Il GGG secondo Steven Spielberg: bellezza e diversità

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Arriva questo 30 dicembre al cinema Il GGG – il Grande Gigante Gentile. Trasformare la diversità in rara bellezza e accoglierla come ricchezza. Il cinema di Steven Spielberg ci ha insegnato, da sempre, anche questo.

 

Il GGG – il Grande Gigante Gentile, la magia di Dahl

Uscito nel Regno Unito nel luglio del 2016, per il pubblico italiano, il film sarà un regalo di chiusura d’anno che aiuterà anche i più grande a sentire la magia di dicembre perché, non importa quanto siamo cresciuti, se pensiamo a quanti degli adulti di oggi siano diventati tali insieme ai film di Spielberg e a quanti siano affezionati alla letteratura di Roald Dahl. Un’accoppiata, quella del regista e lo scrittore che è stata attesa perché è da sempre sembrata naturale: Spielberg era già entrato nel mondo dello scrittore quando, nel 1984 era stato produttore esecutivo de I Gremlins diretto da Joe Dante. Oggi, il connubio si fa più vivo nella veste di Spielberg che conosciamo meglio, quella del regista delle storie di infanzia e scoperta, crescita e consapevolezza. Il testo originale, datato 1982, narra dell’amicizia tra Sophie, una bambina rimasta orfana e un gigante creatore di sogni, nata in una notte in cui, mentre tutti dormono, la nostra protagonista si attarda a leggere sotto le coperte… di nascosto perché leggere a quell’ora è proibito. E il proibito, si sa, dà l’opportunità di conoscere, a chi osa sfidarlo, le più grandi avventure.

Cosa Il GGG ha in comune con E.T. – L’extraterrestre?

Il GGG 3Alla notizia che Spielberg avrebbe dato una sua interpretazione de Il GGG – il Grande Gigante Gentile, è impossibile non pensare a un indiretto revival del successo e della poesia che ha portato sul grande schermo con E.T. – L’extraterrestre  (con il quale il GGG condivide tra l’altro la sceneggiatrice, Melissa Mathisson) ed è altrettanto impossibile non avere altissime aspettative sul nuovo viaggio verso terre e popoli sconosciuti che ci propone. In uscita domani, venerdì 30 dicembre 2016, il film è il secondo lungometraggio ispirato al racconto dello scrittore anglo-norvegese che quest’anno avrebbe compiuto 100 anni: lo ha infatti preceduto il film d’animazione britannico Il mio amico gigante (1989).

Il trailer ci promette effetti visuali fantastici – basti pensare al fatto che, prima ancora di essere realizzato, è stato previsualizzato in digitale -, ma anche uno snodo narrativo tradizionale e lineare che fa della semplicità il suo reale punto di forza.

Il GGG: un progetto lungo 25 anni

Il GGGLo stesso Spielberg ha dichiarato che realizzare un film sul racconto di Roald Dahl è un sogno che ha da ben 25 anni, poiché, come nella maggior parte dei suoi film, parla di una storia tra la paura e la più forte curiosità, tra il profondo, tenebroso mistero e la meraviglia nello svelarlo… ma anche tanto humor: l’estratto della scena della colazione del Gigante a casa della regina ne è un valido esempio.

Il GGG segna anche il debutto sul grande schermo di Ruby Barnhill, scelta tra numerosissimi aspiranti piccoli attori. Se Spielberg può essere infatti semplicisticamente considerato un regista per bambini (grandi e piccoli), non è da sottovalutare il suo talento di regista di bambini, un talento che sembra gli sia connaturato perché è proprio lui a non aver mai perso lo spirito di un bambino che gli permette di lasciare libera l’immaginazione e di creare, come il protagonista del suo ultimo film, incantevoli sogni, in cui la tecnologia è una materia che si mette al servizio delle più “antiquate” emozioni.

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