T2 Trainspotting: Danny Boyle racconta il suo ritorno a Edimburgo

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Mark Renton, Sick Boy, Spud e Begbie tornano dopo 20 anni in T2 Trainspotting, al timone di nuovo Danny Boyle, che questa mattina ha incontrato la stampa a Roma per raccontare il suo film e la sua reunion con gli attori che hanno fatto il successo del primo film, Ewan McGregor, Johnny Lee Miller, Ewen Bremner e Robert Carlyle.

 

La musica di T2 Trainspotting

Come Trainspotting, anche questo sequel ha una componente musicale molto importante, caratteristica che, a quanto pare, è stato lo stesso pubblico a richiedere: “Quando abbiamo cominciato la lavorazione di questo film, la Sony ha chiesto al pubblico cosa volesse dal sequel. Le tre risposte più ricorrenti sono state il ritorno del cast originale, la scoperta di quello che era accaduto al personaggio di Kelly McDonald e poi tutti hanno chiesto che la colonna sonora fosse all’altezza di quella del primo film. Nessuno ha parlato del regista (ride). Volevamo usare il sistema utilizzato anche in passato ma fare leva anche sulla nostalgia. Come avrete notato, anche qui abbiamo utilizzato alcune canzoni dell’originale ma remixate in modo tale da far scattare collegamenti con il film vecchio. Ci sono dei pezzi nuovi, ma anche originali.”

 

T2 Trainspotting e i flashback

E non solo la musica ricollega T2 Trainspotting all’originale. Il film presenta anche diversi flashback che rievocano le folli e sconsiderate gesta dei protagonisti: “L’unico flashback presente nella sceneggiatura era quello di Spud, quando esce dalla palestra e si rende conto di essere nello stesso posto dell’inseguimento del primo film, quando lui viene preso e si becca sei mesi di prigione mentre Mark riesce a farla franca. Per quello che riguarda gli altri flashback, sono stati inseriti per creare un ponte tra il vecchio e il nuovo film e sono stati inseriti in concomitanza di particolari ricordi che il cast aveva del set. In tutto si tratta di un minuto di girato preso dal vecchio film.”

trainspotting 2Il rapporto con l’autore, Irvine Welsh

Come ha reagito Welsh, autore di Porno, sequel di Trainspotting, ai cambiamenti presenti nel film?

“Abbiamo un ottimo rapporto nella scrittura delle sceneggiature, perché capisce le trasformazioni dei personaggi sullo schermo. Sono dei personaggi diversi che partono dalle sue pagine e che John Hodge trasforma. Siamo tutti contenti di questa dinamica. Per quanto riguarda i cambiamenti su Porno, lui è contento. All’inizio abbiamo adattato il romanzo in maniera molto fedele, ma non è venuto fuori granché. Volevamo fare qualcosa di più personale concentrandosi molto su quello che è il trascorrere del tempo e su come gli uomini acccettano l’invecchiare e il passare del tempo in generale. Lui ha condiviso questa nostra ottica perché anche lui è un uomo che ha che fare con il tempo che passa.”

Il romanzo è ambientato 9 anni dopo il primo, mentre il film fa trascorrere i 20 anni effettivi. L’intenzione era quella di essere fedeli alla vita reale che passa?

“Se avessimo fatto un nuovo Trainspotting dopo nove anni non avevamo avuto niente da dire. Avremmo soltanto replicato il primo film. Abbiamo aspettato e abbiamo rischiato perché potevamo correre il rischio di non farlo affatto. Poi John Hodge ha scritto questa sceneggiatura bellissima, molto personale. Ad un certo punto del film, Renton dice ‘ho 46 anni e sono fottuto’. È diventato il centro del film perché il punto è tutto lì. Abbiamo inserito di nuovo il discorso ‘Scegli la vita’, chiaramente aggiornato a oggi, con i riferimenti ai social, perché è diventato un simbolo. All’inizio è in chiave divertente, ma poi diventa una cosa molto personale. Perché va in contro a tutto quello che si è perso negli ultimi 20 anni. Con questo secondo film volevamo fare un film che parlasse più di noi.”

T2 TrainspottingLa speranza in T2 Trainspotting

Il primo film terminava con una specie di disturbata e non meglio identificata speranza per Mark, in questo caso dov’è la speranza?

“Ironicamente, la speranza c’è nel personaggio più improbabile, Spud, il più sfortunato. Quando lo vediamo ci chiediamo come diavolo ha fatto a sopravvivere in quelle condizioni tutti quegli anni. Ma ad un certo punto trova la maniera di far sentire la sua voce e comincia a scrivere; anche Begbie a modo suo ha imparato qualcosa, va dal figlio e gli chiede scusa. Per lo stesso Renton, nella sua scelta finale, ci possiamo vedere una speranza.”

Il primo film era strutturato in ‘occasione e tradimento’ e in questo film questo concetto, questa connessione di eventi sembra susseguirsi e diventare il centro di quello che sarà nel finale. “Il concetto è molto presente nel primo film, e l’abbiamo messo anche nel secondo. L’idea di vedere il tradimento come un attimo di individualismo contro il gruppo può essere sicuramente preponderante, ma non vuol dire che sia giusto. È accaduto persino a noi che abbiamo fatto il film, ci siamo traditi e sentiti traditi, sono cose che succedono. Nel concetto di opportunità e tradimento c’è della verità scaturita dall’esperienza reale. Si tratta di qualcosa che c’è nel romanzo, ma si è verificato anche nella vita reale.”

Per quanto riguarda il prequel del primo film, che pure è stato raccontato in un romanzo, Boyle ha spiegato che non ci sono piani per una nuova pellicola perché potrebbe essere in lavorazione una serie tv su questo argomento, ma che lui non sarà coinvolto.

T2 Trainspotting sarà in sala a partire dal 23 febbraio.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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