Regia: Zac Helm
Cast: Dustin Hoffman, Natalie Portman, Jason Bateman, Zac Mills, Rebecca Northan
Trama: Il negozio di giocattoli di Mr. Magorium è un negozio speciale. Al suo interno infatti i bambini possono scorrazzare liberamente e perdersi senza paura in un mondo fatto di palline che rimbalzano da sole, porte magiche che aprono in stanza sempre differenti e peluche animati in cerca di abbracci. Insieme a lui a gestire l’emporio incantato c’è Molly Mahoney una ragazza con un grande talento da pianista ancora inespresso a causa di quello che lei stessa definisce “blocco creativo”. Arrivato all’età di 243 anni il Signor Magorium decide però che è l’ora di andarsene, pacificamente e sorridendo, da questo mondo. Per questo assume il contabile Henry, anche detto “il mutante”, per mettere in regola il lascito che vuole far ereditare a Molly. Da questo momento in poi il negozio farà di tutto per impedire la dipartita del suo strampalato proprietario, diventando sempre più grigio, ribellandosi e nascondendo tutta la sua magia sotto un cupo strato di polvere e tristezza. Molly però, incapace di credere in se stessa e nella sua “magia” decide di vendere il negozio e tutti i giocattoli prodigiosi che esso contiene, ma un affezionato cliente di nome Eric ha già in mente un piano per salvare quello che per lui e per altri bambini è un posto davvero speciale.
Analisi: Per
il suo debutto alla regia il giovane sceneggiatore Zac Helm
(Vero come la finzione) si affida a due attori di sicuro
successo come Natalie Portman, perfetta nella parte da “cigno
bianco” della giovane e insicura Molly Mahoney, e alla capacità
istrionica di Dustin Hoffman che ormai da tempo si diletta con
indiscutibile successo in ruoli ironici e un po’ sopra le righe
tipici delle favole per bambini (Hook, Lemony Snicket,
Neverland). La pur scarsa trattazione caratteriale e spessore
psicologico dei personaggi viene perfettamente colmata dalle prove
dei due attori che si calano perfettamente nella parte e la
interpretano con assoluta naturalezza e genuinità avvicinandosi
alla caricatura senza però toccarla mai. Da sottolineare anche la
performance del giovanissimo Zac Mills che, se pur alle prime armi,
sa dare un tocco di veridicità al personaggio, ben troppo noto, del
ragazzino problematico ma buono e generoso, incoscientemente dotato
di un talento straordinario. Sono proprio questi gli elementi
dissonanti nella sceneggiatura: i molti intrecci dei e tra i
personaggi aperti e mai conclusi. Eric troverà mai un amico
“reale”? Molly e Henry capiranno che nonostante le apparenti
diversità sono fatti l’uno per l’altra? E il concerto che la
giovane sta cercando di terminare da tutta la vita verrà mai alla
luce? Sarebbe stato sicuramente più apprezzabile se Mr.
Magorium e la bottega delle meraviglie fosse rimasto
quello che ci si aspetta: un racconto sul cambiamento, sulla
trasformazione delle persone e dei luoghi e sull’importanza che
spesso cose invisibili e quasi incredibili hanno per tutti noi.