Inseparabili – Dead Ringers, la recensione della serie con Rachel Weisz

Disponibile dal 21 aprile su Prime Video, la serie aggiorna alla sensibilità contemporanea il film omonimo di Cronenberg, sfoggiando però un nuovo punto di vista.

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Il rifacimento di un’opera già esistente dovrebbe, idealmente, rendere evidenti da subito i motivi che giustifichino l’urgenza della sua realizzazione. Nel migliore dei casi, un remake dovrebbe ad esempio aggiornare le tematiche del suo predecessore ai tempi correnti, trovando così il proprio posto nell’attuale panorama culturale. Se è vero che purtroppo ciò non sempre avviene, Inseparabili – Dead Ringers, la nuova mini-serie di Prime Video, è invece un caso di rifacimento che aggiorna i discorsi proposti dal film omonimo del 1988, proponendoli anche da un punto di vista differente nonché, probabilmente, più idoneo.

 

L’originale di cui si parla è Inseparabili, firmato da David Cronenberg e con Jeremy Irons nel doppio ruolo dei due gemelli protagonisti. Un film che rifletteva, come spesso avviene nella filmografia del regista canadese, sulla mutazione del corpo e sulle sue possibili derive. Ma la serie, con protagonista ora l’attrice premio Oscar Rachel Weisz, può essere vista non solo come un remake del film, ma anche come un nuovo adattamento del romanzo da cui anche il film è tratto, ovvero Twins, di Bari Wood e Jack Geasland, a sua volta ispirato alla vite e alla morte dei rispettabili gemelli Marcus, entrambi ginecologi, ritrovati morti in circostanze misteriose.

L’importanza di sottolineare lo sguardo che Inseparabili – Dead Ringers rivolge tanto al film quanto al romanzo si spiega nel momento in cui la serie si dimostra essere, come suggerito in apertura, non una mera riproposizione di quei racconti, ma una raccolta della loro eredità più importante da aggiornare poi alla contemporanea sensibilità nei confronti del corpo della donna, del processo di gravidanza e della mutazione genetica. I sei episodi di cui Alice Birch è showrunner, portano dunque avanti questo racconto, che tra elementi thriller, splatter e tanto erotismo non si rivela esente da imperfezioni ma riesce ad avere forse anche per questo un proprio fascino.

Inseparabili – Dead Ringers, la trama della serie

Protagoniste della serie sono Elliot e Beverly Mantle (entrambe interpretate da Rachel Weisz), gemelle che condividono tutto: droghe, amanti e il desiderio di fare ogni cosa, incluso spingersi oltre i limiti dell’etica medica, pur di sfidare pratiche antiquate e portare in primo piano l’assistenza sanitaria delle donne. I loro obiettivi si rivelano però più difficili del previsto da raggiungere, ostacolati tanto da dinamiche esterne quanto interne. Il rapporto tra le due gemelle può infatti essere definito tanto stretto da diventare ossessivo e possessivo e nel momento in cui Beverly intraprende una relazione con l’attrice Genevieve (Britne Oldford), questo inizierà rovinosamente a sgretolarsi, mettendo a rischio ogni cosa.

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Dalla parte delle donne

Alla luce di quanto fin riportato, la prima cosa da notare è come la decisione di fare di Elliot e Beverly due gemelle invece che due gemelli risulti particolarmente funzionale nonché coerente con gli intenti del racconto. Per raccontare le esigenze delle donne in maternità come anche la volontà di offrire loro un’assistenza sanitaria priva di pregiudizi, era necessario uno sguardo femminile, che grazie alla presenza di una showrunner donna e di una doppia protagonista donna emerge in modo chiaro e netto. Non che questo renda Inseparabili – Dead Ringers meglio del film di Cronenberg, ci mancherebbe. Semplicemente, le due opere hanno intenti e obiettivi differenti, e la serie cerca le modalità più consone per portare a compimento i propri.

Una ricerca che non sempre si compie ma che anzi in più di un’occasione sembra accontentarsi di risposte poco esaustive. Questo può essere dipeso anche dalle molte dinamiche in gioco, che spostano l’attenzione ora sulla ricerca delle due gemelle ora sulla morbosità del loro rapporto. Alla fine, pur se queste due linee narrative sono teoricamente interconnesse tra loro, è la seconda indicata a prevalere, il che porta la serie a risultare piuttosto sbilanciata. Non aiuta poi il fatto che si alternino episodi più dinamici ad altri più statici, i quali pur se importanti narrativamente possono risultare più difficili da digerire.

Il conflitto tra apparenza e sostanza

Quello che in fin dei conti caratterizza la serie non è altro che il classico conflitto tra apparenza e sostanza. Inseparabili – Dead Ringers ambisce ad affrontare questioni importanti, come l’autonomia del corpo, i diritti riproduttivi, la salute materna fisica e psicologica, la dipendenza psicologica, l’influenza della maternità sull’identità. Non tutto ciò trova lo spazio adeguato a potersi esprimere al meglio, contribuendo nel generare i problemi poc’anzi accennati. In questo caos, si fa dunque maggiormente notare l’estetica della serie, composta di geometrie che vorrebbero suggerire un controllo che invece alle due protagoniste sfugge, una predominanza del colore rosso (amore, certo, ma anche sangue e violenza) e virtuosismi nei movimenti di macchina che rendono il tutto più ammaliante.

Naturalmente non può bastare questo a rendere interessante una serie, ed ecco perché fortunatamente si può contare sulla presenza di un’attrice straordinaria come la Weisz, capace di caratterizzare distintamente le due gemelle e costruendo sulla propria interpretazione il maggior valore della serie. È l’evoluzione che mette in scena delle due gemelle a rapire le attenzioni, riuscendo perfino a farle diventare incarnazioni di quelle tematiche e di quelle mutazioni che la serie vorrebbe affrontare. Molto di quanto bisognava dire, viene così implicitamente detto attraverso di loro e allora sì che, vista così, la serie acquisisce un senso che altrimenti stenta ad esprimere.

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Gianmaria Cataldo
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Gianmaria Cataldo
Laureato in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è un giornalista pubblicista iscritto all'albo dal 2018. Da quello stesso anno è critico cinematografico per Cinefilos.it, frequentando i principali festival cinematografici nazionali e internazionali. Parallelamente al lavoro per il giornale, scrive saggi critici e approfondimenti sul cinema.
inseparabili-serie-rachel-weiszNon è esente da problemi Inseparabili - Dead Ringers che, pur proponendo un interessante aggiornamento del film omonimo di Cronenberg, non riesce ad andare tanto più in là rispetto ai propri propositi, mancando di dare completo sviluppo ai suoi tanti temi. Tuttavia, un impianto estetico seducente e la grande interpretazione di Rachel Weisz riescono a conferire un certo valore alla serie.