Scott Pilgrim Takes Off: recensione della serie Netflix

Dal 17 novembre, su Netflix, ci sono gli otto episodi della serie che trasforma il personaggi animati i protagonisti del fumetto di Bryan Lee O’Malley.

Scott Pilgrim Takes Off recensione

Vero e proprio fenomeno cross-mediale, Scott Pilgrim sbarca anche sul piccolo schermo, con una ri-narrazione delle avventure dei personaggi di Bryan Lee O’Malley, grazie alla collaborazione tra Netflix e lo studio d’animazione Science Saru. Composta da soli 8 episodi, la serie aveva promesso, già dalle prime immagini promozionali, di riportare i fan nel cuore di quell’immaginario visivo, con un ritmo serrato e una narrazione brillante.

 

Scott Pilgrim Takes Off, torna il cast originale

Il primo punto di forza della serie, a scatola chiusa, è la scelta di produzione di richiamare a rapporto tutto il cast che aveva recitato nell’adattamento in live action dei fumetti di O’Malley del 2010 e diretto da Edgar Wright, che qui compare in veste di produttore. E così rispondono alla chiamata praticamente tutti: Michael Cera, Mary Elizabeth Winstead, Kieran Culkin, Anna Kendrick ma anche gli ormai famosissimi Chris Evans e Brie Larson, proprio tutti i protagonisti del film di Wright ci hanno tenuto a riportare in auge questa storia e questi personaggi così amati del panorama pop contemporaneo.

Questo tocco di continuità, oltre a rievocare il live-action del 2010 per i più affezionati, sembrava anche essere una dichiarazione di intenti e implicitamente di fedeltà al lavoro di adattamento già fatto all’epoca da Wright e dalla sua squadra. E invece no. La storia di Scott Pilgrim Takes Off percorre binari completamente differenti, pur partendo dallo stesso spunto narrativo: Scott, un ragazzo squattrinato e senza un progetto nella vita, si innamora di Ramona e vuole uscire con lei, ma non sa che per conquistare la ragazza dovrà sconfiggere i suoi malvagi sette ex.

Al timone del progetto c’è, insieme a Netflix che mette a disposizione degli abbonati gli episodi dal 17 novembre, o studio giapponese Science Saru noto per il suo lavoro su Star Wars: Visions. Il lavoro di Saru si caratterizza per un’estetica presa in prestito dalle pagine del fumetto e per l’adozione dal film di Wright di tutte quelle ormai famose idee visive che nel tempo hanno un po’ cambiato la storia del cinema, forzandone il linguaggio e ampliandone le potenzialità.

Il cambio di prospettiva

Scott Pilgrim Takes Off comincia quindi come un adattamento fedele che però, dopo i primi due episodi, cambia completamente strada e comincia a raccontare una storia diversa che mette al centro dell’avventura e del viaggio per “salvare Scott” la stessa Ramona. Un cambiamento di prospettiva che, più che figlio della contemporaneità sembra dare spazio all’esigenza di cambiare le carte in tavola per dare nuova freschezza alla storia che fumetto e film avevano così ben raccontato e anche per sfuggire dal facile schematismo che la storia originale comporta.

Il risultato è un’apertura del materiale originale alla novità e alla plasmabili della storia, delle storie in generale, e si dimostra estremamente dinamica, soprattutto perché il grande numero di personaggi, tutti amati dal pubblico e tutti con una loro specifica particolarità in grado di tenere la scena, permette di cambiare il punto di vista e di arricchire il numero di trame e storie che vengono raccontate. Nella seconda parte della serie, questa scelta paga il prezzo di una eccessiva confusione, tuttavia si tratta comunque di un lavoro prezioso per quello che riguarda la malleabilità di trame e caratteri all’interno di un universo, sempre quello di Scott, che sembra in continua espansione e predisposto ad farsi arricchire da novità.

Nonostante i grandi cambiamenti apportati alla trama e la maggiore ricchezza di livelli rispetto alla storia a fumetti e al film del 2010, Scott Pilgrim Takes Off è un buon esempio di come un franchise si può sviluppare e crescere, diventando fattivamente cross-mediale, cambiando l’ordine degli elementi e risultando sempre ben riconoscibile. Anche nella sua iterazione animata seriale, il cuore di Scott rimane quello di una commedia romantica e divertente, e questo è quello che alla fine conta di più.

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