
La protagonista è Merida, una principessa sui generis, molto poco interessata ai principi azzurri e desiderosa di fare solamente ciò che le va, senza dar conto all’etichetta, ai privilegi e ai doveri che la sua posizione di figlia maggiore del re comporta. Ancora una volta, e forse di più in questo caso, la prova tecnica della Pixar è straordinaria. E’ risaputo che gli elementi più complicati da rendere con l’animazione computerizzata sono le particelle (acqua, sabbia, terra, capelli esimili), e già con i capelli di Rapunzel gli animatori avevano toccato vette di verosimiglianza eccelse. In Brave tuttavia accade del miracoloso, perché non solo la consistenza, i movimenti e le onde dei capelli di Merida sono verosimili, ma anche e soprattutto perché sono ricci, crespi, ogni riccio ha una sua direzione e ogni ciuffo fa ciò che vuole, proprio come la principessa cavallerizza e arciera.

Così come spesso accade, il titolo italiano del film è un po’ diverso da quello originale, forse per ragioni di marketing o semplicemente per cercare di raccontare dal titolo una storia diversa da quella che si andrà a vedere, ma sembra quantomeno incuriosire la scelta del nostro Paese: al posto di Brave, che vuol dire letteralmente “coraggioso/a”, il titolo si è trasformato in Ribelle, forse per dare un maggiore accento alle caratteristiche comportamentali della protagonista.
Il film, uscito il 22 giugno negli USA e in gran parte del mondo, arriverà in Italia il prossimo 5 settembre; chi non volesse perdersi questa straordinaria avventura targata Disney – Pixar vada al cinema! Anche perché all’inizio del film verrà proiettato il cortometraggio candidato all’Oscar La Luna, diretto dall’italiano Enrico Casarosa e piccola opera d’arte.
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