Metti la nonna in freezer: la conferenza stampa con Miriam Leone e Fabio De Luigi

Metti la nonna in freezer

In occasione dell’anteprima di Metti la Nonna in Freezer, abbiamo incontrato i protagonisti e le menti che hanno reso possibile la realizzazione della pellicola.

 

Il film rientra nel lungimirante progetto ADOTTA UN FILM promosso da 01 Distribution e Rai Cinema (con la collaborazione dei circuiti UCI Cinemas e The Space Cinema), volto a sostenere i giovani registi italiani.

Dietro la macchina da presa di Metti la Nonna in Freezer troviamo due giovani talenti, Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi, qui al loro primo lungometraggio per le grandi sale. I loro inizi risalgono però al web e alla televisione, per la quale nel 2014 girarono il loro primo film Amore Oggi. “Il passaggio dal piccolo al grande schermo si è rivelato meno difficile del previsto” affermano i due registi. “Questo soprattutto grazie alla sceneggiatura perfetta, opera di Fabio Bonifacci. Abbiamo cercato di fare una black comedy. É un genere piuttosto insolito nel panorama cinematografico italiano ma invece la realtà di tutti i giorni in Italia ci offre davvero tanti spunti a riguardo.”

Il soggetto è firmato dallo sceneggiatore Fabio Bonifacci e da Nicola Giuliano, dal quale nasce l’intera idea del film: “Nicola aveva letto un articolo su una nonna del cuneese che era stata messa in freezer perché i familiari continuassero ad usufruire della sua pensione. È un genere di articoli che si trovano ciclicamente nei giornali degli ultimi dieci anni” dice Bonifacci “Inizialmente ero restio, ma con un po’ di insistenza da parte della produzione, mi ci sono messo di impegno e le idee sono venute giù a cascata. Partendo sempre dall’esilarante trovata di una nonna surgelata che però doveva andare in giro e tutti si mettono a cercarla”.

Metti la nonna in freezeril trailer

Metti la nonna in freezer“Mi sono anche reso conto” continua Bonifacci “che dal film emerge una cruda realtà: Non si può essere onesti da soli. L’onestà è una virtù sociale e la disonestà è un virus. Nel film vediamo come chi è onesto venga “contagiato” di disonestà senza poterci fare nulla”. 

L’esilarante trittico di donne protagoniste – Miriam Leone, Marina Rocco e Lucia Ocone – raccontano quanto si siano divertite anche dietro le quinte “Sin dal primo Ciak era difficile rimanere serie” afferma la Ocone “ci è venuto tutto molto naturale”.

Miriam Leone, vista prevalentemente in ruoli drammatici, sorride pensando a quanto le sia piaciuto finalmente passare al genere della commedia: “Sul set eravamo un’orchestra ben accordata. Mi serviva lasciar andare un po’ i miei ruoli “seriosi” e planare su cose più leggere, quindi sono grata al personaggio di questo film”.

Fabio de Luigi, il protagonista maschile della commedia, sottolinea quanto si sia sentito onorato di essere circondato da questo gineceo di grandi professioniste. Parlando della storia poi afferma: “Il film è un mix tra black comedy e commedia sentimentale, ma non solo, è difficile inserirlo in un contesto definito”.

Nel ruolo della nonna surgelata una Barbara Bouchet contenta, a suo dire, di poter finalmente interpretare la parte della nonna. “Da anni Volevo togliermi di dosso questa cosa del “simbolo del sesso”. Cerco da anni un ruolo da donna della mia età. Fatemi vecchia! Fatemi Brutta! Il mondo è andato avanti e io insieme al mondo” dice la Bouchet “per calarmi nel ruolo della morta, mi sono fatta ricoverare in ospedale per una settimana. Per me questa parte è un piccolo scalino, spero che alla fine qualcuno lá fuori dica “Non è più la Bouchet di una volta! Può fare anche altro!”

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