L’ultima casa a sinistra: la spiegazione del finale del film horror

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Del trio di remake di Wes Craven apparsi negli anni 2000, L’ultima casa a sinistra (2009) di Dennis Iliadis è stato probabilmente il più divisivo tra il pubblico e la critica, e certamente il più controverso nel suo allontanamento dall’originale. Quell’horror di vendetta cupo e nichilista provocò un forte shock con il suo inebriante cocktail di violenza grafica, torture sessuali e abusi giustapposti a momenti stridenti di commedia nera, il tutto sostenuto da una campagna promozionale sensazionalistica.

Sebbene il remake del 2009 rimanga fedele alla trama e al tono dell’originale, molti aspetti del film di Iliadis hanno suscitato un misto di indignazione e di elogi da parte della critica, tra cui la fusione di una brutalità selvaggia con valori di produzione raffinati. Ma è stato il finale di questo remake de L’ultima casa a sinistra, con il suo importante allontanamento dalla visione originale di Craven, a dividere tutti coloro che hanno visto il film.

Poche semplici differenze sembrano infatti essere bastate per offrire un messaggio piuttosto diverso, controverso e sui cui ancora oggi si dibatte. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a L’ultima casa a sinistra. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L'ultima casa a sinistra trama

La trama e il cast di L’ultima casa a sinistra

Il film segue le vicende della famiglia CollingwoodJohn, sua moglie Emma, e la loro figlia Mari, una ragazzina nel pieno dell’adolescenza – che si trova in vacanza nella propria casa sul lago. Appena arrivati, la giovane va a trovare la sua amica Paige, che lavora in un piccolo negozio locale. Qui le due incontrano Justin, che si intuisce sin da subito non avere buone intenzioni: in cambio di un pacchetto di sigarette, offre alle ragazze della marijuana e le invita per quello stesso pomeriggio nella sua stanza di albergo.

Ma quando Mari e Paige arrivano al motel quello che trovano cambierà completamente le loro vite: poco dopo infatti giungono anche Krug, padre del ragazzo ed evaso di prigione, lo zio Francis e Sadie. La gang, inseguita dalla polizia in seguito alla fuga, decide di scappare prendendo in ostaggio le due amiche. Le cose, tuttavia, non andranno affatto secondo i loro piani e ben presto orrore e desiderio di vendetta dilagheranno senza fine.

Ad interpretare Johh, Emma e Mari Collingwood si ritrovano gli attori Tony Goldwyn, Monica Potter e Sara Paxton. Goldwyn, inizialmente, non voleva recitare nel film per via della sua eccessiva violenza, ma si convinse dopo aver incontrato il regista. Nel ruolo dell’amica Paige vi è l’attrice Martha MacIsaac, mentre Justin è interpretato da Spencer Treat Clark. Garret Dillahunt interpreta Krug Stillo, mentre Riki Linhome è Sadie e l’attore Aaron Paul, in quegli anni distintosi per il ruolo di Jessie Pinkman in Breaking Bad, interpreta Francis “Frank” Stillo.

L'ultima casa a sinistra Aaron Paul

La spiegazione del finale del film

Veniamo ora al finale del film. Nella conclusione dell’originale di Craven del 1972, sia Mari che Phyllis sono state spietatamente torturate e massacrate. L’ultima volta che vediamo Mari, inciampa nel lago e viene colpita mortalmente alla schiena da Krug. Quando i genitori di Mari scoprono il suo corpo nel lago, la loro vendetta sulla banda comprende il taglio della gola, il dissanguamento con l’amputazione di una certa appendice e un finale in cui il padre di Mari uccide Krug a colpi di motosega davanti allo sceriffo appena arrivato.

La novità principale del remake del 2009 è invece, come anticipato, rappresentata proprio dal finale, quando si scopre che Mari è miracolosamente sopravvissuta ai colpi di pistola che Krug le ha rivolto vedendola scappare. La giovane, seppur ferita ed esanime, riesce a tornare a casa, dove i genitori la trovano sul portico. Mentre si adoperano per soccorrerla, comprendono di aver dato ospitalità ai seviziatori della figlia e procedono ad escogitare una vendetta quanto più possibile brutale e cruenta.

Nel tetro finale di Craven, tutti muoiono tranne i genitori di Mari, che si trovano a dover affrontare il duro contraccolpo di una vendetta ottenuta che però non gli ha restituito la figlia. Facendo sì che la famiglia Collingwood sopravviva intatta, il remake giustifica dunque la loro vendetta con una risoluzione giudicata molto meno trasgressiva dell’originale. In un articolo per l’Inquirer, Tirdad Derakhshani suggerisce che: “Il film di Iliadis, con la sua eleganza, concede ai genitori e al pubblico un lasciapassare”.

 “Non c’è nessun retrogusto amaro o sbornia per noi mentre ci rallegriamo della vendetta compiuta sui cattivi (e sulla ragazza)”, ha scritto. “I buoni vincono e salvano i loro figli“. Derakhshani ha continuato: “Siamo portati a credere che i genitori di Mari siano giustificati… e che sia un diritto inviolabile vendicarsi“. Non hanno torto, e forse è proprio questo aggiustamento nel remake che ha suscitato tante feroci divisioni tra i fan dell’originale.

Il trailer di L’ultima casa a sinistra e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di L’ultima casa a sinistra grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 5 luglio alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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