Michael Fassbender The Killer

Un nome che tradisce le origini tedesche (il signorino nasce a Heidelberg da padre teutonico), colori che tradiscono le origini irlandesi (la mamma è una discendente del celebre Michael Collins), e un corpo che in molte vorrebbero tradisse la fidanzata – dopo due colleghe di set, la carica è attualmente ricoperta da Madalina Ghenea, attricella (= attrice/modella) conosciuta all’ultimo Festival di Toronto.

 

Sì, perché Michael Fassbender ha debuttato al cinema solo nel 2007, ma in una manciata di anni è diventato un sex-symbol internazionale, oltre ad essere uno degli attori più richiesti/apprezzati/premiati della sua generazione. La determinazione paga: il ragazzo, infatti, capisce di voler recitare sul serio quando al liceo comincia ad avvicinarsi al teatro e così, invece di iscriversi all’università, si trasferisce a Londra per frequentare il Drama Centre London. Comincia poi a fare tournée con la sua compagnia e si fa notare all’Edinburgh Festival Fringe del 2006 con una pièce in cui interpreta proprio il lontano congiunto Michael Collins.

Ma non si tratta dell’unica coincidenza della sua vita: con il suo gruppo Michael porta in scena, nella triplice veste di produttore/regista/attore, una versione teatrale del cult Le Iene di Tarantino, e sarà Quentin in persona a sceglierlo per il ruolo del britannico Archie Hicox in Bastardi senza gloria (2009), film che gli darà grande visibilità preparandogli il terreno per l’esplosione di Shame. Ma procediamo per gradi. La prima tappa importante nella carriera di Fassbender è la serie TV Band of Brothers, targata HBO-BBC e prodotta dal duo Spielberg/Hanks, mentre per vederlo sul grande schermo bisogna aspettare il 2007, quando il giovanotto sfodera addominali e polmoni d’acciaio in quel di Spartaaaa insieme ai 300 di Zack Snyder. Magari la storia è stata un pochino ritoccata, è vero, ma il pubblico è elastico e apprezza ugualmente (tanto che è appena uscito in sala il “midquel” L’alba di un impero, ovvero una sorta di sequel che però narra vicende riconducibili al primo film e rimaste per così dire ‘fuori campo’).

Se gli è andata bene coi greci, perché non passare ai romani e tentare un altro colpaccio al botteghino? Ecco quindi Centurion, pellicola che fantastica sulle ultime gesta della Nona legione prima della sua misteriosa scomparsa nel II secolo d.C., e che sarebbe del tutto trascurabile… non fosse per l’apertura con Michael che corre a perdifiato e (soprattutto) a torso nudo. Siamo al 2010 e il nostro eroe è pronto ad accantonare i ruoli fisici per dimostrare di che pasta è fatto. A onor del vero, ha già manifestato il suo talento con Hunger (2008), esordio del regista Steve McQueen che lo vede nei panni dell’attivista nordirlandese Bobby Sands, realmente esistito e morto in prigione nel 1981 durante uno sciopero della fame. Per la parte Fassbender perde ben 18 chili, con una dieta shock di sole 600 calorie al giorno… e va da sé che la performance gli fa guadagnare un meritatissimo British  Independent Film Award come migliore attore. Squadra che vince non si cambia: il 2011 è, dunque, la volta del già citato Shame, il film che lancia definitivamente Michael, facendo di lui una star mondiale, grazie anche alla Coppa Volpi intascata alla Mostra di Venezia per la sua interpretazione da brividi (tralasciando i commenti sulle sue virtù più nascoste, qui il ragazzo è davvero un mostro di bravura).

Comunque il 2011 è l’anno d’oro di Michael, protagonista assoluto della stagione cinematografica: è infatti il Rochester di Jane Eyre e il Magneto di X-Men: L’inizio (ovvero, Ian McKellen versione young, ruolo che riprenderà a breve nel sequel/prequel Giorni di un futuro passato); picchia duro in Knockout – Resa dei conti di Soderbergh e se la batte con Freud in A Dangerous Method di Cronenberg (lui è lo psichiatra Jung). Ormai il suo nome è una garanzia e i registi si mettono in fila per scritturarlo: Ridley Scott lo assolda per lo sci-fi Prometheus (2012) ed è talmente soddisfatto di lui che lo vuole anche in The Counselor – Il procuratore (2013). Non c’è due senza tre? Per Steve McQueen di sicuro, visto che lo chiama a collaborare di nuovo nel ruolo del perfido Edwin Epps in 12 anni schiavo. Segue trionfo. Scommettiamo che anche il suo Macbeth cinematografico (al fianco di Marion Cotillard) sarà un successone, e se è vero che Shakespeare non è per tutti, ci penserà l’adattamento del videogame Assassin’s Creed (uscita prevista nel 2015) ad accontentare il pubblico da multiplex.

Adesso speriamo che lui si accontenti del nostro coro di auguri, perché con questa crisi il regalo non ce lo potevamo proprio permettere. HAPPY BIRTHDAY MICHAEL!

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Giuditta Martelli
Giovane, carina e disoccupata (sta a voi trovare l'intruso). E' la prova vivente che conoscere a memoria Dirty Dancing non esclude conoscere a memoria Kill Bill, tutti e due i Volumi. Tanto che sulla vendetta di Tarantino ci ha scritto la tesi (110 e lode). Alla laurea in Scienze della Comunicazione seguono due master in traduzione per il cinema. Lettrice appassionata e spettatrice incallita: toglietele tutto ma non il cinematografo. E le serie tv. Fra le esperienze lavorative, 6 anni da assistente alla regia in fiction e serie per la televisione (avete presente la Guzzantina in Boris?). Sul set ha imparato che seguire gli attori è come fare la babysitter. Ma se le capita fra le mani Ryan Gosling...