Shining Vale: recensione della serie con Courteney Cox

Shining Vale recensione serie tv

Arriva il 6 marzo su Starzplay Shining Vale, una nuova serie che fa della mescolanza dei generi il suo punto forte: una commedia familiare molto scorretta e affilata che si intreccia con la ghost story e con i racconti della grande tradizione horror.

 

La trama di Shining Vale

Nata dalla mente di Sharon Horgan e Jeff Astroff, la serie racconta della famiglia Phelps, che dalla city si trasferisce in provincia, in Connecticut, in una grande casa molto antica. Li incontriamo proprio il giorno del trasloco, in macchina: Terry, il padre, chiacchierone e volitivo, che si sforza di tenere alto il morale della famiglia; Gaynor, adolescente sveglia, arrabbiata con i genitori per questo trasferimento, tutta rispostacce e smartphone; Jake, ragazzino geek, con una consolle in mano, che vive con il suo visore VR incollato alla faccia. Infine lei, Patricia, la nostra eroina, seduta stancamente sul sedile del passeggero, guarda con aria assente dal finestrino, mentre la sua famiglia bisticcia e cerca di parlare tutta insieme, è distratta da qualcosa, una fantasia o un ricordo, un momento di passione travolgente con un uomo che non è suo marito (ci vengono mostrate le immagini).

Una volta arrivati in questa casa enorme e scricchiolante, Patricia capisce subito che c’è qualcosa di strano, comincia a sentire e vedere cose che non è certa esistano davvero. Man mano che la storia si evolve scopriamo più cose: il motivo per cui la famiglia si è trasferita, le motivazioni di Gaynor nel voler seguire determinati corsi alla nuova scuola, le strane realtà virtuali che vive Jake, il rapporto di Terry con una sua collega, l’esigenza di Patricia di rimettersi a scrivere e pubblicare il suo secondo romanzo, dopo il successo travolgente, tanti anni prima, di un romanzo pruriginoso e vendutissimo.

Shining ValeCourteney Cox regina di Shining Vale

Shining Vale è il nome della cittadina in cui si svolge la vicenda, come è già accaduto a serie di grande successo, ad esempio Twin Peaks (che viene alla mente perché nel cast di questa serie Starzplay c’è anche Sherilyn Fenn, l’adorata Audrey Horne). Il nome del luogo in cui si svolge una vicenda con contorni macabri conferisce al luogo stesso, che racconta la storia, un’aura macabra, che contribuisce a costruire l’atmosfera di mistero. Quello che però ha di particolare Shining Vale è che questa atmosfera di inquietudine è costantemente squarciata dalla commedia. C’è un’anima comica, divertente, dissacrante nella serie che è irresistibile, merito forse del talento comico di Courteney Cox che ruba la scena a chiunque e in alcune situazioni fa affiorare alla mente la sua brillante Monica Geller. 

Ma tanto era ligia e precisa la protagonista di Friends quanto disordinata, incasinata e nevrotica è Patricia, la cui sensibilità la mette in comunicazione con un mondo che non capisce e che tenta di spaventarla, se non fosse che lei, in un colpo da maestro prova a sfruttare questo mistero, che ha il volto e le apparenze evanescenti di Mira Sorvino, a suo vantaggio. 

Shining Vale non fa mai veramente paura, ma alla fine di ogni episodio si sente la bruciante e irrefrenabile esigenza di sapere “cosa succede dopo?”, e in un panorama televisivo (e di piattaforma) saturo di storie, è un pregio notevole. 

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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