Venezia 76: Hirokazu Kore-eda apre il Concorso con Le verità

Hirokazu Kore-eda
di Luigi De Pompeis

Lo abbiamo visto in sala con il bellissimo Un affare di Famiglia, vincitore della Palma d’Oro a Cannes 2018 e arrivato in sala a settembre dello stesso anno, adesso Hirokazu Kore-eda apre il concorso di Venezia 76 con il suo ultimo film, l’esordio in una produzione non giapponese, Le verità (Le verite), con Catherine Deneuve, Juliette Binoche e Ethan Hawke.

 

A quanto dichiarato dallo stesso regista, la scelta di questo film come esordio fuori dai confini domestici è stata casuale, in quanto è dal 2011 che Juliette Binoche lo ha invitato a collaborare con lei e il testo teatrale da cui è tratto il film è stato il prescelto per attuare questa collaborazione.

Per Juliette Binoche “girare con Kore-eda era un sogno, sono 14 anni che aspetto di stare in un film con lui. Sono stata felicissima di incontrarlo e lavorare con lui, è stata la realizzazione di tutti i miei sogni. Poi per me Catherine è il simbolo della femminilità, ero piccolissima quando mi innamorai di lei. Con questo film ho realizzato i miei sogni più remoti e lontani. Per me è una consacrazione viva e preziosa.”

E Catherine Deneuve ha ricambiato la curiosità e il desiderio di lavorare con la collega: “Anche io ho sempre voluto lavorare con Juliette ma non ci eravamo mai incontrate prima. Questa occasione è stata una grossa sorpresa.”

Come molti dei film del maestro Kore-eda, anche Le verità parla di famiglia, insolita, disfunzionale, traumatizzata e sgangherata, ma non per questo meno affettuosa verso i suoi membri. Per Kore-eda però si tratta più di una storia di due donne che di quella di una famiglia: “L’elemento family drama è presente e importante, ma in questo film in realtà volevo raccontare una storia tra madre e figlia, che non trovano una risposta ai loro problemi, e che mantengono una loro esistenza accettandosi a vicenda. È una storia di due donne, e intorno a loro si muovono altre donne e degli uomini, non per forza legati dal sangue, e così che si crea una magia, ma anche la bugia di questi stessi rapporti. E così si evolve la mia storia, ed è esattamente questo che volevo raccontare.”

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