Una parigina alla riscossa: Melanie Laurent

Mélanie Laurent film

Non prendere lezioni di recitazione, non imparare a memoria le tue battute, non aver paura d’essere ridicola.” Pochi i consigli che Melanie Laurent ha ricevuto dal suo mecenate cinematografico Gerard Depardieu e che con dedizione e volontà le hanno consentito di costruirsi in breve tempo un’interessante carriera.

 

Melanie Laurent, biografia

Parigina DOC, Melanie Laurent nasce nella capitale francese il 21 febbraio 1983, figlia di una professoressa di danza e di un doppiatore (è la voce di Ned Flanders nella versione francese de I Simpson): nonostante le velleità artistiche della famiglia il primo approccio col mondo del cinema avviene in modo assolutamente casuale a soli 13 anni, accompagnando una sua amica ad un’audizione per un ruolo in Asterix e Obelix contro Cesare; galeotto allora l’incontro con Depardieu, che dopo aver notato la giovane dietro le quinte le propose subito un ruolo, scritturandola nel suo film Un pont entre deux rives dove interpreta il ruolo di Lisbeth. Segue un periodo di intensa attività in patria con diverse pellicole, da Ceci est mon corps (2000) di Rodolphe Marconi con Louis Garrel e Jane Birkin, a Embrassez qui vous voudrez (2002), dove interpreta la fidanzata di Gaspar Ulliel, e la fiction Il partigiano Moulin.

Melanie Laurent, filmografia

Nel 2004 torna a essere diretta da Rodolphe Marconi in Le Dernier Jour, dove interpreta nuovamente la ragazza di Ulliel, stavolta messa da parte da lui per l’amore omosessuale verso un amico d’infanzia e l’anno dopo è nuovamente sugli schermi in Tutti i battiti del mio cuore di Jacques Audiard con Roman Duris, nel ruolo dell’amante di un boss della mala russa. Il 2006 è un anno importante grazie al film Je vais bien, ne t’en fais pas di Philippe Lioret dove interpreta il ruolo di Lili, diciannovenne disperata per la separazione dal fratello gemello col quale ha un fortissimo legame, prova che le fa vincere il premio Cesar e il Lumiere come migliore promessa del 2007.

Segue nel 2008 Parigi di Cédric Klapisch, opera corale dove ritrova Roman Duris, per interpretare una studentessa della Sorbona oggetto dell’ossessione del suo professore di storia (interpretato da Fabrice Luchini) che cerca di conquistarla dedicandole versi di Charles Baudelaire. Nello stesso anno recita nel disperato L’amore nascosto di Alessandro Capone, dramma dai toni inquietanti che scava nella mente distorta di Danielle (interpretata da Isabelle Huppert), ricoverata in un ospedale psichiatrico dopo l’ennesimo tentativo di suicidio: a Melanie il ruolo di Sophie, figlia odiata e respinta sin dalla nascita, algida e misteriosa che come un fantasma appare alla ricerca di risposte nella stanza di Danielle e cerca disperatamente di superare l’innaturale odio di una madre verso la sua creatura con esiti tragici.

Il 2009 sarà l’anno che finalmente le porterà la fama internazionale: Quentin Tarantino la consacra regina assoluta del suo Bastardi senza Gloria, dove interpreta l’ebrea Shoshanna Dreyfuss: ormai entrata nel mito la perfomance della Laurent, una metamorfosi di odio per una ragazza indifesa e terrorizzata, sporca del sangue dei familiari e in fuga dalle grinfie del terribile Hans Landa nelle prime scene, per diventare la proprietaria di un cinema animata da spietata sete di vendetta; con sguardo assatanato fra le fiamme, con una risata fragorosa capace di tormentare i più terribili incubi, si impone sullo schermo per realizzare la più impossibile e allettante della fantasie: uccidere Hitler e cambiare il corso della storia. «Il suo obiettivo? Uccidere Hitler – conferma Melanie Laurent – È una tipica eroina tarantiniana, una donna e una guerriera. Comincio il film in salopette e lo finisco in veletta e abito da sera. Come temperamento, mi sento molto vicina a lei: sono ebrea anch’io, e fin da ragazzina ho sognato la stessa cosa, eliminare il Fuhrer».

Dopo i fasti di Tarantino Melanie decide di concedersi la commedia Il Concerto Radu Mihaileanu e con Aleksei Guskov: qui interpreta Anne Marie Jacquet, grande violinista alla ricerca del proprio passato, che accetta di suonare Tchaikovsky insieme a una stramba orchestra di musicisti russi, cacciati dal regime sovietico e in cerca di riscatto, arrivati a Parigi grazie a uno scambio d’identità. Nel 2010 interpreta Annette Motod in Vento di primavera di Roselyne Bosch, nei panni di un’infermiera che si adopera per aiutare le famiglie ebree durante i rastrellamenti del 1942 nel quartiere della Butte Montmartre. Dopo aver terminato le riprese del suo primo lungometraggio da regista Les Adoptés, ha registrato il suo primo album musicale con il nuovo compagno Damien Rice. «Sono iperattiva, non riesco a stare ferma. Mi pare di non avere abbastanza tempo per realizzare tutto quel che ho in mente. Vacanze? Mi annoiano, al massimo riesco a prendermi un giorno solo, tutto per me, per fare shopping, comprarmi delle scarpe». La bella Shoshanna sembra inarrestabile: provate a fermarla.

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Alessia Carmicino
Nata a Palermo nel 1986 , a 13 anni scrive la sua prima recensione per il cineforum di classe su "tempi moderni": da quel giorno è sempre stata affetta da cinefilia inguaribile . Divora soprattutto film in costume e period drama ma può amare incondizionatamente una pellicola qualunque sia il genere . Studentessa di giurisprudenza , sogna una tesi su “ il verdetto “ di Sidney Lumet e si divide quotidianamente fra il mondo giuridico e quello cinematografico , al quale dedica pensieri e parole nel suo blog personale (http://firstimpressions86.blogspot.com/); dopo alcune collaborazioni e una pubblicazione su “ciak” con una recensione sul mitico “inception” , inizia la sua collaborazione con Cinefilos e guarda con fiducia a un futuro tutto da scrivere .