Belle & Sebastien: il film è tratto da una storia vera?

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Belle & Sebastien (qui la recensione) è un film d’avventura per famiglie diretto da Nicolas Vanier e uscito nel 2013, che ha conquistato il pubblico con la sua ambientazione mozzafiato, la tenerezza del rapporto tra un bambino e il suo cane, e una narrazione semplice ma coinvolgente. Ambientato durante la Seconda guerra mondiale sulle Alpi francesi, il film racconta la storia di Sébastien, un orfano solitario che stringe un legame profondo con una grande cagna dei Pirenei, Belle, inizialmente temuta dagli abitanti del villaggio. Il film mescola così elementi di formazione, melodramma storico e avventura naturalistica, con un tono emotivo e genuino che lo rende adatto a spettatori di tutte le età.

Il successo del film ha portato alla realizzazione di due sequel e a un reboot animato, a conferma della potenza narrativa dell’universo creato. Belle & Sebastien ha infatti ricevuto consensi per la sua capacità di raccontare il coraggio, l’amicizia e la libertà con uno stile visivo fortemente ancorato al paesaggio alpino, diventato esso stesso protagonista del racconto. Per tematiche e atmosfere, può essere accostato ad altri film che valorizzano il legame tra bambini e animali in contesti storici o naturali, come Il mio amico Nanuk, Zanna Bianca o Il richiamo della foresta. Ma rispetto a questi titoli, Belle & Sebastien mantiene una forte impronta europea, più delicata e contemplativa.

Nel prosieguo dell’articolo, approfondiremo una delle domande più frequenti che il film solleva nello spettatore: Belle & Sebastien è tratto da una storia vera? Vedremo insieme quali sono le origini del racconto, analizzando le fonti letterarie e audiovisive che hanno ispirato questa emozionante storia, e chiariremo se alla base di questo legame speciale tra un ragazzo e il suo cane si nasconda anche un nucleo di realtà storica o personale.

Tchéky Karyo, Urbain Cancelier, Andreas Pietschmann e Félix Bossuet in Belle & Sebastien
Tchéky Karyo, Urbain Cancelier, Andreas Pietschmann e Félix Bossuet in Belle & Sebastien

La trama di Belle & Sebastien

Nel pieno dell’occupazione tedesca, gli abitanti del piccolo villaggio di Saint-Martin-de-Queyrières aiutano segretamente gli ebrei a raggiungere la Svizzera. Tuttavia i soldati nazisti non sono l’unico pericolo che devono affrontare: il paesino, infatti, è sotto il continuo attacco di una bestia misteriosa che distrugge senza pietà le greggi indifese. Nel frattempo le giornate di Sebastien, rimasto orfano di entrambi i genitori, scorrono sui monti senza grandi colpi di scena, facendolo diventare sempre di più un bambino solitario e triste.

La sua vita cambia radicalmente quando un giorno, sulla via per Saint-Martin, incontra un grande cane selvatico ricoperto di fango. Quella che da tutti è considerata la famigerata bestia, in realtà, diventa in poco tempo la migliore amica del ragazzino, che la chiamerà Belle. I due diventano inseparabili, anche se Sébastien sceglie di tenere per sé la loro amicizia, con l’intento di proteggere l’animale. Il loro segreto, però, viene alla luce quando, durante una passeggiata, si imbattono in due soldati nazisti.

Uno di questi è il tenente Peter (Andreas Pietschmann), arrivato nel villaggio per porre fine alla fuga degli ebrei: durante lo scontro, Belle cerca di difendere a tutti i costi il suo amico, finendo per aggredire una delle guardie. È proprio allora che la pattuglia tedesca decide di aprire una battuta di caccia per stanare e uccidere la bestia, coinvolgendo anche gli abitanti del paese. Sébastien tenterà l’impossibile per salvare la sua fedele compagna di viaggio.

Félix Bossuet in Belle & Sebastien

Belle & Sebastien è una storia vera?

Nonostante la sua ambientazione storica e il tono realistico, Belle & Sebastien non è tratto da una storia vera. Il film si basa sull’omonimo romanzo per ragazzi scritto da Cécile Aubry, pubblicato nel 1966. L’autrice, nota anche per il suo lavoro come attrice e sceneggiatrice, ideò questa storia ispirandosi all’amore per la natura e per gli animali, ma anche alla figura di suo figlio, Mehdi El Glaoui, che interpretò il protagonista nella serie televisiva originale francese trasmessa tra il 1965 e il 1970. Il personaggio di Sébastien nasce quindi più da un immaginario personale e poetico che da un fatto di cronaca, anche se inserito in un contesto storico realistico come quello della Seconda guerra mondiale.

Aubry dichiarò poi in più occasioni di essersi ispirata ai paesaggi montani dei Pirenei, dove amava trascorrere del tempo, e al fascino delle grandi razze canine da montagna, come i Patou, fedeli e protettivi. Il romanzo, così come la serie televisiva e i successivi adattamenti cinematografici, costruisce quindi una storia dal forte impatto emotivo, ma del tutto romanzata. Il successo del racconto ha attraversato i decenni, grazie alla sua semplicità narrativa e ai valori universali di amicizia, lealtà e libertà che trasmette, soprattutto attraverso il legame tra il giovane protagonista e la sua cagna.

Detto ciò, sebbene Belle & Sebastien sia frutto di finzione, non mancano nella realtà storie simili, soprattutto nei contesti rurali o montani durante periodi di guerra, dove cani e bambini si trovavano a condividere esperienze di sopravvivenza, fuga o resistenza. Durante la Seconda guerra mondiale, in particolare, molte famiglie e comunità nelle zone alpine ebbero un ruolo attivo nel proteggere rifugiati e partigiani, e il coinvolgimento di animali in queste dinamiche, come sentinelle o compagni fedeli, è ben documentato. Tuttavia, la vicenda di Sébastien e Belle rimane una narrazione originale e simbolica, più che una ricostruzione storica.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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