Colonne sonore : Il cacciatore di giganti

La secolare tradizione storica inglese è piena zeppa di leggende folkroristike e fiabe affascinati, ma una su tutte ha sempre suscitato, sia nei grandi che nei piccini, un’ammirazione particolare. Si tratta di Jack e la pianta di fagioli, uno dei racconti più radicati della cultura normanna e trasposto per la prima volta nelle stampe cinquecentesche di Benjamin Tabat e portato alla ribalta internazionale grazie alla raccolta di racconti di Fate e Gnomi Inglesi di Joseph Jacobs. Il tema è stato rivisitato più volte nel mondo dell’illustrazione e del fumetto, ma è solo nel 1947 che per la prima volta la Disney rielaborò il racconto grazie alla figura di Topolino in Bongo e i tre avventurieri.

 

Nel 2001 poi Brian Henson ha realizzato un film televisivo ispirato al tema del giovane contadino che si ritrova per le mani dei fagioli incantati, capaci di far crescere una pianta che giunge sino al cielo, oltre il quale si cela un’orda famelica di giganti. Senza poi tener conto della rivisitazione apocrife de Il gatto con gli stivali del 2011 e la serie televisiva Fox C’era una volta, ecco che nel 2013, con l’uscita del nuovissimo Il cacciatore di Giganti diretto da Bryan Singer, il giovane e temerario Jack ritorna sul grande schermo, prontissimo, grazie all’aiuto della computer grafica e della stereoscopia, a farci vivere nuove emozionati avventure dove i mostri e gli uomini sono destinati a darsi battaglia. E ancora una volta in regista di X-Men, I soliti sospetti e Operazione Valchiria ritorna a collaborare con l’amico compositore, montatore e neo-regista John Ottman per tessere una colonna sonora epica e maestosa, in puro stile hollywoodiano così come il cinema Fantasy ci ha sempre abituati.

Ottman, dopo l’ esperienza di regia in Urban Legend – Final Cut, ritorna dietro il suo spartito per sprigionare una serie di composizioni che, come nel suo ormai consolidato stile, tentano di far emergere il lato più oscuro e gotico della narrazione, riproponendo una classica storia per bambini in una veste insolitamente macabra e spaventosa. D’altronde Ottman non è assolutamente digiuno dalle atmosfere dark, in quanto nel suo curriculum spiccano collaborazioni per film di genere come Biancaneve nella foresta nera, Arac Attack, Gothika, Nascosto nel buio e il recente Uknown. Il tema principale del film, Jack and Isabelle, ci inserisce subito in un universo imponente, introducendo l’antefatto narrativo sulla primigenia battaglia tra uomini e giganti e il loro conseguente esilio nel mondo di sopra. La partitura di puro stampo orchestrale affida agli ottoni e ai timpani il ruolo preponderante, per poi addolcirsi grazie al pianoforte per annunciare il preludio al futuro amore di Jack e la principessa. Il brano To Cloister, in cui il coro prende il sopravvento sulla struttura musicale, ci configura l’universo del regno in cui la storia è ambientata, un mondo fantastico ed epico come nella pura tradizione fantasy, mentre le note di Climb ci introducono nei madri del castello reale, dove gli archi fanno da guida tematica nelle varie sale e ci portano fino al trono del re.

Nel momento in cui Jack si lascia sfuggire incautamente un fagiolo caduto tra le travi del pavimento, ecco che i timpani e le melodie inquietanti di Free Appears ci delineano la mutazione biologica del seme immerso nell’acqua, anticipando lo spuntare della famelica pianta. Lo sprigionarsi del terribile ortaggio dal terreno avviene mediante tre distinti attimi musicali; un’attesa preparatoria in cui la musica è leggera ma perturbante, la crisi centrale, caotica e devastante in cui la casa di Jack viene sradicata, ed infine un tema distensivo finale di stupore e meraviglia che accompagna il risveglio del nostro eroe e la sua impressionate scoperta. L’incontro con i terribili giganti avviene mediante una partitura trascinate e confusionaria, dove coro, timpani e l’intera orchestra contribuiscono a rendere appieno un senso di orrore e di pericolo, replicato in maniera più leggera e scherzosa nel tema della Cucina, dove uno strambo cuoco gigante canta una macabra filastrocca intanto che impana maiali e uomini. Questo è forse il momento più forte in cui la musica contribuisce a rende appieno l’orrore della situazione. Durante la discesa di Jack e la principessa Isabella, ecco che il loro primo bacio viene sottolineato dai soavi archi di Firts Kiss, subito però interrotti dalle note cupe ed incombenti di The Beanstalk che segnano la discesa dei terribili mostri sulla terra.

Sicuramente però il tema più imponete di tutti è quello della battaglia finale tra uomini e giganti, dove Otman dimostra di non aver nulla da invidiare alle partiture di J.Williams o altri mostri sacri dell’epica cinematografica; possente, caotico, destabilizzante ed emozionate. Il brano All is Lost fa letteralmente tremare le ginocchia allo spettatore, che si configura una sconfitta dei nostri eroi, per poi gioire alle note distensive ed esultanti di the New King, brano finale che suggella definitivamente la vittoria dei buoni e l’amore tra Jack e Isabella. Grande prova per Otman che ci accompagna all’interno di un mondo da fiaba oscura, fatto di mostri, incubi ma anche di amori e coraggio.

1. Jack and Isabelle

2. Logo Mania

3. To Cloister

4. The Climb

5. Fee Appears

6. How Do You Do

7. Why Do People Scream?

8. Story of the Giants

9. Welcome to Gantua

10. Power of the Crown

11. Not Wildly Keen on Heights


12. Top of the World

13. The Legends Are True / First Kiss

14. Roderick’s Demise / The Beanstalk Falls

15. Kitchen Nightmare

16. Onward and Downward!

17. Waking a Sleeping Giant

18. Chase to Cloister

19. Goodbyes

20. The Battle

21. Sniffing Out Fear / All is Lost

22. The New King / Stories

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