Noi 4: recensione del film di Francesco Bruni

Noi 4 film recensione

Già guardando la grafica della locandina di Noi 4, nuovo film di Francesco Bruni (Scialla!), è facile intuirne l’atmosfera e la tematica principale. Su di una bacheca ricoperta di post it e pagine di calendario, viene messa in primo piano la foto di una famiglia felice, composta da Ettore (Fabrizio Gifuni), il padre, Lara (Ksenia Rappoport), la madre ed i due giovani figli Giacomo (Francesco Bracci Testasecca) e Emma (Lucrezia Guidone).

 

Questa foto si riferisce però ad un passato in cui la famiglia ha vissuto un momento di perfetta armonia. Bruni dalle prime inquadrature ci getta direttamente all’interno della caotica esistenza di questa ex-famiglia unita e felice. Ettore e Lara, due persone agli antipodi dal punto di vista caratteriale, sono separati e, come spesso accade in queste situazioni, cercano tra mille difficoltà di gestire la responsabilità rappresentata dai due figli.

Noi 4, il film

Uno degli ostacoli principali è la completa inaffidabilità del padre (un Fabrizio Gifuni inedito in un ruolo comico/brillante) che crea non pochi problemi a Lara, la quale deve gestire i suoi impegni di lavoro e l’ansia di sentirsi ogni giorno meno attraente per via del tempo che avanza. Sullo sfondo una Roma afosa, caotica, confusionaria e stressante, la Roma vissuta quotidianamente dai cittadini, non quella sognante di chi è turista. Nonostante questo, però, è una città che può regalare visioni d’incanto inaspettate e dopotutto lo scopo di Noi 4 è proprio mostrare una famiglia (e forse anche una capitale) comune lontana dai suddetti cliche pubblicitari ma anche da una visione tragica che ha caratterizzato molti film italiani negli ultimi anni. Bruni ci riesce, anche se l’unità temporale dell’azione (si svolge tutto in un giorno) non aiuta  la continuità del film e le caratteristiche dei personaggi adulti vengono troppo enfatizzate: Lara è troppo ansiosa e nevrotica, Ettore è troppo un Peter Pan ed Emma, la figlia vent’enne, è troppo contestatrice. L’unico personaggio un po’ più realistico è quello di Giacomo, un ragazzino saggio e introverso alle prese con l’esame di terza media e col doversi dichiarare per la prima volta alla ragazza dei suoi sogni, Xiaolian (Giulia Li Zhu Ye), una ragazzina di origine cinese che frequenta la sua stessa scuola.

Noi 4 è un film nel complesso gradevole, parzialmente riuscito anche nel suo proporsi come commedia. Riesce a strappare qualche sorriso ma regala anche un po’ di amarezza nonostante il messaggio conclusivo di speranza. Un simbolo forte è la statuetta del Lare, per gli antichi romani nume protettore dell’unità familiare, ritrovata durante le escavazioni per la costruzione della metro, che Lara bacia, in una scena molto bella verso la fine del film. Con questa scena, forse, il regista vuole esprimere la speranza che l’armonia perduta possa essere ritrovata nonostante le incomprensioni.

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