Infiltrati alla Casa Bianca - White House Plumbers recensione

Ci era riuscito Gaslit con un tone of voice inedito, e Infiltrati alla Casa Bianca – White House Plumbers replica quel successo cercando un punto di vista non ancora esplorato. Ma facciamo un passo indietro. Come si racconta una delle pagine più chiacchierate, studiate, esplorate della storia degli Stati Uniti d’America con una prospettiva differente?

 

Parliamo del Watergate, soggetto di tantissimi prodotti di indagine, di intrattenimento, per il cinema e per la tv, e parliamo della nuova serie HBO, dall’11 giugno in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW. Con un tono molto simile a quel talento di Adam McKay di La grande scommessa e Vice – L’Uomo nell’Ombra, la serie si dimostra in grado di maneggiare con grande perizia e spirito critico gli aspetti sociali, politici ed economici dell’evento che è chiamato a raccontare.

Infiltrati alla Casa Bianca – White House Plumbers, la trama

Infiltrati alla Casa Bianca – White House Plumbers porta il pubblico dietro le quinte dello scandalo Watergate, seguendo le vicende dei sabotatori politici di Nixon, E. Howard Hunt (Woody Harrelson) e G. Gordon Liddy (Justin Theroux), che accidentalmente riuscirono a rovesciare la presidenza che stavano tanto zelantemente cercando di proteggere… e insieme ad essa le loro famiglie. Si parte dal 1971, quando la Casa Bianca assume Hunt e Liddy, rispettivamente ex CIA e ex FBI, per indagare sulla fuga di notizie dei Pentagon Papers.

Se Gaslit aveva raccontato il Watergate dal punto di vista di Martha Mitchell, Infiltrati alla Casa Bianca lo fa attraverso Hunt e Liddy, interpretati da Woody Harrelson (True Detective, Hunger Games) e Justin Theroux (Six Feet Under, Joker), inedita coppia comica che instaura dal primo shot in cui li vediamo insieme una chimica scoppiettante. La brillante scrittura affronta con disincanto una pagina di storia che sconvolse il mondo politico, riportando i fatti con una nota di leggerezza e sarcasmo che dà modo agli spettatori di rileggere con ironia una vicenda complessa che fece crollare il mito dell’invulnerabilità della Casa Bianca. E Harrelson e Theroux fanno il resto, con il secondo, forse perché dal talento meno investigato, che è davvero una piacevole sorpresa nella messa in scena di questo nostalgico del Terzo Reich alle prese con un compare annoiato e a tratti malinconico.

Nel cast anche Lena Headey (già indimenticata Cersei de Il Trono di Spade) e Judy Greer (Californication, Mad Love) rispettivamente nei panni di Dorothy Hunt e Fran Liddy. Domhnall Gleeson (Anna Karenina) interpreta invece il consulente legale della Casa Bianca, John Dean, mentre Toby Huss (Blonde) veste i panni dell’agente della CIA James McCord.

La tv si conferma dunque uno spazio in cui poter dare voce a grandi storie, a indagine, a studio e sperimentazione, in questo caso di punti di vista, un luogo in cui il racconto vero e proprio è ancora al centro dell’attenzione. Se i cinema, in queste settimana in particolare, sono invasi dai blockbuster (sempre siano lodati, in questo lungo momento post-pandemia di crisi della sala), la televisione è ancora luogo sicuro, di interesse, di crescita, di informazione, di rischi. E Infiltrati alla Casa Bianca – White House Plumbers si guadagna a pieno titolo il suo posto in un’offerta seriale delle piattaforme che è sempre più ricca, varia e interessante.

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RASSEGNA PANORAMICA
Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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