Detective Forst: recensione del crime polacco di Netflix

Bianchi e gelidi panorami mozzafiato, colori sepolcrali e intrighi avvolti dall’oscurità e dalla corruzione. Dopo aver debuttato l’11 gennaio, il crime poliziesco Detective Forst – proveniente dalla suggestiva e affascinante Polonia – è riuscito in pochi giorni a scalare la classifica della Top10 Netflix non solo in patria, ma anche nel resto d’Europa. Basata sulla serie di libri bestseller dell’autore Remigiusz Mróz, Detective Forst è diretta da Leszek Dawid e racconta dell’inquietante e cruenta serie di omicidi su cui è chiamato a investigare il criptico e spavaldo detective Wiktor Forst, interpretato dall’attore e musicista polacco Borys Szyc (Cold War, Furia).

La serie è composta da 6 episodi di circa 45 minuti ciascuno e nel cast sono inclusi anche gli attori Zuzanna Saporznikow (doppiatrice in Polonia della serie WandaVision) e Andrzej Bienias.

Detective Forst, la trama

Quando il cinico commissario Forst inizia a indagare su una serie di feroci omicidi che sconvolgono gli abitanti di Zakopane, tranquilla cittadina sulle montagne innevate dei Monti Tatra al confine tra Polonia e Slovacchia, si ritrova coinvolto in una terribile storia che porta alla luce il suo difficile e inquietante passato. È così che – dopo essere stato sospeso a causa dei suoi metodi investigativi per nulla convenzionali – con l’aiuto della giornalista ficcanaso Olga Szrebska, Forst continua a investigare, entrando sempre più nel mirino della polizia. Ma l’uomo è determinato a scoprire la verità a tutti i costi, soprattutto dopo aver realizzato di essere legato in qualche modo all’orribile assassino, soprannominato dalla polizia la Bestia del Giewont.

Detective Forst – In foto (da sinistra a destra) gli attori Zuzanna Saporznikow (Olga) e Borys Szyc (Forst).

Una dolorosa storia di violenze, trasgressioni e simbologie

Il fatto che il Nord Europa sia la patria del genere poliziesco non è certo un segreto. Infatti, Detective Forst ne è un ulteriore esempio. Tra il sangue di vittime collaterali, sesso selvaggio, simboli misteriosi e traumi irrisolti, la serie travolge lo spettatore in una storia angosciante e violenta, in cui persino l’ambientazione partecipa alla creazione di un racconto dark in cui nessuno è davvero innocente. Il crime polacco (sconsigliato ai minori di 16 anni) – proprio come un altro gelido gioiellino del genere di ultima uscita, True Detective – Night Country gioca con le simbologie, invitando così il pubblico a seguire con attenzione ogni episodio fino la fine.

Anche i colori vengono caricati di un grande significato visivo per esprimere, ancor meglio, lo spazio in cui si muovono i personaggi – interpretati egregiamente da un cast di talenti – e le loro più profonde emozioni: è così che il bianco dei monti e di un panorama pregno di solitudine e assordante silenzio si contrappone al rosso del sangue, del fuoco, delle luci, e poi al nero dell’oscurità, dei ricordi, della notte in cui si svolgono gli omicidi.

Detective Forst – In foto l’attore Maciej Pesta.

Una possibile seconda stagione

Detective Forst è, dunque, un thriller psicologico polacco che intriga e colpisce il pubblico dritto allo stomaco. Episodio dopo episodio, infatti, non si può fare a meno di seguire quel sempre più teso filo “rosso sangue” che lega – e segna inevitabilmente – i protagonisti, immobilizzandoli in una intricata rete mistery di morte, vendetta e omertà. Nonostante qualche buco di trama e qualche cliché narrativo, la serie di Leszek Dawid apporta un grande contributo al catalogo Netflix dedicato ai drammi polizieschi nordeuropei, con un prodotto che si fa apprezzare e che immerge lo spettatore in un’atmosfera ricca di suspense e tensione.

Il finale di Detective Forst si conclude con un interessante e confuso cliffhanger che lascia il pubblico sospeso e tesse una nuova tela di mistero che apre la storia a tante possibili prospettive di sviluppo per il futuro della serie. Non resta che aspettare, quindi, l’annuncio di una seconda stagione.

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