Scream VI: tutti gli Easter Eggs presenti nel film

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Dal momento in cui è uscito il primo trailer di Scream VI (qui la recensione), i fan si sono concentrati soprattutto sulla sequenza della metropolitana, dove i protagonisti sono circondati da dozzine di persone mascherate per Halloween. Non ci sono solo diversi Ghostfaces tra la folla, ma persone vestite da Jason Voorhees, Freddy Krueger, Chucky, The Babadook e altri ancora. Quando poi il film è arrivato in sala, i fan hanno potuto con piacere notare che non è solo quella sequenza ad essere ricca di Easter Eggs, bensì l’intero film!

Alcuni sono ovvi, altri saranno individuati solo da uno spettatore con uno sguardo molto attento, e alcuni hanno avuto bisogno di essere rivelati dagli stessi registi del film, Tyler Gillett e Matt Bettinelli-Olpin. Il film stesso, inoltre, propone continui riferimenti alla saga di Scream e ai suoi capitoli precedenti, con Ghostface che lascia dietro di sé varie maschere di coloro che in passato hanno ricoperto tale ruolo. Sono dunque molti i dettagli di questo tipo da individuare e analizzare all’interno del film. Di seguito, si propongono i principali tra questi.

Scream VI rende omaggio a tutto il cinema horror da Venerdì 13 a Wes Craven

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Quando è stato annunciato che l’ultimo film di Scream si sarebbe svolto a New York City, molti lo hanno paragonato al momento in cui Jason Voorhees è andato in giro per la Grande Mela in Venerdì 13 – Parte VIII: Jason Takes Manhattan. Scream VI riconosce questa somiglianza piuttosto rapidamente nominando uno dei loro personaggi, interpretato da Tony Revolori, Jason Carvey. Non solo, ma durante alcune scene si può vedere proprio Jason Takes Manhattan in televisione. Poi c’è Ghostface che, quando attacca in metropolitana, offre un riferimento a una scena di inseguimento in metropolitana con Jason Voorhees in quel film.

Un Easter Egg che potrebbe facilmente sfuggire è il nome del negozio in cui Ghostface attacca le due protagoniste. Questo si chiama Abe’s Snake. Abe’s Snake era lo pseudonimo usato dal regista dei primi quattro film di Scream, Wes Craven, quando negli anni ’70 faceva film per adulti. Oltre a questo, l’indirizzo di un dormitorio si trova su Elm Court, un cenno all’altro grande capolavoro horror di Craven, Nightmare on Elm Street.

Ci sono poi anche alcuni riferimenti alla stessa Jenna Ortega, la cui fama ha raggiunt nuove vette grazie alla serie di Netflix Mercoledì. In una scena, Sam (Melissa Barrera) è nell’ufficio del suo terapista, il dottor Christopher Stone (Henry Czerny). Su uno scaffale dietro di lui si trovano diverse statuette, comprese quelle della famiglia Addams. Più tardi, a una festa della confraternita, uno dei partecipanti è vestito proprio da Mercoledì Addams.

I riferimenti ai precedenti Scream

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Come anticipato, ci sono anche diversi riferimenti ai precedenti film di Scream. Quando Tara (Ortega) prende a pugni Gale (Courteney Cox) in faccia, è un ovvio rimando al primo Scream, dove Sidney Prescott (Neve Campbell) picchia  proprio Gale. Nel film, poi Mindy (Jasmin Savoy Brown) e Anika (Devyn Nekoda) stanno mangiando popcorn Jiffy Pop da una scatola di alluminio, un richiamo alla scena della morte di Casey Becker (Drew Barrymore) nel primo film, che inizia con lei che cucina quegli stessi popcorn quando poi il telefono suona. Si parla anche di Tara che si precipita su Omega Beta Zeta durante la scena della festa della confraternita. Questo è anche lo stesso nome della confraternita del Windsor College di Scream 2.

Alla festa della confraternita c’è anche qualcuno che indossa una maglia con sopra un “10”, lo stesso numero che Tatum (Rose McGowan) indossa nel primo film. Ci sono poi anche altri richiami più ovvi, come il ritorno della canzone “Red Right Hand” o il tema di Dewey che suona quando Gale parla di lui. Tra gli Easter Eggs difficili da individuare, invece, ce n’è uno che non si sarebbe mai potuto trovare, se i registi non l’avessero svelato. In una scena, il nuovo personaggio Quinn Bailey (Liana Liberato) esce dalla sua camera da letto, dove era in intimità con un uomo. Sentiamo la voce di un uomo dietro la porta, ma non lo vediamo mai. Quel cameo vocale appartiene all’attore comico Tim Robinson.

