Presentato a Venezia 74 nella sezione Orizzonti, esce in sala il 19 ottobre Brutti e Cattivi di Cosimo Gomez, scenografo di talento che si cimenta alla regia contando su un gruppo di attori straordinari, che non temono di trasformarsi in freak per raccontare una periferia romana sopra le righe, violenta, ignorante e criminale.
In Brutti e Cattivi Quattro outsider senza arte né parte, mutilati nell’aspetto e nella dignità da una società che li vede Brutti e Cattivi, si improvvisano rapinatori per il colpo che cambierà la loro vita. Il Papero (Claudio Santamaria) non ha le gambe, sua moglie Ballerina (Sara Serraiocco) è senza braccia, Il Merda (Marco D’Amore) è un rasta tossico e Plissé (Simoncino Martucci) un irascibile nano rapper. Gli evidenti ostacoli fisici non sono che un alibi per la sgangherata banda criminale, unita e compatta per realizzare l’improbabile sogno comune. Dopo il colpo però le cose si complicano: ciascuno dei componenti pretende di tenere per sé il malloppo, e tutti sembrano avere un piano per riuscirci. La caccia al tesoro si trasforma in una girandola di inseguimenti, cruente vendette, esecuzioni sanguinose e tradimenti incrociati.
Brutti e Cattivi, il film
Claudio
Santamaria rinuncia alle gambe, Sara
Serraiocco alle braccia, Marco D’Amore al
suo sorriso ammaliante. Tutti gli attori si imbruttiscono e
incattiviscono per dar vita a una storia che è a metà tra il
heist movie e la commedia nera, seguendo uno sviluppo
narrativo che risulta il più delle volte pretesto belle e buono per
mettere in scena personaggi “sventrati” dalla vita e dalle
storpiature innate e sviluppate.
L’omaggio a Scola
Nani, ladri, ballerine senza braccia e ex circensi senza gambe, mafia cinese, fattoni, prostitute dal cuore d’oro, c’è tutto nel film di Gomez, troppo forse, eppure nella rappresentazione di una periferia affollata e trasandata, verosimile anche se non realistica. Una periferia che ricorda, omaggia, ma guarda comunque da lontano il capolavoro iperrealista di Ettore Scola, Brutti, Sporchi e Cattivi, in cui un guercio Nino Manfredi presentava al mondo del cinema il suo terribile Giacinto Mazzatella, con moglie, figli, nipoti, nuore e fratelli, tutti a carico, tutti come lui brutti, sporchi e cattivissimi.
Che rimane dei personaggi di Scola? Senz’altro il coraggio che Gomez ha avuto nel trattare tutti allo stesso modo. Disabilità o meno, tutti i personaggi del film sono davvero sgradevoli, come se la menomazione fisica sia una rappresentazione di una bruttura dell’animo prima di tutto.
Protagonisti straordinari
Dopo l’eroe di Tor Bella Monaca, Enzo Ceccotti, Claudio Santamaria non esita ancora una volta a prestare il suo fisico a un personaggio atipico e difficile. E se questa volta ha dovuto “soltanto” radersi i capelli, ha anche dato conferma di essere uno dei migliori talenti italiani in circolazione. E con lui si confermano ottimi interpreti la Serraiocco, che per prepararsi al ruolo ha passato giorni con le mani legate dietro la schiena, e lo stesso Marco D’Amore, che con maestria si è tirato fuori, aiutato anche da un pesante trucco, dal personaggio di Ciro Di Marzio, che interpreta nella serie Gomorra.
Forse un po’ meno sporchi
di quelli di Scola, ma sicuramente Brutti e
Cattivi, questi outsider dovranno conquistare la fiducia
di un pubblico che potrebbe essere respinto dal loro aspetto
singolare, ma che sarà sicuramente catturato dalla novità.