Ischia Film Festival, Claudia Cardinale per la retrospettiva su Pasquale Squitieri: “È stato l’unico uomo della mia vita”

“Ero già venuta a Ischia e ho avuto la fortuna di fare tanti film con lui. Mi ha fatto interpretare sempre donne molto forti, abbiamo fatto una decina di film con lui, I guappi, Atto di dolore per esempio, e oltretutto è stato l’unico uomo della mia vita. Ha fatto sempre film coraggiosi e non ha mai avuto paura di fare dichiarazioni controcorrente.” Claudia Cardinale, una delle grandi dive del cinema italiano, ricorda così Pasquale Squitieri, regista con cui ha lavorato diverse volte e con cui ha condiviso la parte più serena della sua vita privata. Squitieri è il protagonista della retrospettiva, la prima sul suo cinema, a pochi mesi dalla morte, organizzata nell’ambito dell’Ischia Film Festival 2017. Proprio a Ischia, due anni fa, il regista venne insignito del premio alla carriera.

 

E per ricordarlo nel migliore dei modi, la Cardinale è pronta a tornare a teatro: “Adesso, con Ottavia Fusco farò una piece teatrale che aveva scritto lui, La Strana Coppia, ho una fifa terribile, il teatro mi fa sempre paura. Ho altri tre film da fare, in Italia e in Grecia, ho fatto oltre cento film, ma il teatro mi mette sempre paura. Questa cosa a teatro voglio farla in ricordo di Pasquale.”

I suoi film si studiano all’Università, fanno parte della storia del cinema italiano e mondiale. Quando li girava, si rendeva conto di stare partecipando alla scrittura della storia di questa arte?

“Ma no, io non volevo fare l’attrice. Io volevo fare l’esploratrice. Mia sorella, che era bellissima, capelli biondi e occhi azzurri, lei voleva fare cinema. Poi una volta, ero piccola, andavo ancora a scuola, due produttori francesi mi sono venuti in contro, io però sono scappata perché ero una selvaggia, facevo a pugni con i maschi. E loro sono andati dalla Direttrice della scuola, e poi da mio padre. E lui mi ha spinta. Così ho cominciato, con Omar Sharif. E poi ci siamo trovati dopo quarant’anni a recitare la parte del marito e della moglie in un film sul genocidio armeno (588, Rue Paradis, di Henri Verneuil, ndr). Quando è uscito quel film non potevo uscire di casa, perché i turchi mi accusava, non hanno mai ammesso la terribile storia del genocidio.”

Sull’occasione fortuita del suo inizio con il mondo del cinema, la Cardinale ha raccontato: “C’era l’elezione della più bella italiana di Tunisi, e io non partecipavo, ma mi hanno portata sul palco e mi hanno messo la fascia. In palio c’era un viaggio al Festival di Venezia. Sono andata con mia madre ed ero in bikini, e tutti mi fotografavano e produttori e registi mi chiedevano di fare cinema, ma io non parlavo nemmeno bene l’italiano e dicevo sempre ‘No’. Poi sull’areo di ritorno a casa, sui giornali ho letto i titoli ‘ La ragazza che dice no al cinema’. Poi hanno ossessionato mio padre e lui mi ha convinta.”

“Al provino per entrare al Centro Sperimentale non avevo preparato nulla, vado via sbattendo la porta senza farmi nemmeno sentire. Mi hanno presa per il temperamento!” E non si stenta a crederlo, dal momento che è sempre stata nota per un carattere molto forte, che ha trasmesso a tante delle donne che ha interpretato sul grande schermo.

Con l’argento vivo addosso, l’ancora affascinante Claudia Cardinale si lascia andare ai ricordi e alla straordinaria carriera, nobilitata da grandi collaborazioni e soprattutto dai quattro titoli con Visconti. “Io e Luchino abitavano sulla stessa strada, la Salaria, e mi invitava sempre a casa sua, e mi chiamava maschiaccio, ricoprendomi di regali: gioielli Cartier.” E continua sorridente: “L’ultimo viaggio che abbiamo fatto insieme io e Luchino è stato quella da Marlene Dietrich, che gli aveva scritto una lettera in cui diceva ‘I love you, Luchino’. E lei quando lo ha visto ha pianto.”

Sulla sua carriera, versatile, lunga, di successo, la Cardinale ha confermato di non dare mai niente per scontato. A sessant’anni si è messa in gioco con il teatro, dove ha confessato di avere sempre una grandissima paura. “Il teatro mi terrorizza, arrivo sempre due ore prima dell’inizio dello spettacolo. Una volta, prima di andare in scena, mi chiamò mio fratello, dicendomi che papà era morto. Tutti sono stati molto carini con me in quell’occasione, ma è stato terribile.”

Non c’è stato solo Visconti però; Claudia ha lavorato anche con Bolognini, Fellini, e con loro ha sempre instaurato un rapporto anche personale molto stretto. “Lavorare con Visconti e Fellini era come lavorare con due estremi opposti. Luchino era metodico e preparato, con Federico non c’era il copione. Si metteva al posto di Marcello (Mastroianni, ndr) e mi spiegava la scena, e poi arrivava Marcello e la dovevo rifare con lui. E quando ci siamo incontrati con Federico, la prima domanda che mi ha fatto è stata ‘Ma tu di chi sei innamorata?’ (ride).”Cannes 2017

A dispetto della sua travolgente bellezza giovanile, della sua fama, Claudia Cardinale ancora oggi fatica a presentarsi come una diva. In merito alla sua fotografia utilizzata per il manifesto dela Festival di Cannes 2017, ha detto: “Thierry Frémaux è un carissimo amico e mi ha chiesto di essere sul poster. È stato un incubo, c’era la mia foto ovunque. E lui ha scelto quella, ero giovanissima, mi ricordo quando l’ho scattata, non ricordo chi fosse, ma io ero un maschiaccio e saltavo e ballavo sempre. E Thierry ha scelto quella, perché gli piaceva molto.”

In un ultimo ricordo di Squitieri, la Signora Cardinale, sorride e dichiara: “Non ricordo nessun difetto di Pasquale, dopotutto sono stata io a sceglierlo per me”.

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