Don't Worry Darling

La regista Olivia Wilde ha presentato assieme al cast composto da Harry Styles, Florence Pugh (assente dalla conferenza stampa), Gemma Chan e Chris Pine Don’t Worry Darling, sua seconda incursione dietro la macchina da presa dopo Booksmart – la rivincita delle sfigate e presentato fuori concorso a Venezia 79. Per la prima volta dopo le numerose controversie sorte online e circondanti la produzione del film, il team di Don’t Worry Darling ha affrontato la stampa mondiale che, imperterrita, ha continuato a porre domande sul ritiro di Shia LaBeouf dal progetto e sull’assenza di Florence Pugh dalla conferenza stampa di oggi.

 

Wilde ha parlato di Florence Pugh e della sua assenza dalla conferenza stampa di Don’t Worry Darling senza aggiungere niente di nuovo rispetto a quanto dichiarato nei giorni scorsi: “Florence è una forza; siamo così grati che riuscirà a venire stasera [alla prima] nonostante stia attualmente girando Dune”. L’attrice e regista si è poi rifiutata di rispondere a chi suggeriva ci fossero ragioni più profonde che potessero giustificare questa assenza. “Per quanto riguarda tutti gli infiniti pettegolezzi e rumori dei tabloid, internet si alimenta da solo. Non sento di dovervi contribuire. È sufficientemente ben nutrito“.

Styles ha riconosciuto a sua volte le forze oscure dei social media. “Ci sono molti lati negativi”, ha detto, “sono piuttosto evidenti per chiunque. Ma è sempre importante ricordare che ci sono anche cose positive che accadono nel mondo grazie ad essi“.

Oltre a spendere parole preziose per i suoi fan, che lo hanno sempre sostenuto negli ormai 10 anni di carriera, Harry Styles ha dovuto rispondere a numerose domande su questa sua propensione alla recitazione: “La musica e la recitazione sono opposte per molti aspetti. Fare musica è una cosa molto personale e ci sono aspetti della recitazione in cui si attinge dall’esperienza, ma per la maggior parte si fa finta di interpretare qualcun altro. È questo che trovo più divertente. Quello che mi piace della recitazione è che mi sembra di non avere idea di quello che sto facendo“.

Il cast ha elogiato soprattutto il lavoro degli scenografi, come ha osservato Harry Styles: “Siamo stati fortunati ad avere quel mondo costruito così bene intorno a noi, in modo da poter giocare e divertirci in questa realtà, non c’era troppa recitazione“.

Chris Pine ha concordato: “La cosa sorprendente è che quel mondo non è poi così diverso da quella che era la realtà qualche decennio fa; per quanto riguarda Harry, non ha dovuto sforzarsi per recitare. Le persone che stavamo interpretando erano persone reali in un mondo che è molto simile al nostro”, ma con uno stile esasperato che “mostra tutte le cose belle che compongono il nostro mondo” e che hanno anche un lato oscuro.

Chris Pine ha poi speso qualche parola in più sul suo personaggio in Don’t Worry Darling, Frank, il “dittatore sexy messianico” di Instagram. “È come se fosse il mio profilo Instagram”, ha risposto. “Tutti i leader usano l’immagine come arma. Non ho basato Frank su nessuno, è essenzialmente un ologramma di sensualità intessuto di un parole bellissime ma subdole“.

Secondo Olivia Wilde Don’t Worry Darling è “purtroppo molto attuale ma è anche un film senza tempo. Non credo che ci sarà mai un momento in cui l’idea di controllare il corpo di qualcuno non sia qualcosa di rilevante contro cui lottare“.

Ha aggiunto: “Eravamo davvero interessati alla natura problematica della nostalgia stessa. Abbiamo iniziato il film nell’era delo slogan “Make America Great Again”, mettendo in discussione il suo significato… Spero che provochi conversazioni e faccia riflettere le persone, mettendo in discussione i differenti sistemi a cui devono sottostare. Voglio che sia divertente e intenzionalmente provocatorio“.

Don’t Worry Darling segue Alice (Pugh) e Jack (Styles) una giovane e appartentemente felicissima coppia che vive nella comunità idealizzata di Victory, una città aziendale sperimentale che ospita gli uomini che lavorano per il progetto top-secret chiamato appunto Victory e le loro famiglie. L’ottimismo della società degli anni Cinquanta, propugnato dall’amministratore delegato Frank (Pine) – in egual misura visionario dell’azienda e life coach motivazionale – sostiene ogni aspetto della vita quotidiana nell’affiatata utopia del deserto.

Mentre i mariti trascorrono ogni giorno all’interno del quartier generale del Victory Project, lavorando allo “sviluppo di materiali avanzati”, le loro mogli – tra cui l’elegante compagna di Frank, Shelley (Chan) – passano il tempo a godersi la bellezza, il lusso e la dissolutezza della loro comunità. La vita è perfetta, con tutti i bisogni dei residenti soddisfatti dall’azienda. Tutto ciò che chiedono in cambio è discrezione e impegno indiscusso per la causa di Victory. La prima del film sarà questa sera, 5 settembre, alla Mostra del Cinema di Venezia 2022.

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