Amaro Amore : la conferenza stampa del film

amaro amoreForse l’emozione, forse l’inesperienza o, semplicemente, la timidezza di Francesco Henderson Pepe ha fatto sì che la conferenza stampa di ieri, 13 maggio, alla Casa del Cinema, fosse particolarmente essenziale, raccontandoci brevemente la genesi del film Amaro Amore , suo esordio alla regia e l’esperienza delle attrici presenti, Aylin Prandi e Lavinia Longhi.

 

F.H.P: Amaro Amore è un progetto cui lavoravo da diversi anni e avevo il desiderio di ambientarlo a Salina perchè sono molto legato a quell’isola che considero materna, accogliente. Ho cercato di fare un film puro che potesse parlare di vita e di amore e far riflettere lo spettatore, smuovendolo nel profondo.

Quali difficoltà produttive hai incontrato?

F.H.P: Ho avuto una grande fortuna perchè ho conosciuto Sauro e Anna Falchi che mi hanno sostenuto in questo progetto. Ma non è stato assolutamente facile anche perchè io non provengo da una famiglia di cineasti e quindi devi cavartela da solo […] Anche la sceneggiatura è stata molto complicata, l’abbiamo rivista più volte e, trattandosi di un tema particolare come quello dell’amore, avere a disposizione due punti di vista femminili, quello di Debora Alessi e Ilaria Iovine, è stato fondamentale perchè il film ha guadagnato in sensibilità.

Perchè la scelta della pellicola e non del digitale?

F.H.P: Io amo il 35 mm e comunque per un film del genere, in cui il paesaggio è importantissimo, si imponeva la necessità della profondità e la pellicola era più adatta.

A questo punto la domanda dal pubblico sul perché dell’incesto in un film che poteva farne a meno ha visibilmente mandato in crisi il giovane regista che, con grande difficoltà e suscitando ovvie perplessità, ha collegato la sua scelta alla necessità di rappresentare un amore che fosse pienamente libero, anche oltre i legami di sangue. Bypassato il momento di disagio con l’aiuto della moderatrice, l’attenzione si è spostata sulle attrici: la protagonista Aylin Prandi, nei panni di Camille, e Lavinia Longhi in quelli di Linda, pittrice dell’isola e amante di un uomo molto più grande di lei.

A.P: Ho cercato di portare il personaggio verso di me e non il contrario; di fare in modo che si costruisse su delle scelte coerenti anche nel momento più difficile, quando la complicità con il fratello si spezza.

L.L: L’idea della pittrice mi ha conquistato molto perchè ho fatto delle scuole d’arte e quindi questo era un aspetto non lontano dalla mia personalità. Il difficile invece è stato rendere credibile l’amore per un personaggio molto più grande e, da questo punto di vista, l’essenzialità dei dialoghi, della sceneggiatura, mi è stata d’aiuto.

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