L’intervista a Charlize Theron, protagonista di Prometheus!

Charlize Theron Prometheus

Ecco l’intervista a Charlize Theron, protagonista dell’ultimo atteso film di Ridley Scott, Prometheus, primo in classifica negli incassi del fine settimana appena trascorso.

 

Puoi parlarci della storia di PROMETHEUS?

Oh, cercate di mettermi nei guai! Penso si possa dire che si tratta di un film indipendente di fantascienza di Ridley, fatto con il DNA di ALIEN. E’ la storia di tutte quelle domande alle quali non abbiamo una risposta: Da dove veniamo? E quello in cui crediamo ci protegge? Continuiamo a crederci anche se abbiamo le prove del contrario?

Secondo te, quanto del DNA di ALIEN c’è in PROMETHEUS?

Spetta alla gente trovare le connessioni. Il bello è che non bisogna essere fan di ALIEN per vedere questo film, e penso che tutti i fan coglieranno gli indizi. Ma questo film ha veramente una storia tutta sua.

In passato hai lavorato in film di fantascienza, ti piace il genere?

Sì, ne ho fatto uno solo in tutta la mia carriera, AEON FLUX – IL FUTURO HA INIZIO. Ma adoro il genere e credo che se si racconta una buona storia, ciò va oltre qualsiasi genere specifico. Questo è quello che mi piace del lavoro di Ridley Scott, perché è un regista che si fa guidare dalla storia e dalle motivazioni delle persone, e si pone sempre domande realistiche. Per me, questo è il cuore di una storia.

Ridley ha definito il genere con ALIEN e BLADE RUNNER. Possiamo aspettarci lo stesso da Prometheus?

Assolutamente. Lui è uno dei migliori e, in passato, ha portato un modo di pensare molto originale, e poi si trova a suo agio con questo genere. Penso che il pubblico sarà molto soddisfatto di quello che ha fatto con questo film. La storia è fantastica e si presta alle sue capacità. Tutti quanti tenevamo al cuore della storia. Oggi, la tendenza dei film di fantascienza con grandi budget è quella di costruire grandi e spettacolari set, ma senza nulla da dire. Penso che la storia debba guidare tutti questi grandi film di fantascienza.

Ridley è un regista molto preciso, come è stato lavorare con lui?

E’ incredibile. Ho voluto fare questo film proprio per questo, perché per me, come attrice, lui è il tipo di regista che si cerca sempre di avere. Lui è veramente la ragione che mi ha spinto a partecipare: è uno dei pochi grandi registi con quali puoi solo immaginare come sarebbe lavorare. E lui non ha fatto altro che superare quell’aspettativa. Riesce molto bene a dirigere gli attori. Ama gli attori ed è in sintonia con loro e con il loro lavoro. Ha un grande istinto e una gran voglia di sperimentare, che è un gran pregio. Non c’è una sola via, ce ne sono molte e lui le vuole intraprendere tutte.

Chi è Vickers?

Il mio personaggio lavora per la Weyland Corporation, l’azienda che finanzia la missione. Per questo motivo assume un ruolo aziendale che le impedisce di badare alla sua sicurezza e a quella degli altri. All’inizio della storia, è mossa dal potere che detiene in quanto dipendente dell’azienda, e cerca di avere il controllo sulle azioni di tutto l’equipaggio. E’ molto enigmatica; le sue vere emozioni non sono ben chiare. Pensi che agisca in base a direttive provenienti dall’azienda. Ma è un film di Ridley Scott, c’è molto di più dietro all’aspetto iniziale. Tutto è rivelato alla fine del film. Ed è una bella sorpresa.

Come si comporta l’equipaggio nei suoi confronti?

Di certo non l’apprezzano, perché loro sono lì per fare qualcosa di incredibilmente difficile e lei non rende le cose più facili. Mette molti paletti e cerca di frapporsi a questi scienziati che stanno cercando di scoprire qualcosa di mai visto prima. E poi non ascolta nessuno. Non è lì per fare amicizia. E’ un personaggio molto isolato.

Quanto hai riflettuto sui temi del film durante le riprese?

Non penso di poterlo dire! Non voglio svelare troppo. Tutti i personaggi del film arrivano ad una certa consapevolezza una volta di fronte alla realtà e a ciò che trovano. Tutti devono mettere in discussione le loro idee su chi siamo e da dove veniamo, a prescindere dalle motivazioni religiose o scientifiche. Tutti devono porsi delle domande alla fine del film.

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