La seconda stagione di La legge di Lidia Poët è pronta ad arrivare su Netflix dal 30 ottobre e avanzando nella narrazione, offre la possibilità di godere di un personaggio più adulto, così come risulta più coeso il secondo ciclo rispetto al primo, meno maturo e a tratti forzato. Abbandonate alcune delle esagerazioni stilistiche e narrative iniziali, la serie si avventura in un racconto che riesce a trovare un equilibrio tra il dramma storico, il giallo investigativo e la riflessione sociale, sempre attuale. E lo fa con un tono naturale e credibile, che dà più sostanza e qualità alla trama e ai personaggi.
La trama di La legge di Lidia Poët Stagione 2
La storia si riapre con Lidia (Matilda De Angelis), trasferitasi con il fratello avvocato Enrico (Pier Luigi Pasino) e la sua famiglia in una nuova abitazione, a seguito della vendita della casa di famiglia da parte di Jacopo (Eduardo Scarpetta). Questo cambiamento non è solo fisico e logistico, ma anche simbolico: rappresenta l’inizio di una nuova fase nella vita di Lidia, una donna sempre più determinata a sfidare le ingiustizie di genere in una società che non riconosce né rispetta i diritti delle donne. Sebbene radiata dall’albo, Lidia continua a collaborare con Enrico in numerosi casi, e la sua lotta per l’uguaglianza dei diritti si intensifica, alimentata dall’interesse per il movimento delle suffragette.
La seconda stagione riesce a migliorare un aspetto che nella prima aveva fatto fatica a decollare: pur replicandone la struttura di episodi autoconclusivi legati tra loro da una trama orizzontale, questa volta lo svolgimento dei fatti che costruiscono il racconto che percorre tutta la stagione sono molto più ordinati e chiari rispetto al primo ciclo, con il risultato che la serie risulta più avvincente. Il misterioso suicidio di un amico di Lidia e Jacopo diventa il fil rouge della stagione, diventando a tutti gli effetti non solo il principale veicolo di tensione, ma anche un modo per raccontare l’evoluzione dei personaggi stessi, data la natura intima del rapporto dei protagonisti con la vittima.
Ritmo e dinamiche di personaggi
Questa maggiore coesione del racconto orizzontale, che si inframezza con naturalezza nei singoli casi che di episodio in episodio vengono sottoposti alla brillante mente di Lidia influenza in maniera evidente il ritmo della narrazione. Si mette da parte quindi l’esigenza di stupire a tutti i costi che sembrava avere la prima stagione, in favore di un gusto per il racconto molto più fluido e avvincente. Dal primo episodio gli elementi in gioco sono tanti e tutti contribuiscono a costruire un quadro ricco e stratificato: Lidia e Jacopo costretti a lavorare insieme, il rancore della famiglia, un omicidio che avvicina i protagonisti. La complessità relazionali della prima stagione si stratificano e Lidia comincia a capire davvero qual è il prezzo della libertà di cui necessita per portare avanti la sua battaglia. È chiaro poi che, conoscendo già gli attori in gioco, la serie non deve perdersi in convenevoli per presentarli al pubblico e li lancia immediatamente nell’azione.
Matilda De Angelis è magnetica
Matilda De Angelis conferma la sua versatilità. Se poche settimane fa l’abbiamo vista fare la James Bond su Prime Video, adesso la piattaforma della N rossa ce la restituisce in corsetti e cappellini, ma quello che non cambia è il suo magnetismo. Oltre al fattore estetico, innegabilmente dalla sua perte, De Angelis riesce a infondere una naturale ironia al suo personaggio, il che ne smussa gli spigoli, rendendo anche quelli gradevoli. Lidia Poët è irresistibile. La sua voce roca e il suo atteggiamento anticonformista la fanno camminare in equilibrio tra passato e presente, tra la contemporaneità e la modernità, sempre credibile e in parte.
Chiaramente non è sola! Con lei tornano Eduardo Scarpetta e Pier Luigi Pasino contraltari perfetti alla sua energia. New entry della serie è Gianmarco Saurino come il procuratore del Re Fourneau, un uomo giusto e aperto, che nonostante il ruolo istituzionale riconosce il valore di Lidia. A questo personaggio viene affidato non solo il compito di aggiungere un ulteriore punto di vista alla storia e su Lidia stessa, ma rappresenta anche una possibile apertura verso un mondo in cui le qualità delle persone vengono riconosciute indipendentemente dal genere. Un personaggio forse troppo moderno per l’epoca, ma che parla benissimo a noi oggi.
La serie continua a parlare alla nostra società
E a proposito di “epoca”, la serie riesce a trattare temi profondamente rilevanti, come l’emancipazione femminile e il diritto di voto per le donne, senza scadere in toni didascalici. Lidia non combatte solo per il riconoscimento professionale che ormai sembra inarrivabile (l’Albo degli Avvocati sembra allontanarsi per sempre), ma per il cambiamento di un’intera società che guarda con sospetto l’evoluzione della donna. Attraverso diversi personaggi, La legge di Lidia Poët offre una riflessione sull’importanza di avere il coraggio di sfidare le convenzioni sociali ma anche il proprio ruolo e i propri limiti: da Enrico, a Lidia, passando per Marianna e Teresa, ogni personaggio trova il modo di oltrepassare i limiti del loro ruolo per costruire un pezzetto di modernità.
Un’eroina affascinante
Ogni episodi di La legge di Lidia Poët racconta un caso particolare e per ogni situazione le circostanze sono ricche e diverse, avvincenti, oscure ma senza mai mettere completamente da parte quello spirito ironico che anima la protagonista.
Certo è che la serie non può dirsi un manuale di storia, ma per fortuna la fiction ci consente di chiudere un occhio su queste incongruenze, un favore di un intrattenimento genuino che prova anche a parlare alla testa dello spettatore. Lidia Poët non è solo un’avvocata che combatte contro le ingiustizie, ma diventa anche figura simbolica, rappresenta la determinazione e il coraggio di tutte le donne che hanno lottato per l’uguaglianza e che ancora lo fanno.
La legge di Lidia Poët
Sommario
Lidia Poët non è solo un’avvocata che combatte contro le ingiustizie, ma diventa anche figura simbolica, rappresenta la determinazione e il coraggio di tutte le donne (e di qualche uomo) che hanno lottato per l’uguaglianza e che ancora lo fanno. Come la sua protagonista, anche la serie migliora e si evolve.