Dal 2020 ad oggi, Cobra Kai si è imposta come una delle serie di punta del catalogo di Netflix, conquistando sempre più popolarità e seguito. Il racconto riprende naturalmente da lì dove si interrompeva la quinta stagione, dove si anticipava per il ritorno di quello che è da considerarsi il principale antagonista della serie – John Kreese – e che ancora una volta tornerà a dare problemi a Johnny e Daniel.
Ora che si è giunti alla sesta ed ultima stagione, però, per rendere meno doloroso questo addio (ma allo stesso tempo per far accrescere ulteriormente l’attesa) si è deciso di dividere questa maxi stagione di 15 episodi in tre parti: i primi 5 sono disponibili sulla piattaforma dal 18 luglio, i successivi 5 arriveranno il 28 novembre e gli ultimi 5 in una data ancora non precisata del 2025.
Un lungo percorso che porterà dunque i fan al gran finale di questa saga che ha avuto inizio esattamene quarant’anni fa con il film del 1984 Karate Kid. Josh Heald, Jon Hurwitz e Hayden Schlossberg, autori della serie, tentano con questi ultimi episodi di raddrizzare il tiro dopo una quinta stagione che aveva lasciato in parte insoddisfatti e aveva iniziato a far avvertire una certa stanchezza nel racconto.
La trama di Cobra Kai
Nella sesta stagione, dopo la scomparsa del dojo Cobra Kai, gli studenti del Miyagi-Do di Daniel (Ralph Macchio) e del Eagle Fang di Johnny Lawrence (William Zabka) si preparano per il Sekai Taikai, il più importante torneo di karate del mondo. In vista di quel momento, a Johnny viene suggerito di riprendere il marchio Cobra Kai, ora che John Kreese (Martin Kove) e Terrence Silver (Thomas Ian Griffith) sono usciti di scena. Ciò che Johnny, Daniel e gli altri non sanno, però, è che Kreese è evaso di prigione e punta a riprendersi ciò che ritiene suo.
Ritorno alle origini
Dalla visione dei primi cinque episodi ad oggi disponibili, la sesta stagione si presenta come un ultimo atto particolarmente ricco di elementi che immaginiamo troveranno la propria evoluzione e conclusione nei successivi episodi. La carne al fuoco è infatti tanta, a partire dal riaccendersi della rivalità tra Johnny e Daniel, i quali pur condividendo lo stesso dojo presentano sempre filosofie di vita e lotta diverse.
Differenze che non possono non rievocare la prima volta in cui li abbiamo visti scontrarsi, in quel film del 1984 qui in più occasioni citato e omaggiato. I fan della saga potranno dunque ritrovare in questi primi episodi tutta una serie di elementi particolarmente entusiasmanti, grazie ai quali si rievoca poi l’atmosfera della prima stagione. Si assiste infatti come ad un vero e proprio ritorno alle origini, con il karate cuore pulsante di questo racconto e di tutto ciò che contiene.
Allo stesso tempo, però, questa sesta stagione di Cobra Kai fa subito intendere di non voler rimuginare su sé stessa, proiettandosi in avanti grazie alle vicende dei giovani Miguel, Sam, Robbie e Tori, per i quali si intuisce imminente una conclusione dei conflitti che li animano. La loro presenza è poi ancora decisiva e necessaria per conferire quella certa giovanilità alla serie, motivo per cui si seguono con piacere gli eventi che li vedono protagonisti.
Dare un giudizio definitivo su questi primi episodi è però complesso. Di certo non mancano gli elementi che promettono una stagione molto più dinamica, avvincente e ricca di colpi di scena e grandi emozioni, ma tutto dipenderà da come tutto ciò verrà fatto evolvere nei prossimi episodi. In generale, però, si respira ad ora un’aria di grandi risultati, forse complice anche il fatto che la fine è ormai prossima.
Sommario
Difficile dare un giudizio certo a questa prima parte della sesta stagione di Cobra Kai. Gli elementi per far sì che risulti un gran finale ci sono, ma resta da scoprire come verranno fatti evolvere. Nel mentre, c’è di certo che tra omaggi al passato della saga e promesse per il futuro, quanto fin qui fornito è indubbiamente godibile.