Maschi contro Femmine è uscito qualche mese fa, ed ora anche Femmine contro Maschi, il suo completamento (parlare di sequel sarebbe sbagliato) è stato presentato alla stampa. Il cast al completo, con un Brizzi in forma smagliante ha presieduto l’incontro. Come sempre più spesso accade la conferenza si è risolta in un’allegra chiacchierata tra la stampa e questa famiglia allargata che ha realizzato il film.
Dal commosso intervento di Vilma De Angelis alle battute sarcastiche e a volte fuori luogo della Brili, tutto il cast ha detto la sua, più o meno seriamente. Ma qualcosa di interessante si è detto se non fosse altro per la natura del progetto, e cioè realizzare due film insieme, come Brizzi ha spiegato: “L’unica cosa complicata è stato l’incrociare le agende dei vari attori per averli tutti sul set. Io mi sono molto divertito, e questo film l’ho finito prima rispetto all’altro. In questa parte del dittico mi sono divertito a mettere in luce i difetti delle femmine: e spero che il divertimento traspaia. E se qualcuno vuole, posso dare il numero di telefono delle attrici. Comunque sono affezionato ad entrambi i film, riesco pochissimo a differenziarli, anche ma so che hanno due anime completamente differenti. Uno più comico, uno più commedia romantica.”
Quindi da Ex a questo film quale vuole essere il suo punto di arrivo?
“L’obiettivo è arrivare a fare i cartoon, a liberarmi degli attori se non usandoli come doppiatori. No, seriamente: voglio continuare a fare i film che mi piacciono, avere una lunga carriera e divertirmi. Non voglio fare film tristi, da spettatore non mi piacciono.”
Gli uomini del film però sono sempre degli eterni Peter Pan, mentre le donne “hanno le palle”.
“Dal doppio film gli uomini escono un po’ sconfitti,” replica Brizzi. “Ma in sceneggiatura ho cercato disperatamente di far uscire bene i maschi: ma c’era Pulsatilla, che non faceva altro che mettere subito in luce i nostri difetti.” Per Bisio queste donne ‘da film’ sono più reali di quelle delle quali si legge sui giornali, mentre per Ficarra lo scopo delle donne è quello di cambiare gli uomini. Emilio Solfrizzi invece mette in gioco il suo personaggio “Mia moglie, nel film, si sarà innamorata dei miei difetti,” e la moglie in questione, Luciana Littizzetto, prosegue: “Ci innamoriamo dei difetti, però quegli stessi difetti ci irritano, e così siamo in eterno conflitto. Gli uomini in fondo sono più sani: se ne fregano, non vogliono cambiarci, fanno la loro vita.” Ma con la schiettezza che la contraddistingue continua “Però non mi piace la definizione ‘donna con le palle’, non ho mai avuto l’invidia del pene: casomai, ogni tanto, un po’ di nostalgia.” E dopo aver rotto il ghiaccio si affaccia inevitabilmente a quelli che sono gli inevitabili riferimenti all’attualità: “Il nostro mestiere è quello di saltimbanchi. Bisogna far ridere, è quello il nostro compito. Io risponderò alla Santanché, ma non per una contrapposizione politica: perché è il mio mestiere. Poi, certo, se la realtà è già estrema e ribaltata, noi comici a volte dobbiamo fare un doppio salto mortale: e il rischio di esagerare, di scadere nel volgare c’è sempre.”
Ma Brizzi scioglie il nodo: “Io parlo di sentimenti e non di politica o società, mi piace di più ed è universale”.
Presenti anche Francesca Inaudi e Serena Autieri che sullo schermo sono state le compagne rispettivamente di Ficarra e Picone, con i quali, ha detto Francesca “è stato un incubo lavorare”. Intanto il prossimo progetto di Brizzi, Sex 3D, viene ‘messo in mezzo’ da Enrico Luchirini che chiude l’incontro chiedendo se quella del 3D sia la scelta giusta. Per tutta risposta il regista replica: “Il 3D tra poco diventerà lo standard! Il 3D non è una pasticca migliorativa della qualità di un film, ma è il futuro, rende l’immagine più bella e completa, e non c’è bisogno di farne un uso invasivo. Quello che conta e conterà sempre, è la sceneggiatura.” Ha concluso, lasciando perplesso più di uno dei presenti.