Sarah, fresca di divorzio, cerca di rifarsi una vita assieme alla figlia Elissa in una ridente cittadina di provincia ( il film è stato in realtà girato a Ottawa, una delle maggiori città del Canada); ci sarà però ben poco da ridere quanto le due scopriranno che la casa dove sono andate ad abitare è stata teatro di una strage e le cose si faranno decisamente tetre allorché la giovane Elissa intreccerà una relazione con l’oscuro Ryan, unico sopravvissuto di quegli eventi; alle prese coi paurosi misteri che aleggiano attorno alla loro casa, le due troveranno un sostegno in un agente della polizia locale.
Un thriller apparentemente sul punto di sfociare nell’horror: è l’opera seconda del regista britannico Mark Tonderai, personalità che, se non poliedrica, bisognerebbe quanto meno irrequieta: dj radiofonico, arrivato a collaborare col BBC Radio 4 prima, autore ed attore televisivo poi e infine appunto regista, che esordisce nel 2009 con Hush, altra opera a cavallo tra thriller ed horror che, riecheggiando Duel, narrava di una giovane coppia divenuta oggetto della persecuzione di un camionista e del suo autotreno.
Il regista inglese sembra voler continuare su quella strada, offrendo con House At The End Of The Street la sua personale lettura del classico ‘topos’ della casa maledetta, declinandolo, a quanto pare, nell’altrettanto battuto sentiero al confine in cui la violenza di eventi spiegabili razionalmente si colora di tinte soprannaturali… Niente di nuovo sotto il sole, se non fosse che il film si fregia della partecipazione, nel ruolo di Elissa, di Jennifer Lawrence, fresca vincitrice dell’Oscar; a fianco a lei Elizabeth Shue, ex giovane promessa la cui carriera negli ultimi anni sembra essersi un pò arenata. Gli appassionati di serie tv riconosceranno nel poliziotto il volto di Gil Bellows, trai principali protagonisti di Ally McBeal, serie che andò per la maggiore tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo secolo, il quale in seguito ha alternato piccoli ruoli sul grande schermo ad altre comparsate televisive (Smallville, Flash Forward); nel ruolo dell’inquietante Ryan, Max Theriot, visto in Jumper, in Chloe di Atom Egoyan e più recentemente ne Il cacciatore di anime di Wes Craven.
Uscito negli USA lo scorso autunno (e quindi diversi mesi prima che Jennifer Lawrence vincesse l’Oscar) House At The End Of The Street è stato un autentico successo commerciale: piazzatosi direttamente al numero uno del box office nel giorno di uscita, ha finora raccolto quasi 43 milioni di dollari, che ne fanno un’autentica gallina dalle uova d’oro, visto il costo, di poco inferiore ai 7 milioni. A fronte del giudizio positivo del pubblico, meno lusinghiere sono state le reazioni della critica, che ha lodato soprattutto l’interpretazione della Lawrence, capace a detta di molti di nobilitare un film all’insegna del ‘già visto’.
A questo punto, non resta che aspettare il prossimo 23 maggio, quando il film sbarcherà nelle sale, col titolo di Hates – House At The End Of The Street (il senso dell’aggiunta della parola ‘Hates’ al titolo originale sfugge, ma si sa che spesso e volentieri quando i titoli dei film stranieri vengono tradotti in italiano la logica è un optional…).