggior parte, gli eroi in costume sono descritti come un bene generale per l’umanità, che sia vero o no.
Fedeltà ai fumetti
In X-Men del 2000, Ciclope risponde alle lamentele di Wolverine sui loro costumi interamente in pelle chiedendo sarcasticamente: “Cosa preferiresti, lo spandex giallo?”. Questa battuta riassume perfettamente l’atteggiamento generale nei confronti della fedeltà ai fumetti da parte dei film dedicati ai supereroi durante quest’era. Il materiale originale era qualcosa di cui vergognarsi, qualcosa da evitare.
Al contrario, la trilogia di Spider-Man di Sam Raimi affonda a piene mani nelle origini fumettistiche del supereroe, per quanto banali possano essere. Intere pagine vengono prese in prestito e citate in diversi momenti durante i film. Allo stesso modo, il MCU ha assunto un atteggiamento simile nei confronti dei fumetti su cui sono basati i loro personaggi. Molti momenti, specialmente durante i film dedicati ai Vendicatori, sembrano una splash page che prende vita.
L’instabilità economica di Peter Parker
Spider-Man è un personaggio per il quale tutto va sempre storto. La sua vita è sempre sull’orlo del disastro, che sia dovuto ad un supercriminale o semplicemente al pagamento dell’affitto. Le sue lotte economiche sono perfettamente rappresentate nella trilogia di Raimi, in particolare nel secondo e nel terzo film in cui è costantemente perseguitato dal suo padrone di casa, il signor Ditkovich.
Anche nel MCU Peter è raffigurato mentre lotta con le sue finanze. Ha dimostrato di essere un ragazzino parsimonioso con un cellulare rotto, che deve tuffarsi nel cassonetto per i suoi computer. L’enfasi su queste lotte realistiche non è solo accurata rispetto ai fumetti, ma aiuta anche a rendere un potente supereroe un personaggio nel quale è facile riconoscersi.
La struttura dei film di origini
Che piaccia o meno, lo Spider-Man di Sam Raimi è interamente responsabile della divulgazione della struttura di un film che racconta la storia di origini del supereroe. Questa struttura è presente nel MCU così come in quasi tutti gli altri film di supereroi dedicati alle prime apparizioni di un personaggio.
Gran parte della spinta narrativa nella struttura di un film di origine proviene da un personaggio che lotta con la propria identità e con i suoi obiettivi nella prima metà del film. Sfortunatamente, una volta che il nuovo scopo è stato pienamente realizzato, lo slancio del film e la motivazione del personaggio spesso si arrestano bruscamente.
Lo Spider-Man di Sam Raimi è stato il primo a rendere popolare questa struttura narrativa e, fortunatamente per gli spettatori, il MCU è stato sempre meno dipendente da tale struttura dopo più di venti film.