Resta con me, recensione del primo episodio della serie Rai

Da un'idea di Maurizio De Giovanni, diretta dalla regista de Il paradiso delle signore, Monica Vullo, la serie con Francesco Arca prende il via il 19 febbraio.

Francesco Arca seduto alla scrivania
Set della serie TV "L'ultimo spettacolo!" di Monica Vullo. Nella foto Francesco Arca. Foto di Gianni Fiorito Questa fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d'autore è della società cinematografica e del fotografo assegnato dalla società di produzione del film e può essere riprodotto solo da pubblicazioni in concomitanza con la promozione del film. E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Gianni Fiorito. Set of TV series "L'ultimo spettacolo!" by Monica Vullo. in the picture Francesco Arca. Photo by Gianni Fiorito This photograph is for editorial use only, the copyright is of the film company and the photographer assigned by the film production company and can only be reproduced by publications in conjunction with the promotion of the film. The mention of the author-photographer is mandatory: Gianni Fiorito.

Da domenica 19 febbraio arriva su Rai Uno Resta con me, la nuova serie tv con Francesco ArcaLaura Adriani, nata da un’idea di Maurizio De Giovanni e diretta da Monica Vullo – già regista di numerosi progetti Rai Fiction – Il paradiso delle signore, Un passo dal cielo 3, Don Matteo (stagioni 9 e 10), I Bastardi di Pizzofalcone 3, solo per citarne alcuni. Ricco il cast, che oltre ai due protagonisti può contare su una presenza inossidabile delle fiction Rai come Antonio Milo e su Maria Pia Calzone.

 

La trama di Resta con me

Alessandro Scudieri, Francesco Arca, è il vicequestore della Mobile di Napoli ed è da tempo sulle tracce di una pericolosa banda di criminali. Per verificare una segnalazione ricevuta riguardo ad essa, va a pranzo in un ristorante sul lungomare, portando con sé la moglie Paola, Laura Adriani, in attesa del loro primo figlio, convinto che si tratti di una faccenda semplice e senza rischi. Purtroppo, però, la coppia resta coinvolta in una sparatoria all’interno del ristorante e Paola perde il bambino. Il loro rapporto è profondamente segnato dall’evento e Paola non riesce più a fidarsi di Alessandro. Quando l’amico d’infanzia di Alessandro, Gennaro, viene ucciso, il vicequestore si fa carico di Diego, Mario Di Leva, il figlio dell’amico. Decide perciò di portarlo a casa con sé. Paola è inizialmente contraria, ma poi sceglie di accettare questa presenza, finchè con il Tribunale dei Minori, presso cui è giudice, non troverà una sistemazione più idonea per il bambino. Nel frattempo Alessandro, che si sente responsabile per quanto accaduto a Paola e per la crisi del loro rapporto, chiede di unirsi ad un’unità di intervento speciale, che lavora solo di notte. Così, i due resteranno distanti, ma riusciranno ad occuparsi di Diego, mentre cercano di ridare un senso alle proprie vite.

Una nuova serie crime della Rai, da un’idea di Maurizio De Giovanni

Invitare il pubblico ad appassionarsi all’ennesima serie crime, poliziesca proposta dalla Rai, peraltro dopo diversi precedenti, anche di grande successo, è una bella sfida. Basterebbe citare quelle che, come Resta con me, hanno a che fare con Maurizio De Giovanni: I Bastardi di Pizzofalcone, Il Commissario Ricciardi, Mina Settembre. Sicuramente, vi è l’idea che lo scrittore partenopeo sia una specie di re Mida e che tutto ciò a cui dà in qualche modo il via possa diventare oro, visti i precedenti. Non tutto però è così scontato, anche perchè per Resta con me non si parte da suoi romanzi di successo, che hanno già ottenuto un grande seguito, come nei casi succitati. Qui, De Giovanni porta “solo” un’idea, tutta da sviluppare e costruire.

Buoni spunti, ancora non valorizzati a pieno

Resta con me ha diversi buoni spunti, anche elementi di novità, che possono incuriosire e interessare lo spettatore. C’è, ad esempio, l’idea di raccontare una Napoli notturna, assai poco raccontata finora. Tuttavia, nella prima serata della serie, l’azione avviene ancora prevalentemente di giorno e non emerge molto questo aspetto inedito di Napoli. Stessa cosa si può dire per l’ambientazione sotterranea. La banda cui dà la caccia il commissario Scudieri, interpretato da Francesco Arca, infatti, agisce nei sotterranei della città. Questo elemento, però, non trova ancora spazio nel primo episodio, ma viene solo accennato. Ciò sicuramente fa crescere la curiosità nello spettatore. Si attende che questo elemento venga sviluppato adeguatamente in seguito.

