Come un Gatto in Tangenziale: Milani, Cortellesi e Albanese parlano del film

Come un gatto in tangenziale

Arriva il 28 Dicembre al cinema Come un Gatto in Tangenziale, il nuovo film di Riccardo Milani con Paola Cortellesi e Antonio Albanese. In occasione della presentazione del film a Roma, il regista ha raccontato come gli è venuta l’idea che si trova alla base del film.

 

“Stavo montando Il posto dell’anima e avevo come vicino di stanza Claudio Canepari che lavorava a Residence Bastogi, documentario bello e duro come quel quartiere – ha spiegato Milani – Anni dopo, quando mia figlia aveva 15 anni, venne da me, e io capii che mi doveva dire una cosa importante, mi doveva dire che aveva il fidanzatino e questo ragazzo abitava a Bastogi. La cosa mi colpì e li seguii, come fa Albanese nel film, per vedere che posto era veramente. Da quest’idea poi siamo partiti tornandoci con gli sceneggiatori.”

Sull’importanza del sentimento in Come un Gatto in Tangenziale, Riccardo Milano ha detto: “Non ho paura dell’emozione e del sentimento, perché sono cose inserisco nei miei film, mi piace anche come spettatore vedere storie con anima, la paura della retorica ha fatto tabula rasa dei sentimenti. Non ci è sembrato azzardato raccontare anche una storia d’amore, un sentimento che durerà quello che durerà, come un gatto in tangenziale appunto. Il problema credo sia nostro, di noi cittadini e non tanto dei politici, odio il termine buonismo e chi l’ha coniato: lo sposare l’anti buonismo a tutti i costi ci ha fatto diventare tutti più stronzi.”

“Piacere, essere popolare, dovrebbe essere considerato un elemento positivo.” Continua il regista, che candidamente ammette di voler far film, anche parlando di critica sociale, ma sempre scegliendo di andare incontro al suo pubblico.

Come un gatto in tangenziale: il trailer ufficiale italiano

Protagonisti del film sono Albanese e la Cortellesi (anche compagna di Milani nella vita), che hanno già lavorato insieme di recente, in Mamma o papà?, e si confermano una coppia comica molto affiatata. Albanese dichiara in merito alla sua seconda collaborazione con la Cortellesi: “Punto sull’intesa attraverso lo sguardo e ci siamo riusciti, almeno penso. La verità la raggiungi solo con lo stare insieme, a livello di gestualità e sguardi l’intesa era già tale a inizio riprese, tanto che abbiamo potuto poi lavorare a cose diverse. Abbiamo le stesse caratteristiche, siamo molto precisi, puntuali, amiamo questo lavoro e arriviamo felici sul set. Sempre che Milani non ci faccia aspettare ore”.

Paola Cortellesi, che nei panni di Monica offre una performance davvero generosa, sopra le righe ma non macchiettistica, rivela: “Lavorerei sempre con Antonio, ci siamo conosciuti meglio lavorando sul film precedente e ora ci siamo cercati partendo da un livello già alto di conoscenza. È bellissimo formare delle coppie e andare e insieme, parti avvantaggiato, trovi il tono e riesce meglio.”

Per questo film, Paola Cortellesi ha anche firmato la sceneggiatura, in merito alla quale ha commentato il tentativo di avvicinare due mondi completamente differenti: “Abbiamo trovato un pretesto per far comunicare chi non l’avrebbe fatto mai, ognuno imparando qualcosa di buono dall’altro.” Ma l’attrice ha contribuito a scrivere il film anche con la sua esperienza, essendo di origine borgatara, come lei stessa ha tenuto a definirsi: “Sono fiera di essere una borgatara, anche se non sono cresciuta in una realtà non così problematica o pericolosa come Bastogi. Crescere in periferia ti fortifica, anche se ci tengo a sottolineare come, girando realmente in quel quartiere, abbiamo trovato grande umanità, ci hanno accolti con gioia, cosa che accade di rado a Roma quando arrivano quelli del cinema. Abbiamo vissuto momenti molto forti, commoventi, che non scorderò mai”.

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