La gloriosa settima stagione dello show HBO si è conclusa questa notte con la mesa in onda di Game of Thrones 7×07 e non c’è nessun altro aggettivo che possa essere usato per questo breve ciclo di episodi che hanno messo in scena azione, emozione, tantissimi avvenimenti e qualche colpo di scena ben assestato.
Sebbene sia molto difficile raccogliere le fila di questo season finale, The Dragon and the Wolf, ci proveremo con il solito metodo, raggruppando personaggi e situazioni, in modo tale da rivivere con voi i momenti migliori dell’episodio che a oggi è il più lungo della storia dello show.
Ascolta il mio solitario ruggito
Prima della lista è la nostra
sanguinaria Regina Cersei (Lena
Headey). La leonessa ha dimostrato, come suo solito,
che non ci si può fidare, quasi fosse una iena invece che un leone…
la sua parola vale meno di zero e il suo unico intento è quello di
proteggere se stessa. Ha avuto, nel corso dell’episodio, la
possibilità di far uccidere entrambi i suoi fratelli. Con sorpresa,
ha lasciato in vita Tyrion (Peter
Dinklage), e con altrettanta sorpresa è stata
abbandonata da Jaime (Nikolaj
Coster-Waldau), che adesso è diretto a Nord, per la
prima volta lontano dalla sua sorella/amante di sua propria
iniziativa. Cosa è capitato allo Sterminatore di Re? I fattori
devono essere stati principalmente due: da una parte l’aver
ritrovato Brienne, dall’altra l’ombra lunga di Euron Greyjoy. La
relazione tra Jaime e Brienne non è mai stata semplice, ma la lady
guerriera di Tarth ha sempre avuto la capacità di destare il
coraggio e l’onore di Jaime. Dall’altro lato, l’incursione di Euron
tra lui e sua sorella, ha messo Jaime sull’attenti: seppure Cersei
(Lena
Headey) continua a dire di non curarsi della voce
delle pecore, in quanto leonessa, sarà difficile per lei
ufficializzare con il popolo una relazione incestuosa e così pensa
chiaramente di coprirsi le spalle tenendo Euron al guinzaglio. Da
parte sua, il folle Greyjoy non è tipo da rimanerci, al guinzaglio,
quindi c’è da aspettarsi ancora qualche gesto interessante da
questo folle condottiero che sta reclutando l’armata mercenaria
della Regina Cersei.
Il ritorno di Theon
Piccola ma doverosa parentesi
dedicata a Theon Greyjoy. Dalla prima stagione, anzi, dalla prima
puntata Theon non è mai piaciuto a nessuno. I tradimenti e le
nefandezze compiute gli sono costate torture e sofferenza, ma solo
adesso sentiamo che il suo personaggio può essere perdonato. Il
figlio di Balon Greyjoy ha espiato i suoi peccati solo
pronunciandoli ad alta voce, ha ottenuto il perdono ma, cosa più
importante,ha perdonato se stesso, si è scrollato definitivamente
di dosso Reek ed è tornato ad assaggiare l’acqua salata del mare.
Nonostante sia un gesto spontaneo, e apparentemente di poca
importanza, Theon si sciacqua la faccia con l’acqua salata del
mare, simbolo del suo popolo, del suo Dio, dei Greyjoy, e dopo aver
abbracciato per la prima volta la sua parte Stark, quella onorevole
e integerrima, è pronto al suo riscatto, a salvare Yara. Certo, il
siparietto comico che ci ricorda le mutilazioni subite da Ramsay
non è stato esattamente di buon gusto, ma ci ha fatto capire che
perdendo gli attributi, Theon ha finalmente guadagnato l’onore di
un grande Lord.
Il branco sopravvive
Con una mossa
Kansas City da manuale, D&D ci hanno fatto credere che Sansa
(Sophie
Turner) fosse ancora completamente tra le mani di
Ditocorto. Ancora una volta la giovane Lady Stark ci ha sorpresi e,
unendo le forze con Arya e Bran, ha finalmente tolto di mezzo Lord
Baelish. Il gioco del Trono ha adesso un contendente importante di
meno, che però ha tenuto in piedi le trame dall’inizio dei giochi.
Un Top Player se ne va, e lo fa nella maniera più bella che potesse
esistere: sconfitto dal branco degli Stark che finalmente
combattono insieme. Sansa rappresenta la giustizia, la scaltrezza
politica e anceh se impara lentamente, alla fine impara. Arya
(Maisie
Williams) è il braccio, il boia, l’assassina. Bran
VEDE e CONOSCE, lui è stato la chiave per arrivare alla verità, lui
ha rivelato gli oscuri segreti di Ditocorto alle sorelle, lui che è
il Corvo a Tre Occhi è riuscito finalmente a rendere pratica la sua
abilità e a fornire gli strumenti per la giustizia. Ma come ha
fatto Ditocorto a cadere? Ha provato a giocare con la mente di
Sansa (Sophie
Turner), arrivando a farle credere che Arya avrebbe
desiderato prendere il suo posto come Lady di Grande Inverno.
Quello che il Lord Protettore della Valle non sapeva però era che
“quella non era lei”, non era Arya. Non ha immaginato nemmeno per
un istante che la ragazza potesse NON desiderare il potere e questo
è stato il suo errore. Ha sottovalutato la vendetta in favore della
brama di potere e questo gli è costato la vita.