Resta con me, una squadra molto omogenea

Francesco Arca, Laura Adriani e Mario di Leva
Set della serie TV “L’ultimo spettacolo!” di Monica Vullo.
Nella foto Francesco Arca, Laura Adriani e Mario Di Leva.
Foto di Gianni Fiorito
Questa fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d’autore è della società cinematografica e del fotografo assegnato dalla società di produzione del film e può essere riprodotto solo da pubblicazioni in concomitanza con la promozione del film.
E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Gianni Fiorito.
Set of TV series “L’ultimo spettacolo!” by Monica Vullo.
in the picture Francesco Arca, Laura Adriani and Mario Di Leva.
Photo by Gianni Fiorito
This photograph is for editorial use only, the copyright is of the film company and the photographer assigned by the film production company and can only be reproduced by publications in conjunction with the promotion of the film.
The mention of the author-photographer is mandatory: Gianni Fiorito.

Il focus del progetto Resta con me vogliono essere le relazioni personali e i caratteri dei singoli personaggi. L’intenzione è quella di creare una squadra di poliziotti con varie sensibilità, vari tipi umani, differenti età e caratteri, così che il pubblico possa affezionarsi e riconoscersi nell’uno o nell’altro personaggio. Qualcosa però, almeno nel primo episodio, sembra non funzionare benissimo. Gli attori, pur bravi, rappresentano tutti caratteri “medi”, senza grossi tratti distintivi, non troppo distanti per età, salvo un paio di eccezioni. Sono un gruppo forse troppo omogeneo. In questi casi, invece, a vincere ed avvincere il pubblico è proprio la forte tipicità di ciascun personaggio. E’ difficile trovarne qui uno che spicchi, che catturi al primo sguardo o alla prima scena. Questo stupisce, se si pensa al team di sceneggiatori che ha dato vita alle otto puntate della serie. Donatella Diamanti, ideatrice del soggetto originale e guida del team di sceneggiatura, è stata infatti affiancata da un corposo gruppo di lavoro: Mario Cristiani, Fabrizia Midulla, Giovanni Galassi, Angelo Petrella e Tommaso Renzoni. Eppure, nella prima serata, la squadra Mobile di Napoli non coinvolge fino in fondo.

Il cast e le interpretazioni di Resta con me

Dal punto di vista attoriale, i protagonisti, Francesco Arca e Laura Adriani, si trovano di fronte alla sfida di dare corpo a un dramma come la perdita di un figlio, non facile da rappresentare. I due non conquistano pienamente lo spettatore. Adriani ha una efficacia altalenante. Arca sembra comunicare poco con la sua espressività. Inoltre, il suo accento, tra il toscano e il napoletano, non convince molto, dando vita a un ibrido forse non necessario. Il resto del cast è composto da Antonio Milo, che interpreta Salvatore Ciullo, non molto presente nella prima serata della serie, come anche Chiara Celotto, nei panni di Linda Fiore, che saranno i nuovi colleghi di Alessandro. Arturo Muselli è Marco, amico e collega di Alessandro. Fanno parte della vecchia squadra di Scudieri anche Alessia Spada, cui dà corpo Angela Ciaburri, Stefano D’Angelo e sua sorella Ilaria, interpretati da Amedeo Gullà e Claudia Tranchese. Raffaella Rea, Gemma, e Liliana Bottone, Vittoria, vestono invece i panni delle sorelle di Paola, mentre Nunzia Raimondi, interpertata da Maria Pia Calzone, è il capo della squadra Mobile. Nel complesso le interpretazioni sono abbastanza convincenti, ma non colpiscono in modo particolare. Un’eccezione è Angela Ciaburri, forse per il carattere deciso del suo personaggio, che si distacca un po’ dalla medietas di cui si parlava in precedenza, ma anche per il piglio con cui l’attrice lo affronta. L’unico però a spiccare davvero è il piccolo Mario Di Leva, che interpreta Diego con la spontaneità e la simpatia necessaria per conquistare il pubblico.

In attesa di uno scatto in avanti

Molti i temi affrontati, sia dai singoli casi proposti, che dal filo narrativo orizzontale della storia: maternità, affido, crisi delle relazioni di coppia, legame tra sorelle, amicizia. Si resta in attesa che questa si sviluppi e i personaggi crescano, dispiegando a pieno il loro potenziale, e riescano ad avvincere davvero lo spettatore. Come si attende che Napoli, nella sua dimensione meno raccontata, diventi l’altra protagonista del progetto. L’auspicio è che ciò accada nei successivi episodi. Nel frattempo, ci si può godere una perla come Resta, resta cu’mme’ di Pino Daniele, che accompagna i titoli di testa della serie. Piacevoli anche le musiche originali di Andrea Guerra. Resta con me arriva da domenica 19 febbraio in prima serata su Rai Uno.

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Giornalista pubblicista e insegnate, collabora con Cinefilos.it dal 2010. E' appassionata di cinema, soprattutto italiano ed europeo. Ha scritto anche di cronaca, ambiente, sport, musica. Tra le sue altre passioni, la musica (rock e pop), la pittura e l'arte in genere.
resta-con-me-3Resta con me ha diversi buoni spunti che possono incuriosire e interessare lo spettatore. I personaggi rappresentano forse un gruppo troppo omogeneo e le interpretazioni non colpiscono in modo particolare. Si resta in attesa che storia e personaggi dispieghino a pieno il loro potenziale.