
Ciò nonostante l’attore si è mostrato insolitamente loquace, anche se ha prevalentemente scherzato sul suo ruolo e con i suoi colleghi. Il regista Jonze ha commentato così la sua esigenza di raccontare il film: “Volevo raccontare questa storia perché tratta temi sui quali ho riflettuto, nei confronti delle quali ho una valutazione un po’ confusa. Il modo in cui viviamo e gestiamo i nostri rapporti, che non sempre sono semplici.”
In una delle poche risposte esaurienti concesse, Joaquin Phoenix ha accennato alla complicità di sua sorella (e sua manager) nella partecipazione al progetto: “E’ stata mia sorella e mia agente a passarmi la sceneggiatura. Mi ha detto che Spike aveva una sceneggiatura per me, l’ho letta e ci siamo innamorati.”
Rooney Mara ha invece dovuto lottare per ottenere il suo ruolo: “Mi hanno inviato la sceneggiatura e volevo partecipare al film, solo che Spike diceva che ero troppo giovane. Quando ci siamo incontrati però sono riuscita a convincerlo che la forza interiore del personaggio era senza tempo e che quindi ero adatta al ruolo.”
I costumi e gli arredi sono vintage ma il film è ambientato in un vicino futuro. Può motivare questa scelta?
SJ: “L’obbiettivo era creare un mondo accogliente, e questo mi sembrava il modo migliore per mettere in scena questa esigenza di gradevolezza e facilità della vita. Tuttavia ci sono ancora personaggi che desiderano qualcosa, a cui manca qualcosa.”
In che modo Joaquin e Scarlett hanno interagito sul set per parlarsi senza che la Johansson fosse presente?
SJ: “Quando abbiamo girato il film c’era un’altra attrice, Samantha Morton, che ci ha accompagnati nella lavorazione. Era sul set e parlava con Joaquin. Poi in post produzione è arrivata Scarlett che è stata accompagnata da entrambi per registrare le sue parti e creare un’intimità.”
Tutte le nostre Foto dal Festival:
[nggallery id=325]