Jon e Dany
Alla fine è accaduto: la Regina dei
Draghi e il Re del Nord hanno abbandonato i loro ruoli per
scoprirsi soltanto due ragazzi appassionati, l’uno dell’altra.
L’amore che chiaramente doveva sbocciare trai due non è arrivato
nel momento più opportuno (mentre scopriamo ufficialmente che lei è
sua zia), tuttavia è innegabile che schiere di fan abbiano
inneggiato a D&D che hanno realizzato tutti i loro desideri. Il
fan service è spettacolare e dichiarato, ma Game of Thrones si
nutre proprio del suo appeal sul pubblico, e venirsi in contro in
questo modo è quantomeno doveroso. Insomma, Dany (Emilia
Clarke) continua a ripetere che non può avere figli,
ma
Jon Snow (Kit
Harington), finalmente stanco di questa cosa, dice “se
non ci provi come fai a saperlo? Ti aiuto io”. Mica scemo. C’è
anche da dire che i due non sono soltanto due giovani corpi
appassionati. Lui ha visto il carisma di lei e lei il suo onore,
insomma i presupposti per una storia d’amore ci sono, e, in barba a
chi dice che si tratta di una relazione incestuosa, ricordiamo che
i Targaryen erano soliti sposarsi tra fratello e sorella per
mantenere puro il loro sangue. Certo ogni tanto arrivavano dei
sovrani folli, ma Jon e Daenerys non sono certo i primi a
contravvenire (inconsapevoli) a certe regole. La loro unione,
spiata da Tyrion (che avrà pensato il Primo Cavaliere della Regina?
E Jorah come la prenderà?), deve ancora svilupparsi e non sappiamo
in che modo si evolverà alla luce delle informazioni che si sono
scambiati Bran e Sam.
Il drago e la lupa
Dopo aver lasciato Vecchia Città,
Samwell Tarly è arrivato a Grande Inverno, da Jon. Trova invece
Bran e, grazie alle cose che ognuno di loro conosce, finalmente
abbiamo la conferma ufficiale che Jon è nato dall’amore,
legittimato da matrimonio, tra Raeghar e Lyanna, che è un mezzo
Stark e un mezzo Targaryen, legittimo erede al Trono di Spade e che
il suo nome è antico e nobile: Aegon. Abbiamo quindi anche la
traduzione precisa del titolo dell’episodio: il drago e la lupa,
ovvero l’ultimo drago, così come era chiamato Raeghar, e la lupa,
soprannome dato a Lyanna, in riferimento non solo alla sua
appartenenza alla casata degli Stark, ma anche al suo temperamento
selvaggio e fiero. Bran e Sam conoscono questa verità e saranno
loro, a breve, a comunicarlo a Jon Snow.
L’inverno è arrivato
Nonostante tutte le cose belle e
soddisfacenti accadute nel corso della puntata, il finale, come è
tipico dello show, ci lascia a bocca a perta, in preda all’ansia e
con il terrore di dover aspettare ben due anni. I morti sono
arrivati alla barriera e il Viserion non-morto ha provveduto, con
il suo alito di ghiaccio, ad abbattere la Barriera. L’esercito del
Re della Notte dilaga ormai, e sembra non esserci nulla pronto a
fermarlo. Con questa prospettiva immaginiamo che la prossima
stagione vedrà prima lo scontro dei vivi contro i morti e poi
quello dei Targaryen/Stark contro i Lannister/Greyjoy. Piccola
riflessione: se Tormund e Beric sono probabilmente morti sotto le
macerie della Barriera, li ritroveremo sicuramente sul campo di
battaglia dalla parte del Re della Notte. Prospettive
terribili…
BONUS – Ned Stark
Nonostante sia stato uno dei primi a cadere sotto la penna di Martin, il personaggio di Ned Stark è sempre presente, in maniera fortissima, in tutto lo show, e in questa puntata spunta fuori per ben tre volte. Prima di tutto compare nel dialogo tra Jon e Theon: anche se non sono mai andati d’accordo, i due ragazzi sono cresciuti all’ombra dell’uomo. Lui ha fatto da padre a entrambi e in entrambi ha cercato di immettere la sua rettitudine. Con Jon ha fatto un lavoro perfetto, anche grazie al carattere remissivo del ragazzo, con Theon invece non è riuscito alla perfezione, ma ha lasciato comunque un’impronta fortissima nel suo cuore, tanto che, come detto più avanti, il tormentato Theon ha trovato lo Stark che è in lui. La seconda volta che viene tirato in ballo il suo nome, è durante il “processo” a Ditocorto; finalmente il tradimento di Baelish ai danni di Ned Stark viene smascherato e punito, finalmente i giovani figli di Ned Stark sono riusciti a vendicare il vero colpevole della morte del padre, finalmente il nome di Ned Stark è stato vendicato. La terza e ultima volta in cui viene fuori il suo nome e il suo ricordo è nel confronto finale tra Arya e Sansa. Appianate le diffidenze reciproche, le due sorelle Stark sono in piedi sulle mura di Grande Inverno e ricordano le parole di Ned, parole sagge, che predicano fiducia nella famiglia e nella protezione reciproca. Solo così gli Stark possono sopravvivere, e sebbene ognuno dei suoi figli ha dimostrato di poter superare sofferenze indicibili, “quando la neve cade e i venti gelidi soffiano, il lupo solitario perisce, ma il branco sopravvive”.