I costumi nella scena della metropolitana

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Come si diceva in apertura, gli Easter Eggs più divertenti si possono ritrovare nei costumi della scena della metropolitana. La costumista di Scream VI, Avery Plewes, ha dichiarato che per tali costumi: “Abbiamo iniziato con Wes, poi abbiamo esaminato i cattivi horror di serie A, nuovi e vecchi, poi le cose che sembrano davvero rilevanti per le persone di oggi che fanno parte dello zeitgeist. Scream è tutto incentrato sull’essere meta e fare riferimento allo zeitgeist, quindi guardi Ari Aster, Jordan Peele, abbiamo avuto gli zombi di The Handmaid’s Tale in metropolitana. Volevamo che Mindy si sentisse terrorizzata, non solo da elementi horror, ma anche da elementi patriarcali che l’avrebbero davvero spaventata“.

Ci sono dunque costumi dedicati a molti dei film di Craven oltre che a Freddy Krueger. Ci sono anche riferimenti ai film L’ultima casa a sinistraBenedizione mortaleDovevi essere mortaSotto shock, La casa neraVampiro a Brooklyn. Nella scena oltre a Freddy Krueger e Jason Voorhees compaiono poi anche Michael Myers, Chucky e The Badadook, ma anche Pinhead, la ragazza di The Ring, Andy Warhol, le gemelle Grady di Shining, Pennywise e una donna vestita da Grace, un riferimento al personaggio di Samara Weaving di Finché morte non ci separi. I due registi sono a loro volta presenti, con Bettinelli-Olpin vestito da Kurt Cobain e Gillett con un finto coltello da macellaio nel cranio.

Un sacco di Easter Eggs si trovano nel santuario di Ghostface sui passati Scream

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Naturalmente, i tributi più appropriato alla saga di Scream arriva quando viene scoperto il santuario di Ghostface, dove l’assassino ha allestito una sorta di museo sugli omicidi del passato. Il pezzo più importante di questa collezione si trova sul palco, ed un semicerchio dei costumi indossati dagli ultimi nove assassini di Ghostface. C’è anche la maglietta insanguinata di Billy Loomis del primo film, insieme all’abito di Tatum, la corda con cui era appesa Casey Becker, la giacca universitaria del suo ragazzo Steve, il cappello del cameraman Kenny, l’uniforme da lavoro della videoteca di Randy e la vestaglia di Stu. Inoltre, c’è la TV che gli è caduta in testa, che viene poi lasciata cadere sulla testa di un altro Ghostface.

Ci sono anche tributi ad altri film, come gli oggetti di scena usati nella commedia che veniva messa in scena al Windsor College in Scream 2. Anche l’abbigliamento della mamma assassina di Billy Loomis, Debbie Salt, fa la sua comparsa, insieme ai libri di Gale Weathers libri e alle immagini di Dewey. Viene mostrato poi un fax appartenuto a Jennifer Jolie in Scream 3, così come i vestiti del vice Hoss, Olivia Morris e Jill Roberts di Scream 4. Ci sono anche coltelli insanguinati, incluso quello che è stato usato per pugnalare Kirby (Hayden Panettiere), oggetto che lei nota immediatamente.

Gli Easter Eggs possono distrarre lo spettatore in un film dell’orrore, specialmente con così tanti franchise horror rilanciati che apparentemente passano così tanto tempo a strizzare l’occhio al passato da dimenticare il presente. Per il franchise di Scream, però, tutto ciò risulta appropriato. Il franchise ha guardato al proprio passato sin dall’inizio, dal motivo per cui Billy e Stu hanno ucciso, fino a tutti i discorsi meta-cinematografici sui film horror del passato. Scream fa leva sul nostro fascino per la cultura pop e dà un’occhiata all’interno di esso. Quale modo migliore per dimostrarlo se non con Easter Eggs che non tolgono nulla al film, ma gli aggiungono valore.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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