Domina, recensione della seconda stagione con Kasia Smutniak

La serie va in onda su Sky e NOW, ha come protagonista Kasia Smutniak ed è ambientata tra i giochi di potere dell’Età Augustea

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Domina è una serie tv andata in onda con otto puntate per la prima volta su Sky e NOW a maggio del 2021 e di cui uscirà la seconda stagione l’8 settembre sempre sulle stesse piattaforme.

 

Ideata e diretta da Simon Burke, sceneggiatore e regista che era già stato creatore nel mondo della serialità alla fine degli anni 90 con il titolo di Liverpool One, è prodotta dall’inglese Tiger Aspect Productions e Sky ed è interamente girata negli Studios di Cinecittà a Roma con ogni location ricostruita fedelmente e con gran realismo.

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Domina seconda stagione, la trama

La storia infatti riprende aderendo in maniera piuttosto credibile ai fatti realmente accaduti. Ci troviamo nel 44 a.C., Cesare è stato da poco assassinato e Gaio Ottavio ne è il principale erede in quanto figlio adottivo. Ma il racconto, questa volta, non s’incentra su una delle figure più potenti dell’antichità, anzi: pone l’accento, il titolo e la sua stessa trama sulla donna che gli è stata accanto per quasi tutta la vita e, che per la sua personalità tenace, astuta e intrepida, è ricordata ancora dopo millenni.

Livia Drusilla Claudia (Kasia Smutniak) è la “domina” del nome della serie, cioè la “signora” in latino, quella che nelle case di uomini potenti aveva accesso a lusso, gioielli e molto rispetto, certamente, ma da parte della servitù. Livia, grazie a un’educazione ricevuta da sua padre che generalmente era concessa solo ai ragazzi, diventa esperta di politica, intuitiva, sviluppa un senso critico e, soprattutto, grazie a uno spirito di sopravvivenza spiccato e dirompente, impara a farsi strada cogliendo le scelte giuste da fare e il momento perfetto in cui compierle.

Una serie che ruota attorno al fascino della protagonista

Domina segue dunque la vita della ragazza a partire dai suoi quindici anni, quando viene data in sposa a Tiberio Claudio Nerone (antenato di quello che pare abbia appiccato l’incendio più famoso della storia) e come tenta di divincolarsi dalla sua brutalità, cosa che poi determinerà l’inizio della sua ascesa.

Domina seconda stagioneTutti gli aspetti che si discostano dalla verità degli eventi, riguardano specialmente le svolte nelle quali viene attribuita una sfumatura maggiore sull’iniziativa di Livia anziché dell’uomo di turno. La serie di Simon Burke vuole in realtà ruotare attorno al personaggio di Livia e respirarne il fascino, le fatiche e le guerre. Dove normalmente un racconto che leggeremmo sui libri di scuola parla di centinaia di battaglie combattute da uomini, Domina si apre con Livia che brandisce un’arma di fortuna.

Un intero cast che intesse intrighi e cospirazioni

A supportare gli infiniti intrighi messi in scena puntata dopo puntata, è anche il cast di attori piuttosto efficaci nei loro ruoli, uno su tutti Matthew McNulty nel ruolo di Gaio, Ben Batt in quello del suo fidato amico Agrippa, Claire Forlani e Christine Bottomley nelle tremende parti di Ottavia e Scribonia. Le prime due puntate della seconda stagione vedono quindi tutti riuniti più o meno lì dove li avevamo lasciati – al netto di qualche inevitabile e sorprendente variazione, ovviamente – con l’immensa domus dell’imperatore che ospita cospirazioni e maneggi come solo la natura umana può tirar fuori quando è spinta dagli istinti primari.

E in tutto ciò Livia che tira sempre i fili e le trame, cerca di salvare i suoi amori, tenere alta la testa e rimanere incisa nella memoria della Roma antica. Perché, lo ricordiamo, in quegli anni si stava costruendo quell’incredibile periodo che venne poi denominato come Pax Romana, durante il quale l’impero raggiunse un’estensione che mai più si verificò per nessun altro e che racchiudeva un numero altissimo di popoli di culture e lingue diverse. E pensare al ruolo che una donna possa aver giocato in un’operazione di questa portata, non è certo cosa da poco. Domina sicuramente non lascia a bocca aperta, perché è molto semplice il modo in cui la narrazione viene condotta, ma fa bene il suo mestiere per trasmettere l’evidente messaggio che vuole lasciare.

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Domina sicuramente non lascia a bocca aperta, perché è molto semplice il modo in cui la narrazione viene condotta, ma fa bene il suo mestiere per trasmettere l’evidente messaggio che vuole lasciare.
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