A Private War, recensione del film con Rosamund Pike

A private War Recensione

Arriva il 22 novembre nelle sale italiane A Private War, il film diretto da Matthew Heineman, con protagonista Rosamund Pike, e al suo fianco Jamie Dornan e Stanley Tucci.

 

In A Private War Marie Colvin (Rosamund Pike), un’espatriata di origine americana che lavora a Londra come corrispondente di guerra per il Sunday Times, è la prima giornalista straniera a riuscire ad entrare nello Sri Lanka occupato dalle Tigri Tamil, in quella occasione verrà ferita, ma non rinuncerà a tornare a testimoniare la guerra in paesi come Afghanistan, Libia e Iraq.

A Private War, la trama

Nel 2012 la Colvin è l’ultima giornalista a abbandonare Homs, distrutta dalla guerra e ultima a voler testimoniare che la guerra contro il regime di Assad stava facendo vittime quasi esclusivamente civili. Marie Colvin e un altro collega verranno uccisi sotto un bombardamento proprio in quella città.

In questo periodo di discussione su “fake news” e sul valore stesso del giornalismo, è importante riflettere su come questa professione sia a volte una vera prova di coraggio e di fatica. A partire da chi ogni giorno cerca di fare una cronaca esatta e equilibrata di ciò che accade nel mondo, nella propria città, nelle alte sfere dell’economia e della politica, fino a quelli che la pelle la mettono veramente in gioco, indagando sulla criminalità organizzata o andando, come Marie Colvin, al fronte senza essere soldati.

La performance di Rosamund Pike

a private war castRosamund Pike regala ancora una volta una performance intensa e ispirata, incarnando una donna che vive divisa tra due mondi: quello ricco e borghese della Londra in cui ha sede il suo giornale e quello devastato, polveroso e privo di ogni cosa dei paesi in guerra in cui va per raccontare quello che accade.

Questa situazione doppia e opposta, questa guerra interiore e privata, non può che generare un trauma, come dice il suo personaggio “Solo chi è pazzo non prova più nulla in queste situazioni”. Un po’ come accade nei film di guerra, come in American Sniper di Clint Eastwood e anche in Hurt Locker, Marie ha una dipendenza dalla vita al fronte. Il suo collega fotografo Paul Conroy (Jamie Dornan) definisce esattamente il suo stato: ha sviluppato una dipendenza dalla guerra.

Presentato alla 13a Festa del cinema di Roma, A Private War ha come spina dorsale una delle tematiche che hanno caratterizzato i film di questa selezione: la passione per quello che si fa che porta ad andare contro ogni buon senso e a volte, porta alla tomba. A fine visione, quello che resta del film è il pensiero di come persone come Marie Colvin siano sconsiderate e necessarie allo stesso tempo, per restituire un racconto della realtà che superi i confini del nostro zerbino.

A Private War viene distribuito nello stesso anno del documentario Under the wire, realizzato dallo stesso Christopher Martin e tratto dal libro omonimo di Paul Conroy, che ha accompagnato Marie Colvin fino all’ultimo.

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RASSEGNA PANORAMICA
Alice Vivona
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Alice Vivona
Laureata in filmologia all'universitá Roma Tre con una tesi sul cinema afroamericano. Si guadagna il pane facendo la video editor, ma ama scrivere dei film che vede, anche su superficialia.tumblr.com Scrive per cinefilos da Settembre 2010
a-private-war-film-rosamund-pikeA fine visione, quello che resta del film è il pensiero di come persone come Marie Colvin siano sconsiderate e necessarie allo stesso tempo, per restituire un racconto della realtà che superi i confini del nostro zerbino.