Omar Sy incontra la stampa romana per presentare Due agenti molto speciali

Omar_Sy E’ stato coprotagonista di uno dei miracoli del botteghino dello scorso anno, è stato anche il primo attore di colore a vincere un Premio Cesar (l’Oscar francese) strappandolo dalle mani nientemeno che di Jean Dujardin nell’anno d’oro di The Artist, è un ragazzone di più di un metro e novanta e si presenta con una umiltà ed una simpatia fuori dal comune: è Omar Sy, che oggi a Roma ha presentato il suo ultimo film da protagonista, Due agenti molto speciali.

 

“Mi piace molto lavorare in coppia, ho sempre amato gli sport di squadra e lavorare con qualcuno che interpreta un personaggio molto diverso dal tuo non può fare altro che migliorarti, e spesso risolvi dei problemi personali proprio grazie alla persona che hai accanto, così diversa da te!”.

– Non sei americano eppure sei considerato il nuovo Eddy Murphy. Come ci si sente?

OS: “Non ho proprio l’impressione di assomigliare a lui, in realtà è un paragone che viene fuori spesso e che mi fa piacere. Per questo film ho preso un po’ ispirazione da lui, ma in realtà sto molto bene nella mia pelle.”

– Quanto è cambiata la tua vita dopo il grande successo di Quasi Amici?

OS: “Completamente! Oggi sono a Roma con una interprete che vi dice cosa dico, di fronte a voi giornalisti che volete sapere tutto di me. Ho dormito in un bellissimo albergo e ho fatto una colazione magnifica. Viaggio per il mondo e ho un sacco di possibilità interessanti. E’ cambiata del tutto! Per me c’è un prima e un dopo.”

– Nel film il suo personaggio dice ad un certo punto ‘non mi piace questa Francia’. A lei piace il suo Paese?

OS: “Sono nato e cresciuto in Francia, amo il mio Paese e sono contento di lavorare lì. Però si può sempre crescere e migliorare, ma sono contento di fare film ambientati in Francia e che parlano della Francia, perchè è un Paese che amo molto.”

– Il suo personaggio è un poliziotto cresciuto nella periferia parigina. Cosa sa di quel tipo di ambiente?

OS: “Io stesso sono nato e cresciuto in un quartiere come quello. Non conosco i problemi che adesso ci possono essere, avrei risposto volentiere a 15 anni a questa domanda, ma ora mi è difficile parlare di problemi che sono reali e che non mi appartengono più. La mia esperienza è che è stato un po’ difficile crescere lì, essere un ragazzo di colore alto 1,90 ti costruisce intorno un’aura di paura, quindi hai solo due scelte: puoi chiuderti, oppure puoi aprirti al mondo armandoti di sorriso e cercare di arrivare in alto. I pregiudizi ci sono da entrambe le parti, ma sono dati per lo più dalla l’ignoranza, dalla mancata conoscenza dell’altro”.

due_agenti_molto_speciali– Negli Stati Uniti stanno preparando un remake per Quasi Amici. Cosa ne pensi?

OS: “Non ho potere in questa cosa ovviamente, hanno comprato i diritti e sento solo qualche voce sul cast, non so cosa pensarne, non so come racconteranno la storia nè in che modo sarà messo in scena il mio personaggio, però potrò dire qualcosa dopo averlo visto, o dopo aver letto almeno la sceneggiatura”.

– Nel film ci sono molte scene d’azione, hai pensato a continuare su questa linea? Pensi si possa pensare ad un franchise per il film?

OS: “Mi piace molto il lato estremo dell’essere attore, cerco di fare tutto ciò che posso fino a che non intervengono gli stunt che mi dicono ‘ehi tu non sapresti nemmeno come farlo!’. Anche se devo confessare che la scena d’azione più difficile è stata quella nel locale di scambisti (ride, ndr). Per quello che riguarda un sequel non saprei, non sono mai gli attori a decidere, ma sono i produttori in base alla risposta del pubblico. Se avremo successi forse si, anche perchè il film si chiude ma non in maniera definitiva, si può pensare che questi due colleghi possano continuare a collaborare.”

– Come ti sei approcciato al cinema?

OS: “L’inizio è stato casuale. Da piccolo facevo sport e ho cominciato a pensare di poter fare carriera in atletica, o a basket. Però era troppo faticoso, così ho scelto una strada tradizionale, ho studiato. Poi un giorno un amico che aveva una trasmissione radio mi ha chiesto di dargli una mano perchè non aveva un ospite, e così mi sono inventato un personaggio, un giocatore di calcio del Senegal, e ho sentito una leggerezza e una sensazione di libertà bellissime, ho deciso che volevo provare sempre quello. Così ho continuato con la radio e con la tv, fino a che i registi di Quasi Amici mi hanno chiesto di recitare per loro, e così ho deciso che non era un brutto modo per guadagnarsi da vivere!”

– Cosa farai adesso?

OS: “Adesso sto studiando inglese, sto facendo solo quello da tre mesi. Devo migliorare anche perchè presto sarò coinvolto in questo nuovo eccitante progetto sugli X-Men del quale perònon posso rivelare nulla. Posso dire però che è tutto molto eccitante!”.

- Pubblicità -