The Walking Dead: World Beyond, recensione dello spin off della serie AMC

Dopo l'apocalisse zombie l'uomo ha trovato il modo di andare avanti e costruire una società civilizzata, questo è il racconto di quanto è accaduto.

The Walking Dead: World Beyond

A poche settimane dall’annuncio che la numero 11 sarà l’ultima stagione di The Walking Dead, arriva su Amazon Prime Video The Walking Dead: World Beyond, lo spin off della serie nata dai fumetto di Robert Kirkman che si presenta come primo arco narrativo ambientato nel mondo post apocalisse. La serie sarà infatti formata da due stagioni di 10 episodi da 60 minuti l’uno ed esordisce il 2 ottobre sulla piattaforma streaming di Amazon Prime.

 

La storia sfocia in una nuova mitologia e la storia che segue la prima generazione cresciuta in una civiltà sopravvissuta del mondo post-apocalittico. Due sorelle insieme a due amici lasciano un luogo sicuro e di conforto per affrontare i pericoli, conosciuti e sconosciuti, viventi e non morti per compiere una missione importante. Inseguiti da coloro che desiderano proteggerli e da coloro che desiderano fermarli, la loro avventura sarà una storia di crescita e trasformazione che si svolge su un terreno pericoloso, mentre i protagonisti sfidando tutto ciò che sanno sul mondo, su se stessi e sui rispettivi compagni di viaggio. Alcuni diventeranno eroi. Alcuni diventeranno cattivi. Ma tutti troveranno le verità che cercano.

The Walking Dead: World BeyondIl mondo oltre The Walking Dead si preannuncia un mondo ricco. Oltre la serie regolare e The Walking Dead: World Beyond, infatti, c’è la già affermata Fear The Walking Dead e l’annunciato e attesissimo spin-off che vedrà protagonisti Daryl e Carol, ovvero Norman Reedus e Melissa McBride, trai protagonisti più amati della serie regolare. Un format che quindi, ormai lontanissimo dalle sue premesse cartacee, continua a svilupparsi e ingrandirsi, con un buon successo di pubblico e un esito artistico sempre molto elevato.

The Walking Dead: World Beyond, teen drama e l’apocalisse

Infatti, al netto dell’inevitabile ripetitività dello show, che ormai abbiamo capito, potrebbe andare avanti per sempre, The Walking Dead: World Beyond si conferma un prodotto ben scritto e curato, afflitto solo dalla totale mancanza di novità. Certo, in questo caso si fa un balzo in avanti nel tempo e si prova a mescolare il teen movie con il genere apocalittico, tuttavia la curiosità scarseggia.

Totalmente casuale sembra invece l’unico elemento di interesse dello show, ovvero il parallelo uno a uno con la contemporaneità. Il storia racconta infatti di una società civilizzata che ha imparato a convivere con il virus e con le sue implicazioni. E tutto questo sembra terribilmente attuale.

A produrre la serie, oltre alla AMC artefice del grande successo dello show madre, ci sono Scott M. Gimple e Matt Negrete, anche loro proveniente da The Walking Dead, e una serie di volti nuovi e carismatici, tra cui Alexa Mansour (The Resident), Aliyah Royale, Hal Cumpston, Nicolas Cantu, Annet Mahendru (The Americans), Nico Tortorella (Younger) e Julia Ormond (Gold Digger, Temple Grandin, Mad Men).

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
the-walking-dead-world-beyond-spin-off-amcThe Walking Dead: World Beyond si conferma un prodotto ben scritto e curato, afflitto solo dalla totale mancanza di novità. Certo, in questo caso si fa un balzo in avanti nel tempo e si prova a mescolare il teen movie con il genere apocalittico, tuttavia la curiosità scarseggia.