Attore, regista, sceneggiatore, scrittore, pittore, video-artista. Del resto, James Edward Franco l’arte ce l’ha nel sangue (con una nonna scrittrice e l’altra direttrice di una galleria) e già da ragazzino si cimenta coi graffiti, ma non viene compreso subito, tanto che le sue ‘opere’ sono una delle cause di arresto insieme al consumo di alcol e ai furti di profumi costosi nei grandi magazzini (rivende il bottino ai compagni di classe). Ironia della sorte, dal 2008 Franco è il testimonial della fragranza Gucci by Gucci.
James inizia a recitare in alcuni spettacoli al liceo ed è proprio la recitazione che lo porta ad abbandonare l’università (lavora da McDonald’s per mantenersi e ne approfitta per esercitarsi con gli accenti dei clienti). Tuttavia, nel 2006 il signorino si iscrive nuovamente ai corsi e due anni dopo, ecco l’agognata laurea: ci ha preso talmente gusto, che si trasferisce a New York per frequentare simultaneamente la Columbia University (scrittura), la Tisch School of the Arts (regia) e il Brooklyn College (scrittura creativa). E dopo il master alla Columbia nel 2010, eccolo a fare il dottorato in inglese a Yale. Con tutti questi titoli può anche mettersi a insegnare, e infatti tiene lezioni sulla produzione di film e corti in vari atenei. Ma il suo primo amore è la recitazione: dopo qualche pubblicità e qualche telefilm, nel 2001 Franco diventa James Dean per un tv movie e, per ritrarre al meglio questa icona mai dimenticata, il ragazzo inizia a fumare, impara ad andare in moto e a suonare la chitarra e il bongo; incontra vecchi amici e parenti del celebre attore e legge libri su libri. La faticaccia viene ricompensata con un bel Golden Globe, ma pare che questa dedizione sia parte integrante del suo lavoro di interprete, qualsiasi sia il ruolo. Per Annapolis, infatti, prende lezioni di boxe; per Tristano e Isotta impara ad andare a cavallo e si allena con la spada per mesi; con Giovani aquile si prende addirittura la licenza di pilota privato. C’è da chiedersi se non abbia davvero provato a tagliarsi un braccio per interpretare lo scalatore Aaron Ralston nel drammatico 127 ore di Danny Boyle (sua prima candidatura all’Oscar), o se non abbia assunto qualche sostanza di troppo per la sua performance nella commedia Strafumati di Judd Apatow (2008), per la quale la rivista High Times lo ha eletto “Drogato dell’anno” (sono soddisfazioni). Comunque il giovanotto non sta fermo un attimo e riesce a sorprendere ad ogni mossa, come quando nel 2009 diventa una guest star ricorrente della soap General Hospital (esperienza che lui definisce tipo “performance art”); o quando passa dal super-commerciale Mangia, prega, ama (dove seduce la più matura Julia Roberts) all’indie radical-chic Urlo (in cui è il poeta Allan Ginsberg). Ma forse non c’è da stupirsi troppo, se si pensa che tutto è nato con un fumetto, Spider-Man: è infatti il 2002 quando Mr. Franco si aggiudica la parte di Harry Osborn, amico/nemico del protagonista Peter Parker, presente in tutti i capitoli della trilogia firmata Sam Raimi (oggi, invece, nel reboot di Marc Webb Harry ha il volto del lanciatissimo Dane DeHaan). Con Raimi, James tornerà a collaborare ne Il grande e potente Oz (2013), passando prima per una sequela di titoli assai variegati – si va dal biopic socio-politico Milk (in cui interpreta l’amante di Sean Penn), allo sci-fi L’alba del pianeta delle scimmie, al selvaggio Springbreakers – e un’infinità di progetti che lo vedono coinvolto come regista, scrittore, poeta, visual artist, e chi più ne ha più ne metta. Di recente ha debuttato a Broadway al fianco di Leighton Mesteer nel classico Of Mice and Men (Uomini e topi) di Steinbeck, e ha dominato le pagine di gossip con l’incidente di Instagram (ha sedotto una 17enne conosciuta dopo uno spettacolo, scambiando poi con lei dei messaggi sul social network: messaggi che la fanciulla ha visto bene di pubblicare). C’è chi sostiene sia solo una trovata pubblicitaria per promuovere l’imminente uscita del suo film Palo Alto (tratto dall’omonimo libro scritto da James in persona), dove – guarda caso – lui interpreta un insegnante che seduce un’allieva. Chissà…
A breve lo ritroveremo anche in Third Person di Paul Haggis, ma intanto pensiamo al presente: oggi sono 36 candeline (più del doppio di quelle della tipa di Instagram…). HAPPY BIRTHDAY JAMES!